Intellettuali russi e banchieri svizzeri
La rubrica settimanale (con brevi testi e fotomontaggi) di Chief Joseph. 186esimo appuntamento
Il corso su Dostoevskij dello scrittore Paolo Nori all’università Bicocca di Milano viene rimandato «per evitare polemiche in un forte momento di tensione». Scoppia la polemica e Nori dichiara: «essere russo è diventata un colpa». L’Università fa retromarcia e dichiara che si è trattato di un equivoco. Intanto il Padiglione della Russia è stato cancellato dalla Biennale d’arte e dalla Triennale di Milano. Ed è solo l’inizio di una “caccia alle streghe” contro tutto ciò che è russo…
«Io sono animalista e penso che fra Putin e qualsiasi animale ci sia un abisso, sicuramente quello più atroce è lui»: questo è Luigi di Maio in tv («Di Martedì», 1 marzo)
La caricatura di Luigi di Maio è di Robi Ronza.
Secondo un’inchiesta condotta dall’Organized Reporting Project (consorzio di 47 media che include «Le Monde» e «The Guardian») la banca svizzera Credit Suisse dal 1940 al 2010 avrebbe gestito 18 mila conti che fanno riferimento ad attività criminali e violazioni dei diritti umani con depositi di importo superiore a 100 miliardi di dollari.
«Se qualche volta vedi saltare dalla finestra un banchiere svizzero, salta dopo di lui. Di sicuro c’è qualcosa da guadagnare» (Voltaire)
L’AUTORE
Chief Joseph – o se preferite Capo Giuseppe – è stato una guida (militare e spirituale) dei Nasi Forati, un popolo nativo americano. Si chiamava in realtà Hinmaton Yalaktit, che in lingua niimiipuutímt significa Tuono che rotola dalla montagna. Da tempo riceviamo molti contributi alla “bottega” firmati Chief Joseph. Sono fotomontaggi per dialoghi immaginari (spesso volutamente anacronistici) a commentare una notizia o un breve testo. Ci piacciono per l’estrema sintesi e la contrapposizione fra mondi diversi. Così la “bottega” ha chiesto a Chief Joseph di prendersi uno spazio fisso (come hanno da tempo le vignette di Energu) e lui ha accettato: faremo il mercoledì mattina. [db]