Il crollo della galassia interna
James Ballard o della disgregazione della psiche umana
di Fabrizio Melodia, «l’Astrofilosofo»
Ma occhio anche al concorso in fondo (*)
«La via maestra per l’essere procede verso l’interno» ammoniva già in tempi non sospetti il buon Novalis, senza per altro pensare a quanto avrebbe involontariamente tracciato lungo lo scenario del romanticismo tedesco e in futuro della fantascienza britannica, soprattutto per un suo autore, Ballard.
E’ vero, il romanticismo tedesco ha molto dello spirito della fantascienza degli anni ’60-70. Uno spiccato ottimismo, anche se venato da profonde contraddizioni e tendenze autodistruttive; un modo sistematico e tecnologico di approssimarsi al reale, che vedrà nella filosofia hegeliana e schellingiana i propri arieti di sfondamento; un nuovo studio dell’anima e delle sue implicazioni, una spiccata ironia verso la realtà esterna, vissuta come finzione; uno studio delle emozioni e della loro potenza, tematica tanta cara quanto lo studio dell’inorganico, da cui poi vedrà la luce l’uomo artificiale.
Tutte tematiche che la fantascienza riprende e amplifica, alla luce del programmatico studio dell’impatto che la nuova scienza e la tecnologia apportano all’essere umano.
James Graham Ballard (Shanghai, 15 novembre 1930 – Shepperton, 19 aprile 2009) esplorerà con la propria verve e ironia proprio questo spazio interiore, involontariamente dando origine alla New Wave fantascientifica britannica, che molto di buono avrebbe portato negli anni a venire.
Tutto iniziò nel 1962, quando vide la luce il suo «Vento dal nulla». Il romanzo comincia con un vento insolitamente forte. Il vento, la cui origine resta sempre inspiegata, cresce in continuazione in tutto il mondo e comincia a creare difficoltà alle attività umane. Crescendo genera morte e distruzione. Alcune persone cominciano a pensare a un edificio capace di resistere a qualsiasi vento che intanto continua a crescere di intensità, sconvolgendo tutta la vita sulla Terra. Viene realizzato un edificio piramidale “capace di resistere”. Il vento distrugge tutte le opere dell’uomo, solo la piramide resta. Poi anche la piramide viene travolta. Ora il vento comincia a calare di intensità.
Il disastro dell’umanità, una cancellazione senza precedenti. A nulla serve la costruzione della piramide, a niente il tentativo di adattarsi al nuovo cambio di clima, assolutamente inspiegabile, dall’inizio alla fine.
La piramide, baluardo e simbolo della ragione umana, viene spazzata via, la ragione euclidea deve cedere il passo alla forza degli elementi, in questo caso l’aria, che insieme agli altri tre (fuoco, terra, acqua) più l’elemento che li unifica (il tempo) rappresentano ciò che, aristotelicamente, compone tutta la realtà.
Ballard traccia una vera apoteosi degli elementi e dell’essere umano soggetto a essi, non esplora dunque lo spazio esterno ma quello interno, nell’avvincente avventura della Ragione che espande, hegelianamente e dialetticamente, i propri angusti spazi per arrivare a una sintesi, a una crescita, ulteriore e proficua. Non esiste progresso, ma solo un mondo interno da esplorare, facendo i conti con il terror panico e l’irrazionalità che irrompono di punto in bianco.
Ballard mostra come viene meno lo stesso valore sociale dell’ecologismo: in realtà non è la natura esterna a vincere, a riaffermare la propria esistenza (come ente senziente con pari diritti dell’umano e altrettanti doveri) ma è solo verso lo spazio interiore completamente perso e distrutto che si deve rivolgere la riflessione, qui portata avanti con lo strumento d’indagine della fantascienza, alla ricerca di un metodo scientifico che pone in luce la fiera delle atrocità umane.
La massificazione, il consumismo, i tabù sociali e la società mediatica vengono messi alla berlina con particolare ferocia, mentre James Ballard conduce per mano il lettore attraverso un girone infernale, nella cui naturale burella (se non ve lo ricordate… é il tunnel scavato da Satana quando cadde sulla terra e da cui Dante Alighieri risale a «riveder le stelle»)non trova Satana tricefalo intento a nutrirsi. Trova solo se stesso. Un mondo sommerso, senza possibilità di respirare.
(*) Visto che il martedì qui ci si occupa di fantascienza, mi suggeriscono di segnalare i concorsi (solo quelli gratuiti?). Per esempio questo.
Spotorno: al via il premio letterario per brevi racconti di fantascienza – Quotidiano online della provincia di Savona
grazie Fabrizio, adoro James Graham Ballard; dovrebbe essere conosciuto molto di più.