«Il risveglio degli dei»
Sono tre i fanta/canadesi – secondo db – da tener d’occhio: uno è Sylvain Neuvel che trovate in edicola per tutto settembre.
Bum, zot, crak, ssst, mumble, ops, swash… Con il linguaggio dei fumetti e i suoi segni grafici (nuvolette, fulmini, “dissolvenze”) forse riuscirei a darvi conto – senza trascriverlo – dell’inizio del romanzo «Il risveglio degli dei» di Sylvain Neuvel. Ho detto l’inizio? Macchè, scoppietta così dall’inizio alla fine. Adrenalinico senza mai risultare caricaturale.
Se non devo spoilerare – ed ecco un enormissimo dito uscire dal vulcano per ammonirmi: “ricorda db: mai fare spoiler” – posso solamente darvi qualche citazione, lasciando l’eccitazione a Neuvel.
Ricordate vero «i pilastri della Creazione», cioè «la gigantesca massa di gas e polvere» fotografata (da Hubble) nella nebulosa Aquila? Ovviamente c’è. Il poco noto (a me) anarchico francese Emile Pouget compare a pagina 53 come un invito a cercare strade nuove. La più folle e stupenda «richiesta di matrimonio» che io abbia letto arriva a pagina 68. Com’è semplice e inutile torturare ce lo ricorda uno dei protagonisti che va inquadrato nella “ragion di Stato” e/o nel “volersi vendicare di tutto”. Non per caso subito dopo c’è l’ombra lunga delle menzogne Usa sulle «armi di distruzione di massa» in Iraq. Evangelion e i cartoni giapponesi. «La bella e la bestia», inteso come film. Citabile questa sorta di autoironia: «Non condivido il suo entusiasmo per la fantascienza». Tutto il resto è un’inedita invasione (forse no, magari è un “primo contatto” balordo) della Terra, con enormi robot, colpi di scena a go-go, morti che resuscitano (non sempre), umanoidi, Londra distrutta, Dna, nuovi inizi e inquietudini tipiche di noi umani, tipo «non so chi sono». Ma poi chi è «pienamente umano»? Voi lo sapete? Io e Neuvel siamo dubbiosi. Un protagonista sintetizza così; «il bene e il male erano fuori dalla mia portata» dunque «il tempo era l’unica cosa su cui avessi qualche controllo». Instiamo a chiederci: quanto alieni? Non dimenticate «la cospirazione del vomito» per evitare che vi caccino dai bar quando vi ubriacate troppo.
Ah, la NATO fa schifo, ma questo lo sapevamo già. Anche i russi sono cattivi, i canadesi buonini rispetto alla media dei popoli terrestri. State malignando che l’autore potrebbe essere canadese? Centro. E sono tre perchè Neuvel si affianca a Robert Sawyer e Cory Doctorow, mooooolto amati in “bottega”… se non sapete chi sono ricorrete ai TAG (a questo servono e sorprende che tante persone non li usino). Mai così tanta buona fantascienza in Canada.
Insomma è auspicabile una corsa (una passeggiata) in edicola per prendere «Il risveglio degli dei»: Urania 1718 con 270 pagine e brutta copertina per 6,90 eurini, nella traduzione di Fabio Feminò.
Difettucci? Qualcuno c’è, ma se cercate il pelo nell’uovo ditemi prima quali sono i 10 migliori libri dell’anno.
Una “excusatio non petita” anzi due
Confesso qui (tanto poche/i arrivano in fondi ad articoli così lunghi) che «Il risveglio degli dei» è il secondo di una trilogia e il primo mi è “sfuggito”. Ma già che sono in vena di confessioni ne faccio una ben più grave: a luglio è stato ripubblicato da Urania il meraviglioso (a dir poco) «La compagnia della gloria» di Edgar Pangborn: roba degli anni ’70, copiata da tanti e superata da zero virgola qualcosa. Se già non è nella vostra biblioteca dovete recuperarlo (all’usato, in e-book o che ne so). Il verbo «dovete» indica necessità e urgenza, vero?