Italia sismica. E smemorata
Eleggendo politicanti trafficoni: rischio sismico = danni assicurati
di Giorgio Chelidonio
Prima del secondo (26.10.2016) terremoto dell’Italia Centrale avevo iniziato a radunare queste considerazioni: basta consultare una sintesi dei danni subiti negli ultimi 70 anni: 190 miliardi – suppongo ricalcolati in base € – [LINK 1] cioè oltre 2,5 miliardi all’anno come media. E le vittime? E i danni culturali e paesaggistici? Credo siano difficili da quantificare, come difficile (ma intuibile) il valutare quanta corruttela abbiano comportato le spese fatte in condizioni di emergenza. Ovvio che programmare la prevenzione dei danni sismici sia l’unica strada credibile. Però se un Paese accetta di vivere, culturalmente e materialmente, di emergenze, grandi e piccole, e che elegge democraticamente governanti che per un secolo hanno preferito puntare solo sull’affarismo della ricostruzione, il mantra delle autorità si limita a ripetersi: «non vi lasceremo soli», «ricostruiremo tutto dov’era e com’era» etc. Come recitava Gaber nel 1974, riferendosi però al terrorismo di quegli anni: «Bum! Siamo solidali con le famiglie, Bum», quasi un “tormentone teatrale” [LINK 2]. Se invece di appassionarsi all’ennesimo “rischiatutto” televisivo di turno l’italiano medio avesse letto, o anche solo sfogliato, «Terremoti d’Italia» (1999) [LINK 3] del professor Enzo Boschi, avrebbe capito già allora che i politici italiani non amano la prevenzione perché poco redditizia elettoralmente. Se così non fosse ben diversa sarebbe stata la storia degli eventi sismici nel nostro paese, anche solo negli ultimi 70 anni, senza considerare danni, vittime e spese causati dai grandi sismi della prima metà del XX secolo: Messina (1908: 120.000 vittime) e Avezzano, dove nel 1915 morirono 10.700 persone su un totale di circa 13.000 abitanti.
Con questi pensieri, stavo per divulgare l’interessante ed esplicita intervista al professor Doglioni, direttore dell’Ingv [LINK 4] quando il nuovo, tremendo sisma ha sommato altri danni, altre decine di migliaia di sfollati, fortunatamente (o fortunosamente?) senza altre vittime.
Mentre l’Italietta di turno (sia micro che macro) si dichiara ogni volta sorpresa, una breve ricerca su Internet ci permette di visualizzare la sequenza dei principali disastri sismici degli ultimi 40 anni [LINK 5, 6 e 7].
Alla banalità dei commenti che si ripetono bisogna interfacciare invece l’evidenza che a sismi di “intensità medio-forte” (fra i 5 e i 6 gradi della scala Ritcher) corrispondono devastazioni edilizie sia nelle zone degli “smemorati” (vedi sisma dell’Emilia e, in modo particolare, la reazione dei ferraresi) [LINK 8] sia in quelle “rese antisismiche” una ventina di anni fa, come accaduto nel territorio di Norcia. Complottismo a parte (perché c’è chi razzola anche in queste stupidaggini) risulta evidente che, nella migliore delle ipotesi, quei lavori non erano stati fatti a regola d’arte: come recita un antico proverbio “la gatta frettolosa fa i gattini ciechi”. In altre parole “un cieco guida un ignorante …nel fosso” [LINK 9].
Nello scenario del rischio sismico classificato “minore” (ma che troppi smemorati locali continuano a considerare nullo o quasi) l’esempio di Verona resta emblematico: nel 1117 fu sede del maggior terremoto dell’Italia medievale [LINK 10] liquidato spesso dalla “veronesità” come «sono cose vecchie, antiche…» ma restano molte domande specifiche:
– quale fu l’epicentro? L’ultima scheda Ingv che ho potuto consultare registrava un box sismogenetico lungo circa 50 km sotto Raldon (dunque sepolto nella pianura atesina);
– quale il suo «tempo di ritorno»? alcuni anni fa lessi una valutazione di 700 anni, dunque sarebbe già passato e, com’è noto, più il “tempo di ritorno sismico” [LINK 11] si allunga più forte si carica la frizione lungo la faglia.
– la mappatura microsismica del Comune di Verona è stata fatta? In occasione di un dibattito nel 2012 ne chiesi notizia ad alcuni consiglieri comunali: mi fu risposto che si stava sollecitando….
