Il Covid-19 ha fatto anche cose buone
di Francesco Masala
Per almeno due cose bisogna ringraziare il virus Covid-19.
La prima è la riduzione delle malattie veneree. Da quando c’è il Covid-19 le riunioni si tengono online, con risparmi di spesa per le imprese e gli enti pubblici, riduzione del traffico, anche minori viaggi aerei, minore inquinamento.
Pur essendo possibile, da un bel po’ di anni, fare le riunioni in video-conferenza, gli umani continuavano a muoversi, secondo gli scienziati, inutilmente. Pare che si sia accertato, in diversi casi, che quelle riunioni in città lontane da casa fossero attese e ambite da una setta molto antica che praticava il puttanesimo (termine antico non ancora rimpiazzato dal neologismo accademico escortesimo).
La seconda cosa buona è stata la riduzione delle incazzature dei familiari dei morti. Da quando c’è il Covid-19 non si fanno più le messe in chiesa per le esequie. Pare che si sia accertato, in diversi casi, che la maggior parte degli umani che si avvicinavano per le condoglianze fossero i collezionisti di funerali (chiamati anche obliteratori) e i sepolcri imbiancati (chiamati anche parenti serpenti).
Dopo il Covid-19, purtroppo, tutto sarà come prima.
Sì, dopo il Covid-19 tutto sarà come prima. Anzi, ho il fondato sospetto che sarà peggio.