Il solito leghista e…
… quelli che vedono torme di puerpere in marcia verso l’Italia
di Moreno Biagioni
Salvini, di fronte ad un caso di umana follia, che ha avuto conseguenze drammatiche per 5 persone, si è riproposto nella sua veste solita di leghista doc, scagliandosi contro la ministra Kyenge e le sue proposte relative alla cittadinanza secondo lo jus soli. Salvini, quello stesso che voleva gli autobus riservati agli immigrati – in cui segregarli – dimostra una grande coerenza con se stesso e riporta la Lombardia al livello di inciviltà dell’Alabama del Klu Klux Klan.
Il solito leghista, si potrebbe commentare, basta non dargli peso. Dimenticando, però, che i politici della sua risma sono al governo in Lombardia, che le leggi di questo Paese si ispirano ancora, in gran parte, a tale “illuminato” pensiero, che affermazioni del genere, tradotte in un linguaggio formalmente, solo formalmente, più civile, vengono fatte proprie da persone che dovrebbero essere su tutt’altra sponda; come il presidente del Senato Pietro Grasso che vede profilarsi, in una futura Italia in cui i figli dei migranti che nascono qui acquisiscono la cittadinanza italiana, torme di puerpere straniere in marcia verso il nostro Paese.
Allora, una volta tanto faccio polemica anch’io, malgrado abbia altro da fare, voglio dire ho così tanti superpoteri e il culo così ben parato che non so bene contro quale muro sbattere la testa dato che non riesco a trovare lavoro, come molti altri milioni di persone. Quindi, avanti con la demolizione sistematica di tutto e tutti. Porterà forse anche a dei risultati, anche se ne dubito, comunque noto che come sempre la colpa è di tutto il centrosinistra, che pure il Ministro per l’Integrazione e il Presidente della Camera li ha nominati o eletti, mentre l’assoluzione per le dichiarazioni di Beppe Grillo è (quasi) sempre pronta o prontissima. A me la demolizione ragionata può anche andar bene, invece la demolizione viscerale o miope mi preoccupa. Comunque, attendo di essere seppellito dalle macerie e vi porgo i miei saluti.
Una breve e inutile nota a margine: al M5S è stato offerto un accordo di governo, è stato rifiutato e coperto da insulti; è stato nominato Prodi, certo non una soluzione entusiasmante, la candidatura è stata coperta da insulti ed è stato poi rieletto Napolitano; il Presidente della Camera e il Ministro per l’Integrazione sono state etichettate come foglie di fico, e c’è chi le ha insultate chiamandole “vendute”; la proposta per un accordo di governo tra sinistra e M5S è stata negata, sarò io uno squilibrato ma mi sembra ci sia stata, sia stata rifiutata e coperta da insulti; la proposta in merito allo Jus Soli è stata scaricata da Grillo, Ponzio Pilato ha detto che è materia da referendum, certo forse anche lo sarebbe, forse sì o forse no, però, avanti, che risolviamo tutto con l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e le trattenute dalle diarie. Avanti. Saluti.
Più che rispondere ad Ago provo a dire in generale come vedo Cinquestelle. Ho scritto in blog che sono uno di quelli che lo ha votato (due voti su tre) pur senza entusiasmo e ho spiegato perchè. E oggi? Se si votasse domattina lo rivoterei, con ancor meno entusiasmo, ma mi pare che gli altri sono infinitamente peggio e lo dimostrano ogni giorno. Che poi Cinque stelle abbia una evoluzione positiva (e non penso solo alla questione pur importantissima dei diritti di cittadinanza) o possa invece peggiorare – oppure frantumarsi – non saprei dire: in questo gran casino ben poco è chiaro. Da “movimentista” resto convinto che le rappresentanze politiche sono condizionate da ciò che si muove dentro la società; se in Italia si continua, pur di fronte al massacro di classe, a dormicchiare o a indirizzare la rabbia in modo cannibale…. mi pare difficile che (per virtù divina?) l’asse politico ed economico si sposti verso sinistra. Se la ribellionre – pur disorganizzata all’inizio – invece si riaffaccia e prende forza allora c’è speranza. In definitiva molto dipende (come sempre) da noi: Grillo o Bersani contano solamente quando possono apparecchiarsi la scena come piace a loro, con qualche loro simile e lasciando fuori dalla scena tutti gli altri e le altre che, al massimo, possono tifare. (db)