Il Come Eravamo del Come Saremo – Le Città 01
di Mauro Antonio Miglieruolo
INTRODUZIONE
Scrivevo pochi giorni fa a Luca Ortino, a proposito di emozioni prodotte dalla vista di un suo quadro del 1988, che “il passato è preludio delle imprese di oggi, che fonda quello che sarai domani. ll tuo fare ti fa”.
Ogni nostra azione contribuisce alla costruzione del Luca o del Mauro di domani, i noi di oggi (all’opera) si riflettono nei noi di domani, nella cui attività troverà compimento la costruzione dei noi di dopodomani.
Vi contribuiscono le innumerevoli spinte esterne che dall’istante del battesimo, ma anche prima, subiamo affinché la nostra vita si instradi in una determinata direzione. Nella società contemporanea il processo di costituzione dell’individuo è affidato a suggerimenti alla cui intensità è difficile sottrarsi.
Asse portante di tale processo è fondata sulla comunicazione tramite immagini. Immagini che parlano, anche in assenza del sonoro. Immagini in grado, attraverso suggestioni e suggerimenti, di raccontare storie. Basta fissarle per qualche secondo e il silenzio di un quadro parla, ci parla.
Nella fantascienza le immagini hanno sempre avuto un ruolo rilevante. Isolata e, purtroppo, anche inconsapevole, il ruolo pur grande che ha avuto, non è stato tale da arrestare la tendenza alla svalorizzazione delle persone, delle differenze e delle specificità individuali. Non la fantasia al posto di comando, ma la ripetitività, il pregiudizio, il livellamento culturale al basso.
È a tal fine – fornire materiali che possano far da barriera all’invasività del pensiero corrente, ma anche per fini ludici – che ripropongo i racconti aleatori che sono nel patrimonio culturale del grande movimento culturale che ha segnato in profondità costumi e linguaggi del Novecento. E che continua a influenzare gli ultimi decenni.
Un bagno della ragione nella fantasia dei creativi che si sono misurati con la Fantascienza in favore dei non allineati del presente. Un antidoto per rafforzare la loro capacità di pensare altro, dentro contesti che non solleticano le voglie consumistiche e di adeguamento al pensiero corrente.
Per essere sempre meno a immagine e somiglianza dell’uomo massa nella fase ultima del Capitalismo e sempre più a immagine somiglianza dei propri veri sentimenti ed interessi.
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Le Città che Vorremmo, che ci Aspettano, che Temiano
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Libro consigliato: “Condominium” di Ballard
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Wow, grazie!
Triplo wow!!!