In pillole i 14 motivi del TAV: governo tecnico e tecnici
Libera elaborazione sui documenti ufficiali a cura di Man.Co.
1. Perché il Governo ha riconfermato la Torino Lione come opera strategica?
Governo tecnico: Ce lo chiede l’Europa!
Tecnici: No! L’Europa chiede che i collegamenti tra Paesi siano concordati per garantire l’interoperabilità dei vari sistemi di trasporto. Scelgono i singoli Paesi se potenziare le vecchie linee o costruirne di nuove.
2. Qual è il costo?
Governo tecnico: È un progetto Low Cost. Senza considerare il costo dell’intera tratta, la fase 1 costerà meno di 3 miliardi di euro.
Tecnici: È un progetto Long Cost. I numeri sono inventati, non essendo disponibili nuove stime. L’Europa non darà soldi senza un progetto definitivo. Dividere in fasi l’opera ha un costo aggiuntivo e la prima fase, il tunnel di base, non sarà funzionale senza il resto della tratta. I lotti della Salerno-Reggio Calabria al nord..
3. Qual è l’importanza economica dell’area collegata con la Torino-Lione?
Governo tecnico: L’asse Torino-Lione serve tutto il Nord Ovest dell’Europa ed è il baricentro della macroregione AlpMed. Tante persone, imprese, merci e tanti soldi.
Tecnici: Tra Francia e Italia, le macroregioni c’entrano poco, negli ultimi 10 anni, il traffico di merci e quello ferroviario sono in continuo calo, mentre le previsioni di LTF/RFI circa i volumi di traffico sono già smentite oggi con un dato di circa 3 volte inferiore a quello da loro previsto per il 2012. La ricchezza non si misura considerando solo il trasporto delle merci. Ad attraversare i territori in crescita non è una linea cementata, ma la rete informatica, questa sì ad alta velocità!
4. Quali sono i punti più qualificanti del nuovo accordo?
Governo tecnico: La ripartizione dei costi: l’importo delle opere verrà corrisposto per il 42,1% dalla Francia e per il 57,9% dall’Italia. Inoltre l’Ue potrebbe erogare un finanziamento fino al 40% del costo complessivo.
Tecnici: L’Europa non ha sottoscritto l’accordo, quindi non è vincolata ad alcun finanziamento. Per l’Italia è un accordo penalizzante, noi paghiamo la metà dell’opera quando la tratta italiana del tunnel di base è di 12 km sui 57 km totali. Per le banche, invece, è un affare: fanno prestiti a garanzia pubblica. L’accordo non permette l’avvio dei lavori! Per iniziarli serve un protocollo addizionale.
5. L’opera è stata concertata col territorio?
Governo tecnico: Certamente! Anzi, è un esempio di progettazione partecipata! Grazie al lavoro dell’Osservatorio, si è abbandonato il vecchio progetto sbagliato, come dicevano i comitati e Comuni interessati, ed è stato proposto questo nuovo.
Tecnici: Un esempio di truffa partecipativa. L’opera nel 2009 è tornata sotto la Legge Obiettivo e quindi solo la Regione Piemonte, non gli enti locali, può intervenire. Le istanze dei territori non sono state rappresentate. I sindaci contrari all’opera sono stati esclusi dall’Osservatorio, che non può comunque intervenire nel merito del progetto sviluppato dai soli operatori ferroviari di LTF/RFI.
6. Quali saranno i principali vantaggi della Torino Lione, una volta realizzata?
Governo tecnico: La linea attuale è in quota e ha quindi sovracosti, rendendola “linea di pianura”, invece, i tempi di percorrenza vengono dimezzati e i costi per trasporto merci pure! Meno camion su strada e linea storica dedicata al servizio locale.
Tecnici: Numeri scorretti, sia in termini di tempo sia di costi. I principali vantaggi della nuova linea elencati nel documento governativo non sono quantificabili perché non esiste un’Analisi Costi Benefici dell’opera, né integrale né low cost. Con un investimento molto minore si potrebbero ottenere i risultati voluti intervenendo sulle linee esistenti, AV comprese. La “linea di pianura” è anch’essa in quota con 500 metri circa di dislivello!
7. La Francia è più avanti dell’Italia sui lavori di scavo. Sono state realizzate discenderie per circa 9 km. Quando parte in Italia lo scavo della galleria geognostica della Maddalena e quando i lavori principali?
Governo tecnico: La società italo francese che gestisce la prima fase, LTF, ha firmato il contratto con l’impresa il 20 dicembre scorso, sono in corso le attività preliminari, i lavori veri e propri sono previsti per maggio giugno e il cantiere durerà 10 anni.
