Il mio Jorge Amado
di Rosana Crispim da Costa
Mi ricordo il primo libro che ho letto di Jorge Amado «Capitani della spiaggia»: avevo 16 anni e vivevo a San Paolo, terra di tanti migranti venuti da Bahia. Anche io ero un “capitano” non della spiaggia ma dei grattacieli. Sono rimasta affascinata dalla narrativa di Amado, dalla sua poetica nel narrare il quotidiano delle persone semplici. Il secondo libro ha confermato il mio amore per Amado, era «Teresa Batista stanca di guerra». Ho scoperto la capacità di Amado nel descrivere l’animo femminile con le sue sofferenze e inquietudini. I personaggi femminili di Amado – come Teresa Batista, Gabriela, Tieta, Dona Flor – emanavano pura sensualità senza mai cadere nello stereotipo della donna brasiliana sottomessa e pronta a soddisfare l’uomo-padrone. Sono sempre donne con forte personalità, pronte per affrontare qualsiasi battaglia. Le donne di Amado sono mulatte, provocanti, figlie del povero sertão e hanno tutte una missione: la rivincita contro una società maschilista.
Quando ho compiuto 18anni, presi l’autobus da San Paolo e partii per Salvador di Bahia. Trentacinque ore di viaggio solo andata. Rimasi a Salvador quindici giorni per annusare la poesia di Amado, camminando per Pelourino, dove si trova il museo di Amado: mi sentivo parte del suo mondo. Le stesse sensazioni provai quando sono arrivata a Rimini e camminavo nel luogo dove Fellini ha vissuto la sua vita e il suo cinema. Amado e Fellini erano due poeti che facevano sognare le persone semplici. Non ho mai amato filosofare sul loro lavoro. Sono due artisti che devono essere sentiti con la mente libera e con il cuore degli appassionati.
Oggi, in Brasile si continua a leggere Jorge Amado, la sua opera diventa film, documentari, serie televisive perché Amado è sempre attuale, come i piatti che menziona nei suoi libri: per me riporta il gusto dell’infanzia, della saudade degli amori perduti e la speranza che la bellezza ancora possa vincere.
BREVE NOTA
Il blog è in vacanza per un mese, cioè sino al primo settembre, ma le regole son fatte per trovare qualche motivata eccezione. Così oggi 3 post spezzano il digiuno. Quello di Julio (alle 12) e questo di Rosana li ho chiesti per ricordare il centenario di Jorge Amado. Da domani torna Lettera ai poeti che verrannoa farvi pazientare fino alla “alluvione” di post che tornerà a scatenarsi dal 1 settembre… salvo imprevisti prima, durante, dopo e nonsoquandoforse. (db)