Intervista rappresentanti familiari al processo Eternit

riprendo questo pezzo di Giuliano Bugani da www.ildirigibile.eu
Casale Monferrato. Una dichiarazione breve, quella di Bruno Pesce, l’ uomo che ha messo in piedi il sistema per ottenere il processo ai titolari della multinazionale Eternit, un sistema cominciato vent’anni fa: «E’ una sentenza storica e di rilevanza mondiale» afferma Bruno Pesce raggiunto telefonicamente: «C’ erano delegazioni da tutto il mondo, anche perché l’ amianto si sta lavorando attualmente in due terzi del mondo, ma è una sentenza che rende giustizia. Certo, ora ci sarà l’ Appello, e sarà dura».
Abbiamo contattato telefonicamente anche Romana Blasotti, presidente Comitato Familiari Vittime Amianto, moglie di  Mario Pavesi e madre di Maria Rosa Pavesi, entrambi deceduti per esposizione all’ amianto, e che oltre a loro ha perso altri tre parenti per amianto: «Ho sempre avuto fiducia nella giustizia, anche se ammetto che quando il sindaco di Casale accettò l’offerta di Schmidayne, un’offerta di molti soldi per evitare di costituirsi parte civile, avevo avuto un senso di impotenza. Poi l’offerta, dopo un primo segnale di accettazione, venne rifiutata. In quel momento mi sono chiesta come sarebbe andata a finire. Poi mi sostenevano i giovani, i quali hanno organizzato una grande manifestazione che ha coinvolto anche il ministro Renato Balduzzi, che ha dato il suo peso nel processo. Certo per ora abbiamo vinto, ma resta comunque una parola amara, perché ci sono ancora molti malati e molti morti». Abbiamo chiesto se il ricorso in Appello potrebbe venire rovesciato il verdetto: «No. Io non so se ci possono essere intrighi, ma penso che il verdetto non verrà rovesciato. Anzi, potrebbero esserci pene ancora più severe. Si parla di migliaia di morti. E loro lo sapevano che stavano uccidendo dei lavoratori». Ma non solo lavoratori continuano a morire a Casale Monferrato. Dieci anni fa si registravano due morti al mese, mentre nel 2011 i morti a Casale Monferrato, per esposizione all’amianto, sono stati 58. Molti dei quali non avevano mai lavorato direttamente l’ amianto, ma ne erano venuti a contatto ugualmente.

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