In ricordo di Alex e Amanda, morti nel rogo del 3 aprile 2000

Una parte di Bologna preferisce dimenticare ma la tendenza alla rimozione non è unanime. Una targa è poco ma l’amnesia sociale è peggio.

di Vito Totire (*)

In ricordo dei due bambini Alex e Amanda morti nel rogo a Santa Caterina di Quarto il 3 aprile 2000 (**).

Gli studiosi che hanno adeguata sensibilità politica parlano di “gradiente sociale” nel determinare la speranza di salute e di vita delle persone. Essi denunciano le gravi disparità fra Paesi ricchi e poveri ma anche quelle, non meno drammatiche, all’interno degli Stati ricchi. La speranza di salute e di vita si intreccia negativamente con la povertà e con la debolezza di supporto sociale. Poverissimi fra i poveri, i rom e i sinti hanno calamitato su di sé rischi di ogni genere: dalla fatiscenza dei ricoveri-dormitorio alle pallottole della «Uno bianca».

VOGLIAMO SCRIVERE LA STORIA DEI RAPPORTI FRA LA PARTE RICCA E LA PARTE POVERA DI BOLOGNA.

E’ una storia segnata da allarmi ipocondriaci, da aggressioni omicide, da reati di vario profilo giuridico, da indifferenza e cinismo.

Un interrogativo ci assilla. I rom giungono a Bologna, guidati dal loro “principe Andrea” nel 1481. Il tempo trascorso da allora a oggi non è stato sufficiente per giungere a relazioni soddisfacenti anche se obiettivamente la situazione è migliorata a seguito di un faticoso e lento processo di “integrazione” sul quale comunque c’è molto da discutere. Il quesito assillante era ed è: se tanti secoli non sono stati sufficienti per giungere a una condizione soddisfacente, quanto tempo ci vorrà per dialogare con gli immigrati più recenti?

Vorremmo evitare la rimozione della morte di Alex e Amanda per iniziare a scrivere la storia dei rapporti: dove abbiamo ritardato, dove abbiamo esitato troppo, dove abbiamo sbagliato, cosa fare per non reiterare gli errori.

Per questo nel programmare una proposta formale al Comune di Bologna perché intitoli ad Alex e Amanda la strada che va da via Fiorini alla prima rotonda (coincide con quello che fu il terribile campo rom di via Santa Caterina di Quarto) lanciamo una proposta a tutti i cittadini per contribuire alla ricostruzione della memoria collettiva su come avremmo potuto e dovuto essere maggiormente accoglienti; non solo per rammaricarci del passato ma soprattutto per essere più umani nel nostro prossimo futuro.

Intanto la proposta al Comune di Bologna è stata sottoscritta con 20 firme – qui sotto l’elenco – e sarà presentata come da “nuovo” regolamento alla Commissione edilizia. Speriamo che non finisca come la vicenda di Reuf Islami (**) che, al quindicesimo anniversario dall’omicidio doloso, ha “meritato” il totale silenzio da parte delle istituzioni.

PRIMI FIRMATARI della proposta di intitolazione dalla strada ad Alex e Amanda

  1. Claudia Ahmetovic, studentessa universitaria , Trento
  2. Dimitri Argiropulos, docente universitario, Parma
  3. Mauro Angeli , operaio, Forlì
  4. Daniele Barbieri, blogger, Imola
  5. Claudio Bianconi, operaio, Bologna
  6. Mauro Collina, Associazione Francesco Lorusso, Bologna
  7. Maria Rosaria D’Oronzo, psicologa Centro relazioni umane , Bologna
  8. Davide Fabbri, blogger ambientalista, Cesena
  9. Fulvio Flammini, sindacato multi-categoriale Trento
  10. Antonio Fusaro, cittadino, Bologna
  11. Angela Marchionni, artista, Bologna
  12. Lina Marinilli, medico del lavoro Ausl Bologna
  13. Mele Andrea, impiegato, Bologna
  14. Biljana Mehmedovic, lavoratrice precaria, Bologna
  15. Aurora Molinari, educatrice, Bologna
  16. Sebastiano Pira, coordinamento provinciale Cobas Trento
  17. Federico Reginato, antropologo, Torino
  18. Giorgio Sermasi, docente , Bologna
  19. Ludovico Maria Totire, grafico, Bologna
  20. Vito Totire, medico, circolo “Chico” Mendes , Bologna
  21. Marco Trotta, consigliere quartiere s. Donato, Bologna

Bologna, 1 aprile 2017

(*) Vito Totire è portavoce del circolo Chico Mendes

(**) la vicenda è stata raccontata in “bottega” l’anno scorso: 3 aprile 2000, un rogo “atteso” a Bologna

(*) è qui: Ancora un fiore per Reuf…

COSA SONO LE «SCOR-DATE»?

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo una citazione, una foto, un disegno… Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega.

Davide Fabbri

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