Iran: «Donna Vita Libertà»
Intervista di Raffaella Polverini a Somaieh Haghnegahdar, regista in esilio. A seguire una nota della “bottega”.
«LASCIARE L’IRAN: UN PASSO VERSO LA LIBERTA’ CONTINUANDO A COMBATTERE PER QUELLA DEGLI ALTRI E DELLE ALTRE»
Somaieh Haghnegahdar è una Filmmaker e Filmeditor iraniana. Si è laureata presso la Tehran University of Art e dal 2022 sta continuando i suoi studi presso l’Alma Mater Studiorum all’Università di Bologna, città nella quale si è trasferita con il marito e la figlia per poter vivere e lavorare lontana dal regime oppressivo e violento del suo Paese.
ECCO LE DOMANDE RIVOLTE A LEI DA RAFFAELLA POLVERINI PER “CARTAVETRO”
1 Chi è Somaieh Haghnegahdar?
2 L’Associazione dei filmmaker iraniani IIFM. Censura, minacce e repressione. Festival del cinema di Venezia.
3 Perché ti sei trasferita in Italia?
4 Cosa vuol dire essere una filmmaker in Iran e quali sono le modalità della censura?
5 Cosa vuol dire essere una donna in Iran?
6 Le condizioni della comunità LGBTQ+ in Iran.
7 Il documentario: inclusione, diritti umani… una lotta per la libertà.
8 Come si incontrano e si uniscono le nostre culture? Cosa ami di più e cosa ti viene spontaneo criticare?
9 Il cinema italiano.
10 Lasciare l’Iran. La famiglia.
11 A che punto è la rivoluzione? Non se ne parla più molto. Ci consegni la tua riflessione?
12 Una poesia iraniana.
Per ascoltare le risposte: https://www.cartavetro.com/interviste/somaieh-haghnegahdar
UNA NOTA DELLA “BOTTEGA”
Benissimo ovviamente il Premio Nobel per la pace a Narges Mohammadi ma bisogna anche, ogni giorno, sostenere la lotta contro il fascismo degli ayatollah che ha tanti complici anche nell’Occidente. In questa piccola “bottega” continueremo a informare e a sostenere le iniziative, anche quelle – importanti e tempestive – di chi continua a lottare anche in esilio Qui alcuni nostri articoli recenti: Iran: sollevato il velo di Mahsa, Iran: sull’orlo del terremoto, «L’Iran non tornerà come prima», «Bella ciao» ovunque con le donne dell’Iran, Iran: Masha, Hadis e la scintilla della rivolta, Iran: Hadis Najafi, uccisa a 20 anni perchè…, Pena di morte: i tragici record dell’Iran e Ridatele il suo nome curdo: Jina Amini. Sui boia di Stato vedi in particolare: Pena di morte: i tragici record dell’Iran e Iran: farsi boia credendosi dio. Ma è sempre bene ribadire che l’integralismo religioso dell’Iran non l’unico a usare la pena di morte: ai primi posti di questa disgustosa classifica ci sono Arabia Saudita ma anche Texas, Florida e altri Stati della “democrazia” statunitense come la Cina che si vorrebbe diversa dai suoi avversari.
https://www.reset.it/reset-doc/premiata-la-lotta-delle-donne-iraniane-il-nobel-per-la-pace-va-allattivista-narges-mohammedi