«Il maiale e il grattacielo» – Marco D’Eramo
Letto da Francesco Masala
Una ripubblicazione – con una nuova postfazione dell’autore – dopo 25 anni significa che il libro è entrato nella categoria dei classici.La prima apparizione infatti fu nel 1995 (nel 2009 in edizione economica).
10 pagine di bibliografia e 33 pagine di indice delle persone, dei luoghi, dei periodici e degli argomenti, con più di 400 pagine, nell’edizione Feltrinelli del 2009.
È proprio un libro ben argomentato, che si legge come un romanzo.
Chicago anticipa tutto, e tutti.
Inventarono la prima catena di (s)montaggio degli animali morti, gli immensi macelli che davano da mangiare carne a milioni di persone e la conservavano, quando ancora l’elettricità non esisteva. Passarono da poche centinaia di abitanti a diversi milioni, accolsero migranti di tutto il mondo, per primi i neri del sud, serviva manodopera. Ogni ondata di emigranti erano gentaglia, per l’ondata precedente. L’integrazione non esisteva se non, in parte, al lavoro; in città tutte le etnie erano separate, ciascuno stava coi suoi.
Costruirono, in serie, le case in legno, con un risparmio enorme di manodopera, disboscando territori vergini, grandi come diversi Stati.
Anarchici e Pantere Nere furono uccisi senza pietà, omicidi senza fine.
Poi successero e succedono moltissime altre cose, per esempio Barack Obama proviene da Chicago.
Jean-Patrick Manchette diceva che tutto il mondo è Chicago.
Vogliatevi bene, leggete anche questo libro di Marco D’Eramo.
qui la postfazione di Marco D’Eramo