Jeanne Dielman, 23, quai du Commerce, 1080 Bruxelles – Chantal Anne Akerman
di Francesco Masala
un film di più di tre ore, e ci vuole tutto il tempo per provare a capire.
Jeanne, probabilmente vedova, vive con il figlio, e cerca di non fargli mancare niente, mangiare e dormire non gli manca.
Jeanne è stata istruita per quel compito, annullata in quel compìto.
non si dicono molto, convivono pacificamente, parlano davvero poco.
la regista Chantal Anne Akerman, 25 anni allora (è morta nel 2015), ha seguito la vita di Jeanne per tre giorni, tutto si ripete uguale, fino a che vedi, da qualche ripetizione a vuoto, come la sua anima, psiche o chissà cosa, inizia a sbriciolarsi dentro una macchina che sembrava perfetta, come un vetro di un auto che inizia a incrinarsi, e poi la fine è nota.
i silenzi, le attese, i movimenti parlano come non mai.
immedesimati in Jeanne, anche un bottone o delle patate potrebbero diventare il proiettile nel buio che fa esplodere il cervello.
poi ci sarà una forma di libertà, forse.
questo piccolo capolavoro non è mai passato nei cinema, almeno in Italia, così va il mondo.
tu cercalo, non te ne pentirai – Ismaele
ps: Delphine Seyrig è straordinaria, ascoltala qui: