INFLAZIONE INFORMATIVA
(di Pabuda)
l’inflazione
informazione telematica
è un po’ come stare
da esploratore ottocentesco
al sorgere del sole
sull’amaca
a dormicchiare
tra due begli alberi
dai ritti fusti –
due fustacchioni –
in piena foresta amazzonica.
hai presente?
certamente tieni a mente
la ridondanza di moscerini,
i mosquitos a legioni,
la ripetitività
di cocciute farfalle
(e si sa: ce n’è di brutte,
ce n’è di belle)
e di sconosciuti mosconi.
per forza di cose
si reagisce
con foga inconsulta
dando violente manate
a destra e a manca
finendo per far massacro
di bestiole a sei zampe
(senza offesa) inutili e moleste,
dotate – sembrerebbe –
soltanto di brutte alette
e di pungiglioni,
si dimezzano a schiaffi casuali
i ripetuti doppioni
privi d’interesse entomologico
scientifico o poetico-pittorico
ma
nella smania di trovar quiete
s’eliminano dal pianeta
anche bestiette mai viste,
soggetti interessantissimi
o qualche ultimo esemplare
d’una specie d’insetto
quasi
in via d’estinzione.
quando t’accasci disfatto
per l’ultimo scampolo
di pisolino sudato
ormai il danno
è bello che combinato:
mica lo ritrovi quell’inset…
come una notizia vera
e d’un certo interesse
infrattata
in mezzo alla fuffa
dell’internet!