Tecnici: Le tre discenderie realizzate servono per verificare le caratteristiche geotecniche dell’area di intervento, non implicano l’autorizzazione francese per realizzare l’opera che infatti non c’è ancora e hanno evidenziato problemi geologici e idrogeologici al vaglio delle autorità francesi competenti. Al ritmo con cui LTF ha realizzato questi scavi. la discenderia in Val Susa di 7,5 km verrebbe finita tra 14 anni.
8. C’era davvero bisogno della nuova linea Torino Lione, visto il calo del traffico sulla direttrice storica del Frejus?
Governo tecnico: Nella galleria attuale non entrano i container oggi in uso per il trasporto merci. Il flusso degli interscambi è rimasto costante nell’ultimo decennio.
Tecnici: Dati completamente errati. Nell’ultimo ventennio i flussi di interscambio Italia-Francia si sono dimezzati. Con i lavori di ammodernamento, conclusi nel 2010 con un costo di quasi 400 milioni di euro, la galleria del Frejus permette il transito dei container più moderni oggi in uso in Europa, mentre è la linea ad alta velocità/capacità ad avere standard diversi, ad esempio di alimentazione elettrica, che richiederebbero treni merci modificati per poterla usare.
9. Ci saranno ricadute occupazionali nella realizzazione della nuova linea? E nella fase di esercizio?
Governo tecnico: Saranno più di 2.000 le persone direttamente impegnate, una media di 4.000 occupati indiretti. Cinque anni dopo l’entrata in servizio, la nuova linea creerà oltre 500 posti di lavoro in Italia.
Tecnici: Numeri da propaganda pura. Nessuno può garantire l’impiego occupazionale locale perché i lavori vengono aggiudicati con gare d’appalto internazionali senza vincoli sulla nazionalità delle imprese e dei lavoratori. E poi una spesa di 3 miliardi di euro per creare 500 posti di lavoro? A Torino o/e in valle?
10. Il progetto ha una sostenibilità energetica?
Governo tecnico: Si può prevedere un bilancio del carbonio positivo già dopo 23 anni dall’inizio dei lavori.
Tecnici: Lo studio specifico sul bilancio carbonio non è mai stato reso noto. I bilanci energetici delle grandi opere sono studi complessi, su cui attualmente non vi è consenso tra le varie autorità europee preposte. Su quali dati si basano quindi le conclusioni certe del nostro Governo? Perché non sono pubblici?
11. Ed una sostenibilità ambientale?
Governo tecnico: Il progetto non genera danni ambientali diretti ed indiretti.
Tecnici: Risposta surreale e scorretta. Da quando è stata avviata la procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), grazie all’attenzione di Comuni, associazioni e comitati, sono stati numerosi i blocchi, le revisioni, le prescrizioni e le integrazioni, perché il progetto genera danni ambientali diretti ed indiretti.
12. Quali sono gli aspetti geologici più importanti?
Governo tecnico: Sono stati eseguiti 220 sondaggi. Non c’è presenza significativa di uranio e la presenza di amianto è sporadica e solo nei primi metri di scavo e per questo sono previste specifiche procedure di sicurezza.
Tecnici: Non sono stati fatti sondaggi, né valutazioni sull’acqua e sulla presenza di materiali pericolosi, per questo progetto specifico. La presenza di uranio e di amianto è stata dimostrata più volte scientificamente. Per la legge italiana già poche fibre di amianto generano gravi danni sanitari. La presenza di uranio impone procedure di sicurezza non previste nel progetto presentato e non viene specificato come sarà smaltito.
13. Come sarà smaltito il materiale di scavo?
Governo tecnico: Si prevede di massimizzare il riutilizzo della rilevante quantità di materiale di scavo. Il rimanente sarà messo a deposito (9,6 milioni di tonnellate) con interventi di riqualificazione ambientale. La movimentazione del materiale avverrà su nastro trasportatore e poi su ferrovia.
Tecnici: Allo stato attuale della normativa, al 27 marzo 2012, per il riutilizzo del materiale di scavo, non è possibile rispettare i vincoli e le condizioni poste dallo stesso governo.
Il trasporto su treno di questo materiale ha un impatto significativo sul territorio e i suoi abitanti e non può essere minimizzato. Il deposito sarà in cave valsusine dismesse che così verrebbero “riqualificate”!?
14. Qual è la dimensione reale del dissenso delle amministrazioni locali?
Governo tecnico: Sono solo due le amministrazioni esplicitamente contrarie (Chiusa San Michele e Sant’Ambrogio di Torino) sui 12 Comuni interessati direttamente dalle tratte in superficie dell’opera.
Tecnici: Falso. 25 sono i comuni italiani contrari, hanno cioè deliberato contro il progetto. I cosiddetti favorevoli hanno comunque posto delle condizioni al proprio consenso. Ridurre il numero di Comuni interessati ai soli in prossimità delle tratte in superficie è scorretto.