Il voto: furbi, gonzi e martellamento ideologico
di Umberto Franchi
I FURBI
Siamo di fronte a un Paese che, già prima di Draghi, è stato governato da una “Casta di furbi imprenditoriale finanziaria speculativa”, che mira soltanto all’accumulo di denaro, fregandosene altamente di perseguire la via di uno sviluppo economico, sociale, di progresso e ambientalmente sostenibile con le compatibilità del pianeta.
I “furbi” si chiamano Imprenditori (ben rappresentati dalla Confindustria di Carlo Bonomi), speculatori finanziari, economisti liberisti ben pagati: si servono di Stato, governi, istituzioni italiane ed europee per imporre i propri fini speculativi, per fare sempre più profitti.
Da molto tempo l’economia non viene governata nemmeno con le regole del mercato capitalista – domanda e offerta fondata su bisogni e quantità utili a soddisfarli – ma risponde solo ai fini dell’accumulo del capitale anche tramite il denaro per creare altro denaro, attraverso forme speculative come è avvenuto con i famosi Derivati bancari o con le sedi legali all’estero di grandi aziende a partire da Mediaset e da Stellantis (ex Fiat) al fine di evadere le tasse in Italia, oppure con manovre aziendali attraverso accorpamenti finalizzate alla sola valorizzazione delle azioni.
Sono molto rari gli imprenditori che rischiano i propri capitali nello sviluppo degli investimenti innovativi di processo e di prodotto. Anche la ricerca dell’incremento della produttività è solo finalizzata al massimo sfruttamento della manodopera per maggiori profitti e viene perseguita riducendo il costo del lavoro per unità di prodotto con paghe di fame, incrementando carichi e ritmi di lavoro ai dipendenti e attraverso lavoro precario.
La maggioranza (anche se non tutti) dei titolari d’impresa riducono il costo del lavoro perfino su prevenzione e sicurezza, senza effettuare investimenti sugli impianti, nonché limitano formazione, informazione e addestramento dei dipendenti, mettendo in conto la morte di circa 1.400 operai all’anno.
IL MARTELLAMENTO IDEOLOGICO
Per proseguire su questa strada Lor Signori hanno bisogno del consenso di partiti ed elettori. Per cui oltre ad aver fondato partiti-azienda come Forza Italia, hanno acquistato quasi tutti i giornali, le televisioni e i social, Da oltre 30 anni effettuano un continuo martellamento ideologico per carpire il consenso.
Da tempo sia il Centrodestra che il Centrosinistra hanno sposato slogan come «il privato è bello, lo Stato non deve essere più imprenditore» e tutti i governi (sia di centrodestra che di centrosinistra) hanno proceduto a leggi per smantellare il ruolo pubblico dello Stato nel sistema economico.
MANCA IL RUOLO DELLO STATO.
Non possiamo quindi che rilevare come il ruolo dello Stato in economia è quasi inesistente. Da anni è stato sciolto il ministero delle Partecipazioni Statali con tutte le aziende pubbliche più significative svendute a privati (imprenditori di comodo e speculatori). I governi di centrodestra e centrosinistra sono andati oltre le Direttive Europee, cedendo ai privati la gestione di quasi tuti i servizi pubblici, con la conseguenza che lo Stato anche nella gestione del PNRR non è più in grado di decidere gli investimenti strutturali per definire la qualità dello sviluppo e le sue finalità ( tutto è demandato ai privati). I cittadini devono pagare di più i servizi (che sono più scadenti di quando erano gestiti dallo Stato) e a volte subire crolli di ponti, frane e altri disastri.
Lo scontro elettorale fra i due schieramenti (centrodestra-centrosinistra) viene fatto soprattutto sui diritti civili ma poco sui contenuti economici e sociali. Sul sociale i due schieramenti si sono accusati a vicenda di non saper realizzare le stesse cose. E alla fine hanno sempre governato distruggendo i beni pubblici, il sociale, i diritti, il lavoro e svendendo le aziende e i settori portanti dell’economia italiana.
Nel terzo millennio l’Italia è sotto il dominio di un pensiero unico liberista che considera il mercato, l’impresa, il privato, il profitto i soli valori utili; tutto il resto è superfluo o un costo da tagliare.
Il mercato globale è sfuggito a ogni controllo politico e ha imposto lo smantellamento dello Stato sociale. Con lo Stato Nazione che ha perso la sua sovranità delegandola a organismi transazionali privi di legittimazione democratica, quali Banca Mondiale, Bce, Fmi, Nato.
