Kurdistan: due appelli e un video
A proposito di Grup Yorum, Shengal e di armi chimiche
C’è la possibilità nell’ultima settimana di settembre di far venire in Italia da Parigi dieci membri del Grup Yorum (ne abbiamo scritto qui: Il Grup Yorum in Italia?) e
per questo motivo il COMITATO SOLIDALE GRUP YORUM ha lanciato – attraverso la piattaforma di crowdfunding produzionidalbasso.com – una raccolta fondi. Mancano pochi giorni e bisogna che compagne/i e gruppi sostengano l’iniziativa altrimenti non sarà possibile renderla concreta.
Qui sotto riproponiamo l’appello urgente (cfr Appello per Shengal massacrata dai droni turchi) – al presidente del Consiglio, Mario Draghi, al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, alla Commissione esteri di Camera e Senato – A SOSTEGNO DELLA COMUNITA’ KURDO-YAZIDA DI SHENGAL VITTIMA DEI DRONI TURCHI e diamo conto delle firme raccolte.
L’attacco aereo turco avvenuto il 17 agosto contro un ospedale a Shengal (Iraq nord occidentale, governatorato di Ninawa) ha provocato la morte di otto persone e ne ha ferite altre quattro. L’ospedale serviva contemporaneamente popolazioni di diverse etnie e fedi religiose, yazide, arabe, cristiane. In questo ospedale, venivano curate madri, bambini, uomini e donne di Shengal. È stato bombardato non una, ma quattro volte. Le persone della zona circostante hanno rischiato la vita per recuperare i feriti e i caduti sotto le macerie. L’obiettivo dell’attacco erano i malati, i medici, il personale infermieristico, i combattenti delle YBS (unità di protezione del popolo) responsabili della sicurezza dell’ospedale, non ultimo le stesse strutture sanitarie ed ospedaliere rimaste miracolosamente in piedi dopo gli attacchi dell’Isis del 2014. Si è trattato di un vero e proprio crimine contro l’umanità passato sotto un incredibile e assordante silenzio.
Il giorno prima, la Turchia aveva bombardato il centro di Shengal poco prima della visita del primo ministro iracheno, Mustafa al Kadhimi, che avrebbe incontrato rappresentanti dell’amministrazione autonoma yazida. Nell’attacco, sono stati uccisi il comandante delle YBS, Said Hesen, suo fratello e un altro combattente YBS, mentre tre civili sono rimasti feriti. Si è trattato di un chiaro avvertimento all’Iraq, da parte di Erdogan, affinchè venga lasciata mano libera su questa regione strategica.
Tutto questo avviene nel 7° anniversario dell’attacco genocida dello Stato islamico contro la popolazione kurdo yazida in nord Iraq. Ricordiamo che allora più di 5 mila persone indifese sono state trucidate e uccise dall’Isis, un numero pari, se non superiore, di donne e ragazze sono diventate “prede” di guerra dei miliziani islamisti che le hanno stuprate e vendute come schiave sessuali sui mercati di Raqqa e di Mosul, mentre i ragazzini sono stati arruolati e indottrinati dai miliziani come bambini – soldato. Un’enorme massa di persone è stata costretta alla fuga dalla propria terra: queste le tragiche esperienze vissute dal popolo yazida e questi numeri sarebbero ben maggiori se non fossero intervenuti in aiuto a quel popolo, il Pkk kurdo di Turchia e le unità di protezione del popolo siriane , Ypg e Ypj, che hanno creato un corridoio umanitario grazie al quale centinaia di migliaia di civili yazidi hanno potuto mettersi in salvo.
Oggi, sono ancora 2.871 le persone scomparse a Shengal. Mentre si scavano le fosse comuni disseminate su tutta l’area e si recuperano i resti dei corpi, tornano alla spicciolata le ragazze dal campo profughi di al-Hol, in Siria, mescolate alle “mogli del Califfato” o dalle abitazioni di chi le ha rinchiuse e adesso le rivende ai loro famigliari per migliaia di dollari. La ricostruzione poggia sugli sforzi di Ong e associazioni, italiane e straniere, che recuperano scuole, cliniche e servizi per le famiglie che cominciano a far ritorno alle loro case.
