Italiani che se vanno: una sconfitta

di Danilo Tosarelli

Si parla sempre troppo poco degli italiani che se ne vanno. 

E quando se ne vanno i giovani, si ipoteca il futuro di un Paese.

I governanti di questo Paese dovrebbero preoccuparsene. 

Questa emergenza va affrontata con priorità assoluta. O no?

Tra il 2012 e il 2021, sono emigrati 337mila giovani italiani.

La loro età è tra i 25 e 35 anni e 120mila di loro sono laureati. 

Il 75% di essi è rimasto in Europa, ma dall’Italia si scappa.

Motivo? Le scarse retribuzioni, welfare e le prospettive di carriera. 

Va precisato, che non sono solo i laureati ad andarsene. 

La storia dei cervelli in fuga è sintomatica, ma è riduttiva.

Fuggono giovani con varia scolarità e varie aspirazioni. 

Si può far carriera anche senza laurea, ma lo stipendio conta.

In Italia, lo sostengo da sempre, abbiamo stipendi da fame.

Dal 1990 al 2020 i salari italiani non sono aumentati. Incredibile. 

Sono addirittura diminuiti del 2,9%. Fanalino di coda in Europa. 

Nonostante I bassi salari, l’orario di lavoro è tra i più alti in Europa. 

Marco Bentivogli, ex segretario FIM CISL, esprime amarezza. 

I salari più bassi e gli orari di lavoro più alti sono in Italia e Grecia. 

Voglio portare l’esperienza di Ilaria. Professione SCAFFALISTA.

Quelli che nei supermercati, sistemano la merce e la prezzano. 

Un lavoro dei tanti. Un lavoro indispensabile, ma supersfruttato.

Orario di lavoro sui 6 giorni. Sabato e domenica lavorativi.

Totale 60 ore settimanali, con un turno di riposo a scalare.

Con il “bonus Renzi”, lo stipendio netto mensile era di 1250 euro.

Oggi Ilaria ha cambiato lavoro, ma quante Ilaria sono ancora lì?

Maria Sarsale, sindacalista USB del Commercio, è indignata.

Ecco un articolo di “informazione senza filtro” del 23 ottobre 2023.

La sindacalista dice che lo scaffalista è lavoratore del Commercio.

Un inquadramento simile dovrebbe essere una garanzia. Non è vero?

NO. Andiamo a scoprire che i contratti applicati nel settore sono 244.

Sono dati CNEL. Ognuno di essi, può prevedere trattamenti diversi. 

“Tra questi, ve ne sono alcuni “pirata”, che hanno paghe simili o inferiori 

a quello che prevederebbe una vita dignitosa. Simili a quelli SAFI della vigilanza”, afferma la sindacalista. 

Qualcuno di voi ha sentito parlare del gruppo SICURITALIA? Vedi SAFI.

Esempio fulgido, di come lo sfruttamento possa diventare legale. 

15mila addetti della vigilanza di cui 9mila non armati. Un colosso.

E quei salari medi di 5,5 euro all’ora, che gridano vendetta da sempre.  

Sono salari al di sotto della soglia di povertà e non lo dico io.

Lo sostengono i Tribunali del Lavoro di Milano e Torino. Finalmente. 

Dopodiché, il loro contratto è stato rinnovato. Adesso 6,41 euro l’ora.

Davvero, può essere questo il valore di un rinnovo contrattuale?

Rinnovo contrattuale che arriva dopo 8 anni, con la miseria in campo.

Purtroppo la sottoscrizione è di CGIL, CISL E UIL. È mai possibile?

Il desiderio di alzare la voce si fa sempre più forte…

Di solito è il  disoccupato a vivere in condizioni di povertà. 

Oggi si ritrova povero anche chi lavora, spesso a contratto. 

Il passaggio successivo, sarà il diffondersi dell’intelligenza artificiale. 

Sostituirà sempre più il lavoro dell’essere umano. 

Ma nel frattempo, volete concederci almeno il salario minimo?

In Europa lo hanno adottato 22 stati su 27. L’Italia continua a dire NO.

Per il Parlamento Europeo è uno strumento di tutela per chi lavora. 

Il governo Meloni non ne vuole sentire parlare. Prosegue lo STOP.

La proposta prevede 9 euro lordi orari. Sono 7 euro e spicci al netto. 

1200 euro netti mensili, calcolati sulle 12 mensilità. Sono troppi?

È una cifra al limite della sussistenza. Qualcuno dice che sono troppi. 

Oggi sono 3 milioni i lavoratori dipendenti che percepiscono meno. 

Avanti di questo passo, aumenteranno coloro che emigreranno. 

Oggi gli italiani all’estero sono 6 milioni. Saranno sempre di più. 

Proseguirà la tristezza e l’amarezza di tante famiglie italiane. 

È sempre doloroso il distacco dai figli che se ne vanno. Purtroppo. 

Continua il saldo negativo tra chi se ne va e chi torna. Una sconfitta. 

L’Italia è da anni un Paese che ti allontana, ma pochi lo ammettono. 

Se un problema non ti tocca, sembra non esistere. E invece…

Quando la politica, vorrà rendersi conto che esiste anche un futuro?

Abbiamo “rubato” le vignette ad Altan. Perchè le verità politiche e le genialità…. vanno diffuse.

 

Redazione
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