Il cattolicesimo reale/2

Continua, come ogni domenica, la lettura di brani scelti dai sacri testi del cattolicesimo,  oltre che da alcuni testi laici, tesi a sfatare il mito della religione dell’eguaglianza, della gioia, dell’amore e della vita.  I testi sono  selezionati dalla bellissima opera di Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale, Odradek, 2008, pp. 524. Buona lettura da Alexik

La “religione dell’eguaglianza” e la schiavitù (clikka qui per il capitolo precendente)

Coloro che provengono da una generazione servile, sia per parte di padre che di madre, in nessun modo escano da quello stato, ma restino in perpetua servitù e nella condizione dei loro genitori, servi per natura, rimangano”  (Diploma concesso dall’imperatore Enrico VI al monastero di S. Salvatore ad Leones di Brescia nel 1194, in riferimento ai servi di proprietà del monastero).

La ragione naturale e la natura stessa inclinano a questo, che tutti siano buoni; ma per il fatto che si pecca, la natura inclina a far sentire il castigo del peccato. Ora, la schiavitù è subentrata allora come pena del peccato” (San Tommaso d’Aquino, Somma teologica, 1265/1274).

Considerando le cose per se stesse, non esiste una ragiona naturale perché un dato uomo sia schiavo … ma ciò deriva solo da un vantaggio conseguente, cioè dal fatto che è utile per costui essere governato da un uomo più saggio” (San Tommaso d’Aquino, Somma teologica, 1265/1274).

… abbiamo concesso precedentemente con altre lettere nostre … piena e completa facoltà al re Alfonso di invadere, ricercare, catturare, conquistare e soggiogare tutti i Saraceni e qualsiasi pagano ed altri nemici di Cristo, ovunque essi vivano e insieme ai loro regni, ducati, principati, signorie, possedimenti e qualsiasi bene, mobile ed immobile, che sia di loro proprietà, e di gettarli in schiavitù perpetua“ (Papa Niccolò V, Bolla Romanus pontifex, 1454).

E chi pigliasse un veneziano ne potesse fare il suo parere, et chi non lo piglia s’intendano esser scomunicati, et se fossero presi con mercanzie, siano di quelli le pigliarono liberamente, et li veneziani siano soi schiavi; et ne possino fare la sua voluntade” (Papa Sisto IV, Scomunica, 1483).

Per concludere vi prego e chiedo …. di riconoscere come signora suprema nell’universo mondo la Chiesa e il Sommo Pontefice chiamato papa, in suo nome, e il Re e la Regina come nostri signori in sua vece … Se invece non accetterete o vi perderete in maliziose dilazioni, vi certifico che con l’aiuto di Dio scaricherò la mia potenza contro di voi e vi farò guerra in ogni luogo e maniera che mi sia possibile, e vi sottometterò al giogo e all’obbedienza della Chiesa e di Loro Altezze, e catturerò voi stessi e le vostre donne e figli e vi farò schiavi e come tali vi venderò e disporrò di voi” (Requerimiento notificato dai conquistatori spagnoli ai nativi americani a partire dal 1513).

Havendo la Santità di N.S. Paulo, per divina provvidenza papa III per sua benignità et clementia, per pubblico utile et bene de tutte et singole persone abitante et esistente in questa alma città di Roma, concesso che si possono tenere schiavi et schiave…” (Papa Paolo III, Sopra al tener schiavi e schiave in Roma, 1549).

9° e 10° Comandamento. Non desiderare la casa del prossimo tuo, né la moglie, il servo, la serva, il bue, l’asino e tutto quello che è suo” (Catechismo approvato dal Concilio di Trento, 1566).

Havendo noi risoluto che si comprino per la nostra Camera li quaranta schiavi che alcuni particolari padroni hanno nelle nostre galere … et avendoci poi riferito che li quindici schiavi che sono di Francesco Centurione si possano pagare 130 scudi l’uno et l’altri quindici scudi cento l’uno e gli altri dieci del capitano Gozzadini scudi settanta l’uno, habbiamo risoluto che si comprino per il detto prezzo oppure si restituischino alli padroni quando non si contentino” (Papa Urbano VIII, Lettera a Monsignor Durazzi, relativa alla compravendita di schiavi a servizio del Palazzo apostolico).

Habendo noi ordinato al Principe Nicolò Ludovisio Generale delle nostre galere che le provvegga di 100 schiavi turchi, vi ordiniamo che in pagamento della compra di detti schiavi ne seguiate il volere e gli ordini che dal medesimo principe vi saranno fatti” (Papa Innocenzo X, Lettera a Monsignor Lorenzo Raggi, 1645).

La schiavitù in quanto tale, considerata nella sua natura fondamentale, non è del tutto contraria alla legge naturale e divina. Possono esserci molti giusti  diritti alla schiavitù e sia i teologi che i commentatori dei canoni sacri vi hanno fatto riferimento. Non è contrario alla legge naturale e divina che uno schiavo possa essere venduto, acquistato, scambiato e regalato” (Papa Pio IX, Istruzione del Santo Ufficio, 1866 – a quasi 80 anni dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo, a più di 50 dall’abolizione della tratta da parte di Gran Bretagna e Francia, l’anno seguente l’abolizione della schiavitù negli Stati Uniti).

Per una condanna della schiavitù, senza contraddizioni e revisionismi, da parte della Chiesa cattolica  bisognerà aspettare il Concilio Vaticano II. (Continua)

PS: Questa sorta di novena non esime in alcun modo voi peccatori dalla consultazione in originale del libro ” Il cattolicesimo reale”,  onde non perdervi, oltre alla citazione di altre fonti,  la preziosa analisi dell’autore. Come premio al vostro diabolico perseverare,  Odradek offre  il volume al prezzo bazza di 20 euro (comprese spese di contrassegno)  solo per gli avventori del blog.  Contatti: odradek@odradek.it.

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