Nel 2018, un’attivista yazida, Nadia Murad, fu insignita del Premio Nobel per la pace, dopo essere stata rapita e resa schiava sessuale dai miliziani dell’Isis. Ma il mondo sembra essersi scordato velocemente dei massacri e delle sofferenze della comunità yazida di Shengal.
Oggi, nel silenzio dei media, è in corso una nuova guerra in Iraq, contro la comunità yazida, contro il vicino Campo di Makhmour e sui monti Qandil, ad opera dell’esercito turco che ha occupato parti del territorio iracheno installando proprie postazioni militari.
Fermiamoli, prima che sia troppo tardi, l’esempio dell’ Afghanistan sta lì ad insegnarcelo!
Noi firmatari del presente appello, chiediamo che:
- Sul solco delle indicazioni delle Nazioni Unite, che indicano ufficialmente quello compiuto dall’Isis a Shengal come “genocidio”, anche l’Italia riconosca il genocidio del popolo yazida, così come già fatto dai Parlamenti di Belgio ed Olanda.
- Venga riconosciuta dal nostro Parlamento l’Amministrazione autonoma di Shengal.
- Si condanni la Turchia per i massacri già compiuti a Shengal e si applichi finalmente la Legge 185/90 contro la vendita di armi alla Turchia come Paese belligerante che viola apertamente i diritti umani.
Sottoscrivono il presente appello:
Gian Giacomo Migone – già presidente Commissione Esteri Senato (1994 – 2001) – Torino
Alessandra Mecozzi – presidente associazione Cultura è Libertà – Roma
Maurizio Acerbo – Segretario nazionale PRC – Roma
Salvatore Palidda – docente universitario, saggista – Genova
Marco Rovelli – scrittore e cantante – Livorno
Livio Pepino – presidente Volere la luna – Torino
Giorgio Riolo – Rete Alternative – Milano
Manfredi Lo Sauro – ARCI Firenze – Firenze
Carmine Malinconico – Giuristi Democratici – Nola
Angelo Cutolo – Giuristi Democratici – Nola
Paolino Fusco – Giuristi Democratici – Nola
Umberto Saetta – Giuristi Democratici – Nola
Sabatino Dioguardi – Giuristi Democratici – Nola
Antonio Olivieri – copresidente Associazione Verso il Kurdistan – Sale (Al)
Loprete Maria Antonia – disoccupata – Sale (Al)
Angela Dogliotti – Sereno Regis – Torino
Adriano Bracone – Anpi – Voghera
Rita Campioni – Anpi – Voghera
Massimo Gallina – vicepresidente Anpi – Vigevano
Laura Sestini – giornalista – Livorno
Nelly Bocchi – farmacista – Fidenza
Marco Gaibazzi – ingegnere – Fidenza
Sara Soldi – biologa – Fidenza
Nevina Traverso – pensionata – Novi Ligure
Anna Maria Bruni – attrice e regista teatrale Spazio Libero asp – Roma
Sergio Coronica – pensionato – Bologna
Francesco Saverio Calabresi – psichiatra – Montepulciano
Milena Nebbia – giornalista – Vicenza
Alessio Di Florio – giornalista, attivista ambientalista pacifista – Abruzzo
Daniele Barbieri – giornalista – Imola
Giorgio Barbarini – immunologo del S. Matteo di Pavia, consigliere comunale – Voghera
Rino Bertocchi – pensionato – Casale Monferrato
Daniela Carpentieri – disoccupata – Casale Monferrato
Mirella De Gregorio – pensionata – Milano
Filippo Incorvaia – libero professionista – Vercelli
Corbelletti Antonio – presidente ANPI – Voghera
Paolo Palazzo – pensionato – Genova
Bice Parodi – pensionata – Genova
Giovanni Vassallo – bancario – Imperia
Rosa Virtu – educatrice – Roma
Laura Marcheselli – ex insegnante – Firenze
