Jazz: c’è un altro Parker
di Fabio Ravaglia
«Il lavoro dell’artista è incitare alla rivoluzione. La rivoluzione è un processo che dura tutta la vita. E’ la vita che da dentro deve uscire fuori. Noi alimentiamo il fuoco; lo alimentiamo con l’arte, la poesia, con la musica. Viviamo, respiriamo. Pensiamo al ritmo di questa visione»
William Parker «New York is Now»
Il 10 gennaio 1952 nel Bronx (a New York) nasce il contrabbassista, polistrumentista, poeta e compositore William Parker.
Avvicinatosi alla musica e al jazz fin da piccolo, il giovane Parker in famiglia ha maturato una sensibilità artistica aperta che lo ha portato molto presto a frequentare, confrontarsi e lavorare nell’ambito delle nuove e vecchie avanguardie artistiche afro-americane. Una sana e impegnativa gavetta affrontata con determinazione e sacrifici lo ha accompagnato dalle prime lezioni di strumento con Jimmy Garrison, Art Davis e Milt Hinton sino alle prime formazioni e, a metà degli anni ‘70, all’incontro con Cecil Taylor con il quale collaborerà proficuamente nei decenni successivi, partecipando a varie formazioni (da trii e quartetti a organici orchestrali) dirette dal celebre pianista. Negli anni sono tante le collaborazioni collezionate: con il violinista Billy Bang, con Don Cherry, Milford Graves, Frank Lowe, Frank Wright, Bill Dixon, Billy Higgins, Alan Silva, Ed Blackwell fino a quelle più recenti con il sassofonista David S. Ware, con il pianista Matthew Shipp e con il batterista Hamid Drake . Senza contare le esperienze maturate con personaggi della scena creativa europea come Peter Kowald, Joelle Leandre, Han Bennink, Connie Bauer, Derek Bailey, Tony Oxley, John Tchicai, Louis Sclavis, Louis Moholo e in particolare con Peter Brotzmann.
E’ strumentista di valore, compositore prolifico, affascinato dalle culture orientali: da sempre schierato a fianco dei movimenti per i diritti civili, animatore di importanti iniziative (per diversi anni è stato co-organizzatore dell’importante Vision Festival di New York). William Parker oggi è una delle personalità più carismatiche del jazz contemporaneo, erede riconosciuto della più solida scuola contrabbassistica afroamericana. Il suo talento di compositore ha trovato molteplici vie di esplorazione fra musica, teatro, poesia, cinema e balletto. Vanta una discografia vastissima fra partecipazioni e registrazioni a suo nome (tra soli, formazioni e orchestre). Spesso durante i concerti aggiunge poeticamente e sapientemente al contrabbasso strumenti tradizionali provenienti da tutto il mondo, raccolti nei suoi viaggi. Uno dei suoi preferiti è il flauto giapponese shakuhachi .
Fra Imola e Castel San Pietro Terme, fra le rassegne Crossroads e Cassero Jazz, già tre volte il Combo Jazz Club ha avuto l’occasione di ospitarlo. La prima nel quartetto del sassofonista David Ware al Cap Creus a Imola nel 2002; successivamente a Cassero Jazz nel 2005, con il trio di Matthew Shipp; nel 2007 con il suo progetto «Raining On The Moon» con la cantante e danzatrice Leena Conquest, il trombettista Lewis Barnes, il sassofonista Rob Brown e il batterista Hamid Drake. Sempre nel 2007 partecipò a Cassero Jazz alla presentazione del libro «Amiri Baraka – Ritratto dell’artista in nero» insieme a Franco Minganti, Giorgio Rimondi, Giampiero Cane, Luigi Onori raccontando diversi aneddoti legati alla sua amicizia e collaborazione con Baraka che era coinvolto nel suo bel progetto «I Plan to Stay a Believer – The Inside Songs of Curtis Mayfield» uscito nel 2010.
PER SAPERNE DI PIU’ :
«William Parker. Conversazioni sul jazz»
di Marcello Lorrai – Auditorium editore 2009
ASCOLTI :
https://www.youtube.com/watch?v=w-IOhQIRdJs
Free Jazz legend William Parker Plays Original Composition for Sounds of Saving
https://www.youtube.com/watch?v=7NpONnv2V0Q
William Parker’s IN ORDER TO SURVIVE // “Criminals In The White House”
https://www.youtube.com/watch?v=INOSIjtCRt4
William Parker – Think – A loving tribute to the music of Curtis Mayfield! This is a project from bassist William Parker, sung by Leena Conquest, and spoken by Amiri Baraka . Parker’s bass is at the helm of a lineup that includes Darryl Foster on tenor and soprano sax, Sabir Mateen on alto and tenor, Dave Burrell on piano, Lewis Barnes on trumpet, and Hamid Drake on drums.Not the simple Curtis covers you might expect.
https://www.youtube.com/watch?v=dYpJwOuUozA
William Parker & Hamid Drake // Live at Retromedia Sound Studios Pt II
https://www.youtube.com/watch?v=18amw49kpQc
“Land Song” – William Parker / Rob Brown / Hamid Drake / Lewis Barnes / Leena Conquest
https://www.youtube.com/watch?v=tkSLo5IHCtE
Brötzmann/Parker/Drake Trio, June 8, 2014
https://www.youtube.com/watch?v=c3to_QWDUMU
Skopje Jazz Festival 2020: WILLIAM PARKER TRIO
https://www.youtube.com/watch?v=CCSXBCz9zPo
Jeanne Lee, Billy Bang, Frank Lowe, William Parker, Dennis Charles, A.R. Penck – Going Through
https://www.youtube.com/watch?v=TQmQHd6fraw
Taylor Cecil Berlin 1983
https://www.youtube.com/watch?v=CWaO4Asys7E
The David S. Ware Quartet, Vision Festival XI, June 18, 2006
https://www.youtube.com/watch?v=2UFwSh28K9E
William Parker & Leena Conquest – Corn meal dance (2007)
Le tre foto (di Fabio ravaglia) si riferiscono a «Clusone Jazz 2002».
MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.
Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.
La redazione – abbastanza ballerina – della bottega