LA DESTRA
Per le elezioni del 25 settembre è soprattutto la destra/centro che si fa paladina degli interessi dei ricchi, dei capitalisti e degli speculatori e di tutti i “furbi” rilanciando un programma elettorale fondato sull’ideologia criminale chiamata “liberismo” con le seguenti proposte:
- TASSE: sono un cavallo di battaglia della Lega , la quale continua a dire che bisogna tagliarle alle imprese e ai ricchi. Il governo Draghi ha portato le aliquote a solo 4 (negli anni ’70 erano 32) con una sostanziale riduzione delle tasse ai ceti alti e nessun vantaggio per i ceti medio bassi. Ma a lor signori non va ancora bene. E ora le destre, con Salvini e Berlusconi in testa, si presentano in campagna elettorale promettendo la Flat Tax al 15 o al 23% dicendo che così i ricchi non evaderanno più le tasse, anzi faranno investimenti creando occupazione. Sanno benissimo che è un bluff, non essendoci nessun obbligo: “i furbi” continueranno a evadere mentre si sposterà ulteriormente ricchezza dai poveri verso i ricchi, con i ceti subordinati che dovranno anche pagarsi Stato sociale e servizi tagliati per ridurre le tasse a chi è ricco;
- SANITA’ : per molti anni ci hanno detto che la sanità pubblica costa troppo allo Stato, e negli ultimi 16 anni hanno tagliato ben 37 miliardi con la conseguenza che sono cresciute le cliniche private mentre la sanità pubblica si è ridotta con la chiusura di 300 ospedali, con i Pronto Soccorsi collassati, con attese lunghissime per fare viste ed esami. Manca la medicina di prevenzione e cura sul territorio e diminuiscono gli ospedali: per il Covid sono morte oltre 175.000 persone, molte delle quali non curate come si doveva. Ma ai padroni delle cliniche private non basta. La destra è da sempre paladina del “privato è bello” e promette l’autonomia differenziata delle Regioni per meglio ridurre e privatizzare la sanità pubblica a vantaggio di quella privata e a danno dei cittadini più poveri.
POVERTA’ E REDDITO DI CITTADINANZA PRECARIATO :
- la povertà assoluta in Italia, negli ultimi due anni, è triplicata con quasi 6 milioni di persone senza cibo a sufficienza (quasi il 10% della popolazione) e quella relativa a oltre 9 milioni di persone. Ma con l’inflazione al 9% e con i prezzi e le tariffe che raddoppiano i poveri sono destinati ad aumentare. In merito al reddito di cittadinanza Meloni sostiene che va abolito perché ha fallito. Secondo Fratelli d’Italia il problema può essere risolto attraverso la formazione dei lavoratori, che così oltre a essere occupati avrebbero anche paghe buone. Queste affermazioni denotano un’incapacità di analisi e un pressapochismo pauroso. Infatti le leggi basilari dell’economia si fondano sul fatto che le aziende fanno più assunzioni solo se hanno più ordinativi dei loro prodotti ma per aver più commesse ci deve essere maggiore domanda che deriva dalla quantità di soldi a disposizione. Ma se i salari italiani sono i più bassi d’Europa e togli anche il reddito di cittadinanza allora la domanda cala e aumenta la disoccupazione. Sicuramente togliendo il reddito di cittadinanza crescerebbe anche il PRECARIATO: già oggi il 70% di tutte le nuove assunzioni è precario con paghe di merda, senza diritti nè prospettive di andare in pensione dignitosamente. I precari hanno raggiunto circa il 50% di tutta la forza lavoro occupata ma nel centrodestra nessuno vuole abolire la legge Biagi (fatta da Berlusconi nel 2003) che permette 45 forme di precariato e tantomeno il ripristino dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (abolito da Renzi).
RIFORMA DELLA GIUSTIZIA – DA CARTABIA/DRAGHI A BERLUSCONI:
- erano già intervenuti con una legge dove si afferma lo stop alla prescrizione dopo il primo grado del processo. Ma è uno stop solo per finta perché se il processo non si conclude dopo 2 anni in appello e 1 anno in cassazione, tutto si ferma e gli imputati restano liberi. In sostanza la riforma Cartabia è classista con gli imputati ricchi che attraverso i migliori avocati sapranno fare slittare i processi fino alla prescrizione mentre andranno galera solo i poveri cristi, ladri di polli. Alla destra di Berlusconi non basta e promette di fare un’altra legge andando oltre quanto a suo tempo prevedeva la loggisa segreta P2 nel suo famoso Libro Bianco: la sentenza di un imputato assolto in primo o secondo grado non potrà essere appellata (si va in appello solo se c’è condanna). Inoltre Berlusconi – ex P2, per la precisione con la tessera 1816 – vuole la separazione delle carriere per fare dipendere la magistratura da chi governa il Paese.
- Naturalmente la destra si presenta unita e agguerrita anche nel voler cambiare la nostra Costituzione per introdurre il presidenzialismo (un uomo solo al comando) e sul blocco navale anti-migranti, a favore del nucleare e contro la patrimoniale ai ricchi
I GONZI :
- Dopo decenni di martellamento ideologico ci siamo abituati a vivere senza alternative reali. Il partito che una volta si chiamava PCI (e PDS, DS, PD) e gradualmente ha attuato la metamorfosi, diventando un partito liberale;
- Il programma elettorale del PD vede ancora una volta al suo centro i diritti civili con lo Ius Scholae, il ddl Zan, il sì al fine vita, forse la depenalizzazione della cannibis, il No al blocco navale voluto dalla Meloni contro i migranti e qualche brodino caldo sul sociale…
- Il Pd pur invocando il rischio fascismo sostanzialmente non si schioda da una visione liberal-liberista e così non otterrà i voti dei ceti subordinati.