Massimo Torelli – Firenze Città Aperta – Firenze
Angelo Gaggione – giornalista – Milano
Letizia Debetto – Viareggio
Raffaele Della Corte – docente – Ascoli Piceno
Ilaria Gabbani – insegnante – Parigi
Coscione Giuseppe – professore in pensione – Genova
Maria Caterina Cifatte – architetto in pensione – Genova
Gara Riondino – grafica
Caterina Bischetti – assistente amministrativa – Carrara
Elio Cadoppi – Cavriago (Re)
Giuseppe Tadolini – medico – Ravenna
Angela Fontana – architetto – Correggio (Re)
Mirca Garuti – attivista – Modena
Flavio Novara – attivista – Modena
Angelo Baracca – già professore di fisica – Firenze
Norma Bertullacelli – pensionata – Genova
Aurelio Juri – Capodistria (Slovenia)
Eraldo Benvenuti – impiegato ASL – Castelletto M.to (Al)
Gian Paolo Marcucci – pensionato – Lucca
Vincenzo Miliucci – Cobas – Roma
Elio Pagani – pensionato – Venegono Inferiore (Va)
Claudio Lombardi – Ass.ne Amicizia italo-palestinese – Firenze
Ennio Cabiddu – Ass.ne Sardegna Pulita – Sardegna
Patrizia Sterpetti – pres. Wilpf Italia – Roma
Antonia Sami – Wilpf Italia – Roma
Mirella Cravanzola – Pax Cristi – Torino
Maria Enrica Pennello – pensionata – Torino
Anna Maria Ori – storica – Carpi
Luigi Piccioni – docente universitario – Pisa
Giuseppe Bruzzone – ex obiettore di coscienza – Milano
Franco Zunino – presidente ARCI – Savona
Giuliana Ortolan – Donne in Nero – Novara
Amalia Navoni – Comitato Acqua Pubblica – Milano
Giovanni Caruso – pensionato, già medico – Torino
Pietro Lombardo – medico chirurgo – Torino
Milena Valli – Sondrio
Francesca Muzio – pensionata – Bracciano
Emanuela Fontana – Medico Psichiatra – Torino
Elisa Frediani – Lucca
Rosangela Pesenti – Attivista femminista UDI – Cortenuova (Bg)
Aldo Zanchetta – Gragnano (Lucca)
Brunella Zanchetta – Gragnano (Lucca)
Salvatore Rao – operatore sociale – Ivrea
Laura Quagliuolo – Rete Jin e CISDA – Milano
Paolo Fontanelli – pensionato – Udine
Gancia Giovanni Paolo – medico – San Genesio e Uniti (Pv)
Campedelli Alberto
Erica Tacci – disoccupata – Mulazzo
Pagani Loretta – tecnico sanitario – Bagnacavallo (Ra)
Anna Maria Dallocchio – insegnante in pensione – Zibido San Giacomo (Mi)
Matteo Giacomazzi – infermiere e coordinatore didattico – Roma
Dmitrij Palagi – Consigliere comunale “Sinistra Progetto Comune” – Firenze
Antonella Bundu – Consigliere comunale “Sinistra Progetto Comune” – Firenze
Fabio Clerici – Rete Kurdistan – Chiari (Bs)
Edgardo Rossi – insegnante – Alessandria
Vittorio Pallotti – Pres. Onorario CDMPI (Centro Documentazione Manifesto Pacifista Internazionale) – Bologna
Renata Rambaldi – libera professionista – Milano
Francesco Paolella – pensionato – Milano
Mario Abrigoni – presidente sez. ANPI – S. Martino Trovacò (Pv)
Rosalba Geraci – ANPI S. Martino Trovacò – S. Martino Siccomario
Alda Rizzo – ANPI S. Martino Trovacò – S. Martino Siccomario (Pv)
Rosanna Carrera – ANPI S. Martino Trovacò – Trovacò Siccomario
Icilio Marraffini – ANPI S. Martino Trovacò – S. Martino Siccomario
Eugenia Marchesi – ANPI S. Martino Trovacò – Pavia
Claudia Bella – ANPI S. Martino Trovacò – Pavia
Enrico Ficara – ANPI S. Martino Trovacò – Pavia
Simona Ficara – ANPI S. Martino Trovacò – Pavia
Giglia Bitassi – pensionata – Bologna
Daniele Stefani – sindacalista – Spilamberto (Mo)
Carla Gagliardini – insegnante L2 italiano agli stranieri – Casale Monferrato
Bruno Pesce – attivista AFEVA contro l’amianto – Mirabello Monferrato
Paride Maccioni – pensionato – Portboset (Aosta)
Gabriella Milan – casalinga – Giarole (Al)
Marco Calgaro – medico – Novara
Vladimiro Lionello – medico – Vigevano
Gaia Pedrolli – insegnante – Firenze
Daniela Musumeci – già docente di filosofia e storia – Palermo
Massimiliano Voza – cardiologo, attivista internazionalista, consigliere comunale – Santomenna
Donatella Cortellini – Bologna
Paolo Zammori – insegnante, ex sindaco di Filattiera (MS)
Chiara Mucci – Fisioterapista – Firenze
Fernando Grassi – insegnante a riposo – Palermo
Pierangelo Monti – Mir (Movimento internazionale della Riconciliazione) –
Renato Franzitta – Lab. “Andrea Ballarò” – Palermo
Claudio Tamagnini – Coltivatore bio in Sicilia, rappr. ISM per l’Italia – Alcamo (Tr)
Marcella Saddi – impiegata – Cagliari
Antonino Fava – avvocato – Torino
Claudia Berton – scrittrice, insegnante in pensione – Veronaù
Roberto Guarchi – già candidato sindaco di Vigevano – Vigevano
Francesca Tarchiani – bibliotecaria – Firenze
Enrico Leonessi – bibliotecario – Firenze
Vincenzo Gulì – psicologo – Palermo
Mirca Leccese –– ex insegnante – Grugliasco (To)
Maria Grazia Vespa – ex bancaria– Torino
Teresa Modafferi – Cobas Scuola – Catania
Alfonso Di Stefano – Rete antirazzista catanese – Catania
Laura Radice – operaia – Vigevano
Luciano Ingraldo – Palermo
Francesca Torre – impiegata postale – Firenze
Sabina Gambacciani – Firenze
Simonetta Pozza – consulente – Ivrea
Paola Stefania Caforio – insegnante – Pisa
Moreno Biagioni – Comitato “Fermiamo la guerra” – Firenze
Flavio Guidi – Cobas scuola/Sinistra anticapitalista – Brescia
Annunziata Manna – medico – Fano
Lucia Giusti – tesoriere Ass.ne Verso il Kurdistan – Alessandria
Sonia Calame Rosset – co-pres. Ass.ne Verso il Kurdistan – Pozzolo Formigaro (Al)
Susanna Sinigaglia – pubblicista – Milano
Marcello Gidoni – pensionato – Ancona
Rosanna Barzan – Centro documentazione pace – Ivrea
Laura Marcheselli – ex insegnante – Firenze
Alfonso Augugliaro – medico in pensione – Messina
Arturo Salerni – avvocato, Ass.ne Progetto Diritti – Roma
Mario Angelelli – avvocato, Ass.ne Progetto Diritti – Roma
Stefano Mannironi – avvocato – Nuoro
Andrea Randi – chimico – Pozzolo Formigaro (Al)
Lodesani Claudio – pensionato – Sassuolo
Francesca Malerba – studentessa – Valenzano (Ba)
Girani Giovanni – pensionato – Castelnuovo Scrivia (Al)
Luciana Origgi – pensionata – Voghera (Pv)
Guido Busolo – Verona
Stefania Sinigaglia – già consulente di cooperazione int. – Ancona
Valentina Trabucchi – osteopata – Milano
Sabatino Saggese – pensionato – Tortona
Francesca Pastore – studentessa – Bergamo
Elisa Maggi – Centro di solidarietà internazionalista Alta Maremma – Riotorto (Piombino)
Vania Zavatti – dirigente veterinario – Modena
Enrico Suffritti – pensionato – Valsamoggia (Bo)
Germano Modena – impiegato – Cuneo
Campanella Sergio – libero professionista – Siracusa
Barbara Grandi – ginecologa – San Gimignano
Nicoletta Vogogna – insegnante in pensione – Alessandria
Pier Luigi Cavalchini – docente formatore – Alessandria
Anna Pacchiani – impiegata – Nembro (Bg)
Massimo Vecchi – impiegato – Nembro (Bg)
Marcella Saddi – impiegata – Cagliari
Elisa Marini – docente in quiescenza – Campo San Martino (Pd)
Teresa Cavallini – insegnante – Roma
Paolo Roncati – Associazione VIK – Alessandria
Renato Kovacic – Associazione VIK – Alessandria
Infine due parole sul nuovo feeling fra Unione Europea (Italia inclusa) e la Turchia del fascista Erdogan. Su questo blog nessuna/o si era illuso che le parole di Mario Draghi (dopo il caso del “sofà” cioè lo sgarbo a Ursula Von Der Leyen) contro il «dittatore» significassero qualcosa. Ma adesso anche i più ottimisti e/o ingenui possono abbandonare le illusioni: infatti si grida a gran voce che ci sono «eccellenti rapporti bilaterali» fra Italia e Turchia su tutti i temi includendo la gestione di quel che sta accadendo in Libia e in Afghanistan. E al tavolo dei G 20 la Turchia è sempre presente senza che qualcuno si ponga problemi sul rispetto dei diritti umani.
Da tempo le forze armate turche utilizzano contro i curdi (ovunque si trovino) sostanze chimiche, vietate dalle Convenzioni di Ginevra.
In un breve video – https://medyanews.net/iraqi-kurdistan-new-video-footage-of-gas-clouds-raise-further-concerns-about-turkeys-long-suspected-use-of-chemical-gas/ – realizzato da elementi delle HPG (le Forze di difesa del popolo curdo) si mostrano la fuoriuscita dei gas dai tunnel dove si riparano i combattenti (nella zona di Werxelê del Kurdistan iracheno) e i tragici effetti. Ma di tutto questo l’Europa “democratica” nulla vuole sapere.
Solo ora leggo questo articolo sul genocidio yazida. Mi unisco pertanto al numeroso gruppo dei firmatari dell’appello a Mario Draghi perchè riconosca le responsabilità del governo turco e si comporti di conseguenza.
da «Anbamed» (notizie dal Sud Est del Mediterraneo) del 18 settembre
Kurdistan
Assassinato a Solaimanie, in Irak, il dirigente del PKK, Yassin Polott. Lo ha comunicato l’ufficio per le relazioni estere del partito, accusando i servizi segreti turchi di essere gli autori del crimine. La polizia ha informato che un uomo originario del Nord Kurdistan (Turchia), mentre stava camminando per strada, è stato assassinato con 4 proiettili. Il vice presidente del governo autonomo del Kurdistan iracheno ha condannato l’agguato ed ha chiesto agli investigatori di garantire i responsabili alla giustizia.
L’associazione “Verso il Kurdistan” – di ALESSANDRIA – è impegnata a sostenere il popolo yazida, il riconoscimento dell’autonomia di Shengal (Sinjar), sventando le minacce della Turchia contro queste comunità che, nel corso della loro storia, hanno sofferto 74 tentativi di genocidio e, a realizzare, nel territorio di Shengal un ospedale attrezzato per la cura del coronavirus e di altre gravi malattie.
Per questo, come negli anni passati, abbiamo lanciato la “Campagna delle clementine biologiche” e non solo … ma anche arricchito il nostro paniere con passata di pomodorini e pasta “struncatura” (che ci vengono forniti dalla Cooperativa SOS Rosarno) per realizzare il progetto dell’ospedale a Shengal.
I singoli o le associazioni interessate possono effettuare la prenotazione entro il 24 ottobre. Tutte le informazioni sono su versoilkurdistan.blogspot.com
Affrettatevi
Per info: Lucia (333 5627137); Antonio (335 7564743); Sonia (331 3290229)