Julio Cortázar: «Il futuro»

305esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)

Il futuro

E so benissimo che non ci sarai.
Non ci sarai per strada, nel mormorio che sgorga di notte
dai pali della luce, neppure nel gesto
di scegliere dal menù, neppure nel sorriso
che allevia i vagoni pieni della metro,
neppure nei libri prestati neppure negli  a domani.

Non ci sarai nei miei sogni,
nella meta originaria delle mie parole,
neppure in un numero di telefono ci sarai
o nel colore di un paio di guanti o di una camicetta.
Mi arrabbierò, amore mio, e non sarà per colpa tua,
e comprerò cioccolatini ma non per te,
aspetterò all’angolo al quale non verrai,
e dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so benissimo che tu non ci sarai,
neppure qui dentro, la prigione dove ancora ti trattengo,
neppure là fuori, questo fiume di strade e di ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai nemmeno ricordo,
e quando penserò a te penserò un pensiero
che oscuramente cercherà di ricordarti.

[da «Salvo il crepuscolo», traduzione di Marco Cassini]

(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera o svegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana i versi da regalare alla “bottega”. Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]

 

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