Il risparmio tradito*
di Francesco Masala
Un banchiere è uno che vi presta l’ombrello quando c’è il sole e lo rivuole indietro appena incomincia a piovere. – Mark Twain
La Costituzione, all’art.47, scrive che “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme” (il risparmio, non l’investimento).
Come tanti articoli della Costituzione anche questo viene tradito troppo spesso.
La differenza fra risparmio e investimento.
Risparmio è mettere da parte dei soldi in attesa di spenderli, senza perdere potere d’acquisto, a causa dell’inflazione, e soprattutto senza rischi.
Investimento è mettere dei soldi in strumenti finanziari (come i fondi d’investimento, azioni, ecc.), per loro natura rischiosi, che possono far crescere (se va bene) o diminuire (se va male) l’entità e il valore delle somme investite.
Una visita in banca o alla posta
Sarà capitato anche a voi di aver sentito parlare dei buoni fruttiferi postali, lo strumento principe per i risparmiatori, nel passato indicizzati all’inflazione.
Oggi si scopre che quei buoni, adesso che c’è l’inflazione, non sono indicizzati (lo sono i BTP Italia, emessi solo una volta all’anno).
In posta e in banca o ti cercano loro o devi prendere un appuntamento con un consulente finanziario che cerca di piazzare i prodotti finanziari emessi dalle Poste o dalla Banca, e tu non puoi scegliere fra risparmio o investimento, puoi solo scegliere fra diversi tipi di profilo di rischio dell’investimento, oppure torni a casa e tieni i soldi nel cassetto o sul conto corrente, perfettamente liquidi, e in balia delle onde (o delle tempeste) dell’inflazione e dei mercati finanziari.
Casi sfortunati, li chiamano
Gli sfortunati acquirenti dei titoli obbligazionari emessi dalla Cirio, dalla Parmalat o dallo stato argentino sanno bene che i consigli (disinteressati?) dei consulenti finanziari sono pericolosi (qualche volta) e comunque sempre da prendere con le pinze (vedi qui e qui).
Come siamo arrivati a strangolare il risparmio
Questi problemi non sono nati oggi, è proprio una mutazione antropologica dell’essere umano (e soprattutto di chi lo rappresenta).
Non si può pensare altrimenti, se uno fa caso a un fatto.
Mentre in Francia i sindacati combattono con discreto successo contro le (contro)riforme sulle pensioni, in Italia, negli anni novanta del secolo scorso, ma anche al tempo del governo Monti, tutte le (contro)riforme sulle pensioni sono passate con qualche stormire di foglie, ma nulla più.
È però successo che i sindacati (maggiormente rappresentativi), non solo le istituzioni finanziarie capitalistiche private, abbiano creato i loro fondi pensione (penso al fondo Cometa, o al fondo Espero). Cioè, anziché combattere per pensioni pubbliche dignitose, soprattutto per il futuro, qualcuno ha deciso che i lavoratori avrebbero vissuto con pensioni pubbliche da fame, ma con straordinarie pensioni private, con contributi investiti in fondi d’investimento. Solo che le straordinarie pensioni private sono misere, quando c’è l’inflazione o gravi crisi economiche.
Si pensi anche al TFR, prima c’era una sola possibilità, che proteggeva il lavoratore dall’inflazione, poi il mondo cambia, da strumento di risparmio diventa strumento d’investimento.
L’omicidio della sanità pubblica
L’ossessione contro la parola pubblico e a favore della parola privato non è innocua.
La privatizzazione della previdenza e quella della sanità sono simili, le sirene neoliberiste hanno suonato le loro campane (“a morto”).
Così come avrà una pensione decente chi, dopo la riduzione della previdenza pubblica, avrà investito in fondi pensione (se non saranno andati in bancarotta), allo stesso modo avrà cure decenti chi, dopo la demolizione della sanità pubblica, avrà i soldi per le cure private, ecco le nuove regole (una forma di deregolamentazione, ciascuno per sè).
La privatizzazione della sanità significa che solo chi sottoscriverà delle assicurazioni private potrà curarsi, per gli altri un’aspirina e qualche corridoio d’ospedale sgarrupato, o che muoiano a casa, senza protestare.
*Il risparmio tradito è il titolo di un libro e di un sito di Beppe Scienza che da anni spiega i motivi del tradimento.
Ecco qualche post interessante: