JACK JACK FLASH DISCANTO

(foto di Soheyl Dahi)

di Sandro Sardella

JACK JACK FLASH DISCANTO

 

1

a Gaza i microfoni sono spenti

con l’Italia rovesciata     nel silenzio dei muri

una farfalla notturna si nasconde dentro una fotografia

disarmata è la poesia

un filo rosso per cucire le ombre

senza certificato di buona condotta la tristezza

la tenerezza viaggia           verso San Francisco

con le bolle di sapone di Charlie Chaplin

con un garofano rosso per Agneta

Jack racconta in un solo verso

NO IT U LOVER

la storia della rivoluzione che non russa sotto la neve

la poesia è protetta da poeti in esilio

una lotta alla violenta falsa epopea americana

l’ARCANO     squarcia la nebbia della Bay Area

un colore domina        è il sangue del razzismo

della guerra non è il rosso del realismo socialista

è la poesia in rivolta che cammina

 

2

Jack lavora in una stanza

viziata dal volo delle parole scappate

dal sale delle idee

 

anche nel percorso quotidiano

da Union Street a Vallejo Street

non si separa dal pensiero della poesia rivoluzione

 

gli angeli lo accompagnano

per degenerare nella meraviglia della pittura

verniciata sciabolata di fresco

 

3

Jack poesia strappata irruente come la piena di

un torrente

seduto al Caffè Trieste con il caffè

nel cuore        nella strada bagnata

esce               sale le scale allo studio bunker

nel sogno dei sentieri della poesia

il disegno dorme sul letto

gli sguardi ai gentili compagni

fa freddo

è l’epoca del piombo nei cieli di carta di

Columbus Street in una notte jazz e vodka

le poesie dimenticate    nel palmo della mano

diventano belle

davanti alla vetrina della City Light

nel registrare le ombre senza casa

dove il tempo si rovescia

il sogno è capovolto

il vento cambia forma

scavalca il Golden Gate

 

4

“Che ora è in Italia adesso?”

Jack arriva        col bastone

canta        BELLA CIAO

come ruscello prima di una fuga di un assolo di Charlie Parker

canta        L’INTERNAZIONALE

farfalle luce dipinta sfuggite alla plebaglia suprematista

scarpe rosse con tacchi a spillo

a piedi nudi nell’acqua

intravede agrumi e spaghetti sugosi d’affetto

della costa salernitana

all’orizzonte la bandiera straccio della ruspa di

Pier Paolo Pasolini

dove le mani hanno un ruolo magico

 

San Francisco tecnica mista

se alzi la testa vedi i grattacieli e Bob Kaufman e

Jack Micheline e Lawrence Ferlinghetti

l’occhio è a fuoco

il baffo vibra

Jack suda le parole

 

dopo le pietre morte delle guerre USA

una scala sottile per rubare le nuvole

con angeli senza scarpe

Jack ascolta le sirene

nell’urgenza della primavera

Jack è nell’Italy nella Casa della Poesia

e Compagne e Compagni

caffè bollente vodka gelata

dal tempio delle ciminiere

fermo

sui muri di Marghera macchiati dai colori

delle poesie di Ferruccio Brugnaro

la stessa energia dei quadri di Pollock di Kline

alla stazione con la valigia i grigi si dissolvono

sui binari Jack segue il sentiero di Walt Whitman e

va con passo spedito verso il Baltico e

rivede il fuoco di Majakowskj

 

5

Jack arriva con una cassetta di arcani frutti

 

Jack ha attraversato il tempo in un dialogo continuo

leggendo  scrivendo  traducendo  militando

dipingendo  amando  pubblicando

cantando  dormendo  morendo

 

Jack ha aperto le porte della poesia

 

Jack

colori appoggiati al muro

dopo una lunga lotta

parole con le luci accese

pane e luna

acqua e sole

anche nel turno di notte

il planetariato

nella città che sale

nella strada

espone una sedia rossa

“Che ora è in California adesso?”

 

Jack ha scritto in una poesia:

“La vita è un deserto di miracoli.”

 

Redazione
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4 commenti

  • Michele Licheri

    …quando la parola si fa poesia decolla per l’oceano astrale della fraternità: Memoria e presente si mescolano ridando luce al futuro nella speranza non arresa. Onore al kosmonauta Jack e a Ferlinghetti e agli infiniti spiriti narranti di San Francisco: la baia è ampia per ospitare ancora un canto di libertà “Bella ciao”. Brilla uno Sputnik nell’orizzonte del tempo che si consuma… Grazie Sandro.

  • Grazie Sandro,
    per questo limpido ‘torrente’ di poesia. Jack è vivo, sempre presente e anche ‘lassù farà una rivoluzione/puoi scommetterci’.
    Abbracci

    Anna

  • Jude Luciano Mezzetta

    Jack e’ sempre il poeta della strada aperta. Jack, like Walt whitman, goes bail for America

  • Sempre bravo e sempre grazie per questi versi, Mastro Sandro!

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