Incertezze dell’ultimo minuto (di Pabuda)
c’è un voglio e un non voglio,
c’è ancora spazio sul foglio.
quella vecchia ghigliottina
non m’invoglia a salire sul palco:
ora non mi sento, non ne ho voglia;
invece adesso
– guarda un po’ – adesso mi sento.
ma forse
se ci salgo mi pento:
sarei più tranquillo
con un po’ meno vento.
che stress, che tormento…
non so… se è questo
il momento.
cortesemente, facciamo una prova:
vediamo se scorre bene la lama,
se funziona a dovere l’impianto.
ho aspettato anche troppo
qui nel buio vestibolo
ma non potrei sopportare
un intoppo
proprio lì sul patibolo.
oltretutto, di fronte al mio pubblico!
diamine, con tutti ‘sti dubbi, l’indecisione,
l’ansia – tipicamente maschile –
da prestazione…
va a finire che perdo la testa
ma a voi non basta
la mia capoccia metaforica:
aspettate una vera testa,
grondante sangue e filamenti,
che cada dritta dritta nella cesta.
okey, okey, ora salgo:
mica voglio rovinarvi la festa!