La Bottega sostiene il nuovo progetto di Murat Cinar
Sostienilo anche tu…
La «Bottega del Barbieri» sostiene il nuovo progetto editoriale del giornalista italo-turco Murat Cinar, un giornalista serio e molto impegnato al fianco di chi lotta per la democrazia e i diritti, senza discriminazioni di qualsiasi tipo.
Per questo motivo, sosteniamo e vi invitiamo a scoprire e sostenere il suo nuovo progetto editoriale “Undici storie di resistenza. undici anni della Turchia“.
www.produzionidalbasso.com/project/11-storie-di-resistenza-11-anni-della-turchia/
Chi è Murat Cinar?
Forse avete già letto i suoi numerosi contenuti qui in Bottega. Oppure vi siete imbattuti nei suoi interventi su Twitter, Facebook. Youtube o Telegram.
Oppure vi sarà capitato di sentire un suo intervento in radio, tv o in una conferenza. Murat è molto attivo su vari fronti. E’ ormai una delle voci più autorevoli in Italia sull’attualità della Turchia e sul ruolo di questo Paese nelle regioni confinanti: Mediterraneo, Medio Oriente, Asia minore, Nord Africa…
Il nuovo progetto editoriale
Dal 2010 ad oggi, numerose persone hanno lasciato la Turchia per motivi politici oppure non si sentivano in sicurezza. Professori universitari, studenti, parlamentari, sindaci, avvocati, giudici, alti ufficiali dell’esercito, giornalisti, sindacalisti, attivisti del mondo dell’associazionismo e persino medici. Così è nata e cresciuta una nuova diaspora in Europa.
In questo nuovo libro Murat racconterà gli ultimi 11 anni di Storia della Turchia tramite le storie di 11 persone.
11 storie umane di grande determinazione, forza e convinzione.
11 persone che dopo il loro approdo in Europa non si sono fermate ma hanno continuato a lavorare per creare un’alternativa al regime al potere in Turchia.
11 storie d’immigrazione piene di difficoltà, barriere, discriminazioni ma anche accoglienza, empatia e affetto.
Come sostenere il progetto
Per pubblicare questo lavoro Murat Cinar ha bisogno di sostegno. Non chiede un sostegno economico a fondo perduto, ma una prevendita del libro.
Una cosa semplice: comprare questo libro in anticipo e aiutarlo così a realizzare questa pubblicazione.
Il prezzo di vendita in questa campagna sarà più basso di quello commerciale e a chi sosterrà questa campagna arriverà a casa una copia firmata, 3 mesi dopo la chiura di questa campagna di finanziamento dal basso.
Per sostenere la pubblicazione del nuovo libro di Murat Cinar, vai alla pagina su Produzioni dal basso.
Continuo a riflettere sull’esigenza di fare due cose (poi saranno tendenti all’infinito, ma è per camminare non solo informati): divulgare, avvertire e permettere di acquisire conoscenza e consapevolezza; costruire comunità per cambiare il modello politico economico del globalismo senza Stati nazionali, tra l’altro, giocato per aree valutarie e di contrapposizioni geopolitiche. Così, mentre continuo ad alimentarmi di squilibri e disarmonie, rifletto che l’alimentazione è fornita da noi e se si muore o si soffre c’è l’immediato rimpiazzo che non potrà mai incidere sulla “distribuzione del profitto”. La condizione essenziale e che si abbia una “moneta” da spendere anche se si è venditori di qualcosa prodotta da qualcuno: tre figure di cittadini le cui condizioni sono di fatto intercambiabili e comunque legate al medesimo destino imposto dal modello in cui siamo immersi, gli altri, i concittadini senza moneta, resteranno invisibili e saranno, se fortunati, sorretti dal buon cuore di qualcuno, dalla Chiesa e dal Terzo settore. Ora, che cosa accomuna tutti noi in possesso di una moneta? Abitudini consolidate e consuetudinarie che si praticano sui consumi che si sviluppano ogni giorno ovunque nel mercato domestico all’interno dei confini di uno Stato nazionale, tra lingua, costumi locali, confini, assetto giuridico normativo, moneta, nel senso di sovranità, ceduta o meno, che in questa fase, poco importa. In tutti i casi, il principio che ci accomuna in ogni latitudine, è che siamo i soggetti microeconomici reali che per abitudine operano sui consumi in ogni mercato domestico di ogni paese della Terra. Questo aspetto di relazione sui consumi interni, se lo ampliassimo alle tecnologie digitali , come infrastruttura abilitante alla gestione delle transazioni che intervengono in ogni mercato domestico, permetterebbe di concepire, per farla breve, ai cittadini di una comunità nazionale che intermediano moneta contro beni e servizi, di costituirsi come “Impresa comune”. Diventare, cioè, azionisti dell’impresa costituita tra loro e aperta all’accoglienza dei concittadini che ne verranno a conoscenza nel tempo, per gestire in via diretta i servizi digitali sulle transazioni che intervengono tra di loro nel mercato domestico. Nella realtà attuale, i servizi digitali rappresentano un costo che comporta un aumento del prezzo di vendita per sovvenirvi, imposti dal mercato bancario e dalle imprese fintech. Un modo per concepire una rete privata di economia solidale fatta di nodi nazionali autonomi, in cui ciascuno nodo possa gestire gli scambi oltre il mercato domestico, utilizzando uno standard comune voluto dal modello capitalistico nella sua forma neoliberista. Un modo per dimostrare l’utilità dell’assunto iniziale, nell’evidenza che occorra un impianto organizzativo complesso, invitando a riflettere quanto sia utile il ruolo della comunicazione dei media nella divulgazione e nell’avvertimento di essere tutti noi soggetti attivi, senza saperlo e “come” uscirne.
“Guerra in Ucraina, i dittatori utili, gli oligarchi, la crisi energetica, il ruolo della Turchia”
MARTEDI’ 7 Giugno – Ore 21 INCONTRO – DIBATTITO
con MURAT CINAR, giornalista e scrittore turco
presso CHIOSTRO di Piazza Santa Maria di Castello (Ostello)
Con l’occasione verrà presentato il suo ultimo libro: “11 storie di resistenza, 11 anni della Turchia”
Organizza: Alessandria per la Pace