Independence Day (Il Karaté letterario di Alessandra Daniele – 28)

di Alessandra Daniele

Flag of european unionLa donna bruna scuote la testa.
– Questa proprio non ce la facciamo a farla passare per una vittoria del PD.
La collega le dà un’occhiataccia.
– Ce la dobbiamo fare. Chi è stato il primo a chiedere più flessibilità dei parametri economici?
– Chi è stato?
Siamo stati noi – Scandisce la collega.
– Ma quando?
– Due anni fa.

– Beh, ma in Tv, mica in Europa. E non siamo stati affatto i primi…
– Solo quello che succede in Tv ha importanza – la zittisce la collega – Preparati ad andare in onda. E ricordati il trucco.
– Devo promettere un altro bonus da 80 euro?
Il make up. Sembri uno zombie.
La bruna si guarda riflessa sulla porta a vetri. Accenna una smorfia.
– E se mi fanno una domanda di economia?
– Non te la fanno.
– Perché?
– Non ne capiscono un cazzo neanche loro.
– Nemmeno gli economisti?
– Soprattutto gli economisti.
– E se mi chiedono cosa succede adesso?
La collega sbuffa.
– Ma chi vuoi che lo sappia, chi se l’aspettava una vittoria così schiacciante del No? Sta saltando tutto. È un disaster movie.
– Tipo Independence Day?
– Tipo Sharknado.
La bruna dà un’altra occhiata al suo riflesso.
– Non potresti andare in onda tu?
– Io sono sull’altra rete.
– Quella più facile – piagnucola la bruna.
– Facile un cazzo. Ci sono il leghista bisunto, il comunista terrone, e la grillina paranoica. E il pubblico in studio.
– Questa volta non ce la facciamo – ripete la bruna – ormai ci hanno sgamato. Stiamo sul cazzo a tutti. Non ci crede più nessuno. Se si rivotasse in Italia…
– In Italia non si voterà piu finché non avremo messo a posto la legge. – taglia corto la collega – o perderemo di nuovo pure contro quello che vuole tre marò al prezzo di due. Fatti sistemare il trucco, e vai in onda.

 

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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