La comune comitanza – 4
Di Maia Cosmica
Una storia non c’è e non ci può essere.
No, non posso. Non possiamo proprio. Si torna a casa stanchi dal lavoro. Si torna a casa stanchi dall’inoccupazione. Dalla cassa integrazione. Dalla disoccupazione.. siamo stanchi. Le spese sono sempre di più, le entrate sempre meno e anche quando ce n’è abbastanza non si sa per quanto. Se non siamo noi, sono i nostri parenti, gli amici. Qualcuno c’è sempre intorno a noi. C’è un intorno sofferente. Per la vita che non è garantita più. Non basta la vita. È faticoso. Siamo stanchi. Non c’è nulla da raccontare. Nulla da ascoltare. Non c’è una direzione, un senso, un orizzonte.
Ma c’è un intorno. E c’è sofferenza. Ci sono gli altri. Ci sono io. E c’è vita. Non possiamo fare a meno di comunicare tutto ciò. Senza una storia. Un vissuto senza tempo ..da troppo tempo. Forse c’è stato un prima dove c’erano storie. C’era la storia. Nel presente non c’è più spazio. Lo spazio è modificabile. Le mappe che occorrono troppe. Specializzate. Ognuno ne conosce una.. molte, tutte diverse, difficile che sia stato mappato lo stesso luogo. Ogni luogo ha tante storie diverse, a seconda della mappa. Ogni mappa è diversa, a seconda della storia. La geografia è tramontata con la storia. Dietro a un orizzonte che non vediamo più. Intorno tutto appare e scompare, senza punti di riferimento, non sorge e non tramonta nulla, nulla ha un suo proprio culmine. Si ruota in un senso, o nell’altro, che differenza fa? Perché? Ruota? Tutto si muove ma a me appare fermo, sarà fermo. Mi muovo e tutto appare in movimento, sarà fermo. Apparenze senza salvezza. Comunicate a tratti. Tratteggiate.
Comunicazioni temporanee, sfuggenti. Fluttuanti.
Ci sono i flussi. Anche nel nostro apparato percettivo: il corpo. Dentro e fuori. Comunanza. Corpi in un corpo. Presenti. Sempre. Spaziamo sempre. Comunichiamo sempre. Comunanza.
Condivisione. Attorno a un fuoco, attorno a un tavolo, attorno a un totem, attorno a niente. Intorno.
Un intorno comune. Condiviso. Diventa storia di chi la crea. Come un’opera d’arte. Fatica senza stanchezza. Impegno senza un prezzo. Senza fretta. Inquieti.
Condividere un mondo con la curiosità e l’entusiasmo della scoperta, esplorando ogni possibilità, insieme. Mettere alla prova. Sbagliare. Ridere. Arrabbiarsi. Vincere. Perdere. Riscoprire che i sensi non servono le leggi immutabili e universali della religione. Non servono le leggi migliorabili e utili della scienza. Servono per giocare. Con arte.