Il giro della morte in 80 falsi
La notizia della mia morte era alquanto esagerata: così, rubando la battuta al compatriota Mark Twain, immagino ieri Russell Crowe commentare l’annuncio del suo decesso. Forse nel dirlo aveva un ghigno alla Robin Hood, magari i tic di Jeffrey Wigand (il non eroe di «Insider – Dietro la verità», la sua interpretazione migliore) o magari era irritato come un gladiatore.
Non è la prima volta che i giornalisti affrettano un decesso (per fretta, per omonimia, per-epè cioè che ne so perchè). Capitò nel 1988 al prestigioso «Le monde» che diede per morta Maria Luisa Ceciarelli (in arte Monica Vitti) che scaramanticamente commentò: «grazie per avermi allungato la vita». Sempre attingendo al repertorio di Mark Twain (secondo solo a Oscar Wilde e George Bernard Shaw per aforismi) prendiamo atto che «una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe».
Evitarlo? E’ quasi impossibile. Se però non volete alimentare questo giro del (mezzo) mondo in 80 falsi, magari controllate prima di scatenarvi nel passa-bufala che, soprattutto al tempo di Internet, appare inarrestabile. Per esempio in Italia c’è il sito anti-bufale – www.attivissimo.net – del molto attivo Paolo Attivissimo (non è un nome d’arte, si chiama proprio così).
Ma se prima o poi capita di morire eccovi ancora Mark Twain: «cerchiamo di vivere in modo tale che quando moriremo perfino il becchino sia triste».
PICCOLA NOTA
Sulle testate di «E-polis» ieri mi hanno chiesto un commento ala notizia della falsa morte di Russell Crowe. Me la sono cavata così… Avrei potuto aggiungere, rubando una frase al mio amato Philip Dick (invece che a Mark Twain): «io sono vivo, voi siete tutti morti»… però poteva sembrare di cattivo gusto. In ogni caso buon «ubik» a voi, specialmente a chi (frequentando i romanzi dickiani) capisce la battuta.