Concludo ricopiando [LINK 12] da una mia nota del 2012 un brano tratto da un documento dell’Amministrazione provinciale di Verona: risale, credo, al 2005 e mi pare tutt’altro che tranquillizzante:
Http://Portale.Provincia.Vr.It/Files/Newweb/Manut/Protezione-Civile/PIANO-PROVINCIALE-DI-EMERGENZA/PIANO-EMER/Relazione-PEP-2005.Pdf : (a pagina 68) «…. con l’aumentare del tempo di ritorno aumentino le perdite attese. Per gli eventi della prima fascia (cioè le probabilità più critiche – vedi pag. 67) si ha un’intensità massima tra il IX e il X grado della scala Mercalli e un periodo di ritorno di 670 anni, a cui corrisponde un numero atteso di abitazioni crollate di circa 12000 unità, con un intervallo di incertezza che va da 5000 a 25000 circa. Il valore atteso del numero di abitazioni inagibili è di circa 59000, con un intervallo di incertezza compreso tra 38000 e 79000 circa; il numero delle vittime è stato stimato intorno a 8000 con un intervallo di incertezza compreso tra 3000 e 17000 circa, i feriti sono 18000 con un intervallo di incertezza compreso tra 7000 e 39000 circa, mentre il numero dei senzatetto può raggiungere le 140000 unità circa, con una incertezza compresa tra un valore minimo di 90000 e uno massimo di 190000».
LINKS
- http://quifinanza.it/soldi/terremoti-in-70-anni-danni-per-190-miliardi-di-euro/79447/
- http://www.giorgiogaber.org/index.php?page=testi-veditesto&codTesto=203
- Sebbene ripubblicato nel 2009, subito dopo il terremoto de L’Aquila, oggi pare introvabile anche sui siti di vendita on-line.
- http://www.repubblica.it/cronaca/2016/10/28/news/quel_pezzo_di_italia_adesso_e_piu_instabile_possibili_nuovi_sismi-150748419/
- https://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_di_Norcia_del_1979 : 15.9.1979, magnitudo 5.9 Richter, IX Mercalli, 5 vittime, una decina di feriti e 2000 sfollati…..
- https://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_dell%27Irpinia_del_1980: 23.11.1980, caratterizzato da una magnitudo del momento sismico di circa 6,9 (6,5 scala Richter) e del X grado della scala Mercalli, 2914 morti, 88848 feriti, circa 280.000 sfollati
- https://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_di_Umbria_e_Marche_del_1997 Il terremoto di Umbria e Marche del 1997 fu il forte sisma che interessò parte delle due regioni dell’Italia centrale nel settembre-ottobre 1997 e nel marzo ’98. Esso ebbe una magnitudo momento di 6,1 e un’intensità massima del IX grado Mercalli
- http://www.meteoweb.eu/2015/08/terremoti-il-sisma-di-ferrara-del-1570-devio-il-corso-del-fiume-po/478852/
- http://www.pievedirevigozzo.org/07latino/proverbi/proverbi_c.htm
- http://www.cremonaoggi.it/2012/01/28/3-gennaio-1117-quando-le-acque-del-po-si-sollevarono-a-forma-di-volta-e-il-duomo-venne-distrutto/ + https://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_di_Verona_del_1117
- http://terremoti.ingv.it/it/component/content/category/33-contenuti.html
- http://www.veramente.org/wp/?p=7301
ALTRI LINKS
Su miei commenti post-2012
● http://www.veramente.org/wp/?p=6497
● https://www.labottegadelbarbieri.org/terremoti-intensita-e-vittime-riflessione-sul-sisma-cileno-del-16-settembre-e/
● https://www.labottegadelbarbieri.org/fra-un-terremoto-e-laltro-gli-ottusi-e-i-collusi/
E su riflessioni più generali più o meno recenti
● http://www.infodata.ilsole24ore.com/2016/10/30/terremoti/
● https://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_del_Centro_Italia_del_2016
● ftp://ftp.ingv.it/pro/gndt/Att_scient/Pe2000_RelAnn/Amato/RelAnn_PE2000_Amato_Parte1.pdf
● http://emidius.mi.ingv.it/CPTI99/presentazione.html
Segnalo che il post di Giorgio Chelidonio è stato corretto. C’erano due imprecisioni nei links. Già che c’era, l’autore ha sciolto il dubbio – euro o lire? nel documento citato non era indicato – verificando che i miliardi sono 190… di €.