Il pianto della colomba
Una fanta-poesia su Blade Runner (dunque su diversità, illusione e…) di Fabrizio Melodia, noto anche come l’astrofilosofo
Non vedrò mai
i bastioni di Tannhauser
troppe lacrime
offuscano i miei occhi
non vedrò mai i raggi Beta
baluginare nello spazio
non vedrò mai navi pirata alla deriva
Non potrò gustare
un panino alla brace
mentre la pioggia nera
rende pesante l’aria mattutina
Non potrò ritornare lassù
con i miei cari
E’ tempo di morire
lo sapevi, Cacciatore d’Androidi?
E’ tempo che l’androide
creato da un tuo simile
scompaia secondo programma
E’ tempo di morire
uomo che sogna unicorni
ancora brami l’Amore
quando nemmeno il cane
che ti scodinzola felice
è davvero nato dalla Terra
E’ tempo di finire
questa gioco al soffrire
questa scaltra non vita
fatta di lavoro e scadenza
un barattolo di conserva
Il mio Sommo Fattore
ha decretato
il mio tempo è solo
il triste fato di un burattino
E’ tempo di fremere
agli ultimi effluvi
mentre la pioggia acida
corrode le anime e i cuori
elettrici palpiti delle formiche
in questo oscuro termitaio
Su questo tetto
son morti tutti i miei compagni
chiedevano solo
di decidere della propria non vita
la libertà non è un fatto di carne
l’umano è ciò che non scatta
in un fremito di pupilla
E’ tempo di capire
Angelo della Morte
che vomiti piombo
nelle mie carni
che non potrai fermare
il nostro Fato
Esso scorre potente
sulle ali candide
di questa colomba
mia ultima compagna
alla fine di tutto
I miei occhi si chiudono
uomo che corri sul filo del rasoio
le mie lacrime sono gocce nella pioggia
il nastro di realtà ormai infranto
Vola via sognatore d’unicorni
prima di scoprire
che sei mio fratello
vattene lontano
lungo le rotte di Orione
prima che Loro vedano
il nostro riflesso
nella tua pupilla
Una carezza
tra i miei capelli
sapore di sangue
sulle mie labbra
passi lenti
chiusi
dall’acciaio.