Il nuovo ordine italiano
di Rom Vunner
Non c’è ombra di dubbio, e nemmeno il dubbio che può essere sollevato dopo molte ombre, in Italia tira un’aria nuova. Non è solo la Primavera, e nemmeno solo il sapore acro dei gas CS (una volta l’ho sentito paragonare a a un tiro da un cilum di erba che sa di ammoniaca – fate voi, io non so), cè proprio un’altra aria. Interessante al proposito un’intervista di Carlo Bonini al Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. A un certo punto si legge:
Quanto alla Montagnola, io e il questore stamattina (16 aprile, ndr) eravamo qui in Prefettura uno accanto all’altro quando siamo stati messi in contatto con chi operava di fronte a quello stabile. È stato cercato in ogni modo il dialogo. Senza contare che è da quindici giorni che gli occupanti sapevano che esisteva un provvedimento della magistratura di sgombero a cui la polizia doveva dare esecuzione. Ora, cosa bisogna fare se qualcuno decide di impedire che quell’ordine venga eseguito? E se per impedirlo accade che vengano tirati oggetti di ogni tipo dall’alto, addirittura lanciati segnali stradali? Siamo o no in uno Stato di diritto?
Si parla dello sgombero di 200 nuclei familiari che avevano occupato a scopo abitativo una palazzina abbandonata dell’INPS. Diversi i bambini piccoli, alcuni di pochi mesi.
Il Prefetto parla della necessità di far rispettare un ordine. Con questo giustifica ciò che è accaduto. Dei motivi degli occupanti non può fregargliene di meno. Il governo di Matteo Renzi, grazie all’erede di Roberto Formigoni, il ministro Maurizio Lupi ha varato il famigerato piano casa: chi occupa è un criminale e se gli affittuari non possono pagare l’affito ai palazzinari speculatori, l’affitto verrà pagato con soldi pubblici. Tradotto significa che la casa è un lusso e non un diritto. Il Prefetto rappresenta il governo e quindi applica le direttive del governo e inizia anche ad introdurre un linguaggio militare: nel descrivere la relazione tra FFOO e manifestanti, parla di “regole di ingaggio”, come in Afghanistan. Vero che molti poliziotti, grazie a un leggina del governo di Massimo D’Alema, sono proprio veterani di guerra.
Provando un’iperbole si potrebbe notare che ci hanno levato una prima parte di diritti (tra cui l’equo canone con tanta pace del sindacato degli inquilini) perché bisognava abbassare l’inflazione e, ora, ci hanno tolto i rimanenti diritti con la scusa di alzarla, l’inflazione. Non è uno scherzo. Luigi Zingales, moderno Chicago boy, ha scritto su Il Sole 24 Ore che bisogna che l’inflazione salga così aumenta il PIL e diminuisce lo Spread. Non è un gioco di parole, è quello che ha scritto e subito dopo è stato nominato ai vertici di ENI.
Lo stravolgimento in corso ci ha resi da cittadini a sussidi definitivamente. Non c’è mica più molto spazio di rappresentanza. Inoltre si preparano dei bei venti di guerra che potrebbero sistemarci per un po’ con una fruttuosa ricostruzione. I poteri che si muovono dietro a questi scenari sono poi gli stessi del 1914. Non intendo fantomatiche famiglie o cupole ma il potere del caitale. Sicuramente anche con interessi diversi, l’Ucraina è lì a dimostrarlo. È vero che ci ripetono che le riforme le chiede l’Unione Europea. Ci mostrano una serie di bau bau lontani, intoccabili. Il signoraggio, l’Europa, il complotto mondiale, i Rosa Croce…
Non è che ci dimentichiamo che le scelte vengono fatte molto più vicine a noi di quanto pensiamo? Che la partenza sia iniziare da vicino? Dopotutto stanno approntando un sistema di criminalizzazione e repressione brutale alquanto efficiente proprio per colpire chi lotta nei territori, non contro chi scrive libri di successo sui complotti internazionali ma contro chi si riconosce nell’internazionalismo e nelle lotte popolari.