«Il capitalismo cibernetico» di Renato Curcio

«Dopo il panottico, oltre la sorveglianza»: presentazione a cura della editrice Sensibili alle foglie

La riorganizzazione digitale del modo di produzione capitalistico si abbatte sull’intera formazione sociale e sull’insieme delle istituzioni che ne articolano l’infrastruttura imponendo una nuova forma di potere caratterizzata da un indissolubile intreccio dell’economia, della politica e dell’azione militare sotto le insegne dell’intelligenza artificiale. Intreccio che l’autore mette a confronto con altre forme di potere fino ad oggi dominanti – il potere panottico, lo Stato d’eccezione, il potere strumentalizzante – e infine sintetizza nel concetto di capitalismo cibernetico.

L’esplorazione si estende ad alcune fenomenologie emblematiche di questa inedita condizione umana entro cui le micro-dimensioni dell’esperienza personale e le identità di connessione digitale singolari vengono prese in carico dalle macchine dell’intelligenza artificiale e ad esse vincolate. E si sofferma in particolare su alcune tematiche: la divaricazione esponenziale delle diseguaglianze sociali; le incongruenze colonizzanti della transizione digitale con riferimenti specifici al cloud italiano ed europeo; le nuove linee di comando incorporate negli strumenti dl lavoro; l’incetta a fini di sorveglianza securitaria delle identità biometriche; la manipolazione della percezione sociale e personale degli eventi, con esempi verificati nell’attuale contesto bellico; le pericolose derive energetiche ed ambientali relative all’espansione di Internet. Nello stesso tempo, questi elementi per una critica del capitalismo cibernetico aprono nuove prospettive ad un immaginario proteso verso un futuro possibile oltre ogni forma di capitalismo.

Redazione
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Un commento

  • Gian Marco Martignoni

    Grazie per la segnalazione.Le riflessioni di Renato Curcio sono sempre puntuali e anticipatorie delle tendenze sia in essere che in divenire.Insomma, da leggere quanto prima.

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