Il potere logora chi?
Fabrizio Melodia – noto Astrofilosofo – nella puntata 180 di «Ci manca(va) un Venerdì» sguscia fra Gaber, Eraclito, Crozza, L’uomo Ragno, Citati,Terzani…
«Diffondere e insegnare la conoscenza imporre a tutti i costi la propria esperienza. Guidare, guidare per farsi seguire opporsi al potere, infine riuscire a cambiare il potere. Decidere per gli altri dentro a una stanza sapersi organizzare con molta efficienza.
Guidare, guidare per farsi seguire opporsi al potere, cambiare per poi reinventare il potere. Il potere.
E non ho visto mai nessunL’uomo o buttare lì qualcosa e andare via».
Così cantava il cabarettista filosofo Giorgio Gaber.
Sembra proprio che questo Potere sia una gran brutta bestia, un male atavico che però fa gola a tutti. Chi non vorrebbe usare il potere per i propri interessi? Chi non vorrebbe usare il Potere per fare del “bene” dove il Sistema non arriva? Chi non vorrebbe avere il Potere per guarire i propri cari ammalati oppure per guidare questo Paese fuori dalla burrasca in cui ormai versa da tempi immemori?
«Da un grande potere derivano grandi responsabilità» è il motto del buon Spiderman, alias Peter Parker: lui impara a proprie spese che l’egoismo non è una strada praticabile, soprattutto quando si trova solo, causa la morte di un amatissimo zio con cui aveva litigato (tipica lite adolescenziale, ma sono quelle irrisolte che pesano come macigni).
I nemici storici di Spiderman invece sembrano non avere alcun problema ad abusarne: sia esso il potere mafioso come Kingpin, sia esso il potere di distruzione di massa come Octopus, Lizard, Electro e il terribile Goblin.
Spiderman spesso usa il proprio potere a fin di bene ma ne rimane anche vittima. Il direttore del giornale per cui lavora, J. Jonah Jameson, lo mette alla berlina con fare da moralista: “nessuno dovrebbe ergersi al di sopra della Legge”. I lutti si contano di continuo per Peter Parker, con la morte della sua amata Gwen Stacy, del suo miglior amico Harry Osborn, in un accumulo di sensi di colpa da sopravvissuto che farebbero la gioia di un analista.
Stesso discorso, forse anche peggio, per il supereroe cieco Daredevil: munito di una fede incrollabile e di una determinazione senza pari, arriva a ricostruire la propria vita dopo che Kingpin lo aveva annientato portandogli via tutto, dalla carriera, alla casa, al lavoro e alla reputazione.
Il Potere è una droga inebriante che fa schifo a tutti ma che quasi tutti sembrano voler avere.
Il giornalista Tiziano Terzani rifletteva: «Il potere corrompe, il potere ti fagocita, il potere ti tira dentro di sé! […] Il mio istinto è sempre stato di starne lontano. Proprio starne lontano, mentre oggi vedo tanti giovani che godono, che fioriscono all’idea di essere vicini al Potere, di dare del “tu” al Potere, di andarci a letto col Potere, di andarci a cena col Potere, per trarne lustro, gloria, informazioni magari. Io questo non lo ho mai fatto. Lo puoi chiamare anche una forma di moralità. Ho sempre avuto questo senso di orgoglio che io al potere gli stavo di faccia, lo guardavo, e lo mandavo a fanculo. Aprivo la porta, ci mettevo il piede, entravo dentro, ma quando ero nella sua stanza, invece di compiacerlo controllavo che cosa non andava, facevo le domande».
Magari fare le domande giuste al Potere, guardarlo in faccia, vedere la sua vera natura potrebbe essere un buon modo per mandarlo a farsi mettere il tanga come il toro da monta di Crozza.
La storia dell’umanità è, in un certo senso, stabilita su rapporti stretti di potere, su contrasti di forze che legano tutte le entità esistenti in una unità interdipendente, che si muove in cerchio per affermare se stessa e la propria esistenza. Più o meno come affermava il filosofo Eraclito di Efeso con questa criptica sentenza: «Il dio è giorno notte, inverno estate, guerra pace, sazietà fame, e muta come il fuoco, quando si mescola ai profumi e prende nome dall’aroma di ognuno di essi» (frammento 67). Ecco come il senso stesso del Potere appartiene a una Ragione più elevata, come ognuno di noi abbia “potere” di fare qualcosa, senso del controllo e terrore della perdita del controllo.
E se in realtà coloro che detengono il potere fossero solo bambini terrorizzati al pensiero di perderlo? Oppure il potere è nelle mani di tutti e nessuno ha abbastanza fiducia e coraggio da unirsi e operare insieme uniti in un sole essere?
«Se tutti hanno o possono avere il potere, nessuno riesce veramente ad afferrarlo. Così è proprio lui a possederci, senza che noi lo sappiamo. Poche epoche come la nostra, la quale ha sepolto i grandi per liberarci dalla morsa del dominio, sono state così schiave della soggezione e del fascino del potere» ha scritto Pietro Citati.
Chiudo con un pensiero di Batman, nell’albo 8 della serie a fumetti «Gotham Nights» di Brian Azzarello e Eduardo Risso: «Vuoi sapere che cos’è il potere? Il vero potere? Non è togliere una vita, è salvarla. È guardare qualcuno negli occhi… e scorgere quella scintilla di comprensione… nell’istante in cui si rende conto di una cosa che non dimenticherà mai… Ti è debitore. A te restano solo cicatrici… […] Vuoi sapere che cos’è il potere? Il vero potere? È guardare qualcuno negli occhi… nell’istante in cui si rende conto di una cosa che non dimenticherà mai… Ti è debitore. Gli hai salvato la vita».