Ma il “martellamento” ideologico ha contribuito anche all’esplosione dei corpi sociali in un arcipelago di schegge individuali senza più storia nè coscienza di classe.
In Toscana si definiscono gonzi quelli che sono sciocchi, sempliciotti, sprovveduti che prestano fede a chiunque. Sono quasi sempre soggetti mentalmente deboli, egoistici con una cultura da “Grande Fratello” appresa soprattutto alla tv.
Una situazione sociale drammatica come quella italiana dovrebbe portare venti di rivolta popolare, a causa delle aspettative collettive e personali tradite, ma invece anche l’ultimo rapporto del Censis evidenzia come una nutrita minoranza non solo non abbia alcun interesse per i diritti ma abbia anche messo “in fuga” il cervello verso la totale irrazionalità con:
- 6 milioni di persone che pensano la Terra sia piatta e non rotonda;
- in 3 milioni credono che il Covid non esista ma sia una invenzione delle case farmaceutiche;
- circa 10 milioni di persone pensano che l’uomo non sia mai arrivato sulla Luna;
- circa 18 milioni pensano che il 5G non faccia male ma sia uno strumento per controllare le persone.
E’ evidente che nella realtà culturale italiana hanno influito molto 20 anni di berlusconismo a colpi di tv. Un brodo quotidiano per portare il cervello all’ammasso e così la maggioranza si appresta a votare la “nipote” delle vecchie camicie nere.
IL VOTO :
Non tutti in Italia accettano come normali le disuguaglianze esistenti: cioè che l’1% più ricco detenga il 24% della ricchezza globale; che il 10% della popolazione controlli il 55% della ricchezza mentre lo strato più povero ha solo lo 0,5% della ricchezza globale. Il 57% degli italiani dichiara un reddito inferiore a 20.000 euro l’anno ma contemporaneamente un milione e mezzo ha un patrimonio immobiliare e finanziario che varia da un milione a 5 milioni di euro. Oggi in italia 50.000 persone guadagnano più di 300.000 euro l’anno; 500.000 fra i 100.000 e i 300.000 euro; con almeno 1.000 miliardi di evasione fiscale e 7.000 miliardi di euro esportati nei paradisi fiscali esteri.
In questo contesto la lista Unione Popolare a chi andrà a votare il 25 settembre
PROPONE :
- salario minimo di 1.600 euro al mese; abolizione del Jobs act;
- riduzione dei contratti a tempo determinato a due soli casi specifici sul modello della riforma di Yolanda Diaz in Spagna;
- piano di assunzione di un milione di persone nel pubblico impiego per avvicinarsi alla media europea, con un impegno particolare in scuola e sanità;
- abolizione della legge Fornero per giungere all’età pensionabile di 60 anni o 35 anni di contributi, con tetto massimo alle pensioni alte;
- lotta all’inflazione con eliminazione dell’Iva sui prodotti di prima necessità alimentari;
- programma di costruzione di 500 mila nuovi alloggi pubblici a consumo di suolo zero;
- aumento delle pensioni minime a 1.000 euro al mese;
- riequilibrio delle disparità tra Nord e Sud a partire dalla spesa pubblica al contrario di quanto successo con il Pnrr;
- stop immediato dell’invio di armi a Paesi in guerra;
- impegno diplomatico per la pace in Ucraina e per favorire la distensione fra Cina e Usa;
- superamento della Nato e stop alle armi nucleari (l’Italia dovrà essere senza bombe atomiche e promotrice di una conferenza internazionale per il disarmo e la denuclearizzazione dell’Europa);
- riforma in senso democratico delle istituzioni di Bruxelles;
- superamento delle politiche di bilancio di Maastricht;
- ricostruzione del Servizio sanitario nazionale;
- investimenti in scuola e ricerca, per l’ambiente e nella lotta alle mafie.
A mio parere quanto sopra riportato non è un programma velleitario ma quello veramente necessario per imprimere una svolta sociale e di progresso nel nostro Paese. Però dubito che senza lotte articolate e generali ottenga successo; per di più ancora una volta vi sono tre liste elettorali che si pongono alla sinistra del Pd.
Comunque in Italia non è tutto “morto”. Vi sono movimenti operai e studenteschi, associazioni ambientaliste, gruppi come i lavoratori della ex GKN, associazioni come “Il Mondo che Vorrei” di Viareggio, i NO TAV e molti altri continuano a lottare… per “INSORGERE”. Potrebbe avverarsi la vecchia canzone di Lucio Dalla: «e senza grandi disturbi qualcuno sparirà, saranno forse i troppo furbi e i cretini di ogni età»
Le immagini sono state scelte dalla redazione della “bottega”: la prima è di Altan, la seconda da un’idea di Benigno Moi.