La disperazione di Penelope
di Ghiannis Ritsos
secondo appuntamento con “la cicala …Penelope” (*)
La disperazione di Penelope
Non è che non lo riconobbe alla luce del focolare; non erano
gli stracci da mendicante, il travestimento – no; segni evidenti:
la cicatrice sul ginocchio, il vigore, l’astuzia nello sguardo. Spaventata,
la schiena appoggiata alla parete, cercava una scusa,
un rinvio, ancora un po’ di tempo, per non rispondere,
per non tradirsi. Per lui, dunque, aveva speso vent’anni,
vent’anni di attesa e di sogni, per questo miserabile
lordo di sangue e dalla barba bianca? Si accasciò muta su una sedia,
guardò lentamente i pretendenti uccisi al suolo, come guardasse
morti i suoi stessi desideri. E “Benvenuto” disse,
sentendo estranea, lontana la propria voce. Nell’angolo il suo telaio
proiettava ombre di sbarre sul soffitto; e tutti gli uccelli che aveva tessuto
con fili vermigli tra il fogliame verde, a un tratto,
in quella notte del ritorno, diventarono grigi e neri
e volarono bassi sul cielo piatto della sua ultima rassegnazione.
Leros, 21 settembre 1968
Ghiannis Ritsos “Pietre Ripetizioni Sbarre” in Ripetizioni (1972,
traduzione di Nicola Crocetti)
Η απόγνωση της Πηνελόπης
Δεν ήτανε πως δεν τον γνώρισε στο φως της παραστιάς· δεν ήταν
τα κουρέλια του επαίτη, η μεταμφίεση, — όχι· καθαρά σημάδια:
η ουλή στο γόνατό του, η ρώμη, η πονηριά στο μάτι. Τρομαγμένη,
ακουμπώντας τη ράχη της στον τοίχο, μια δικαιολογία ζητούσε,
μια προθεσμία ακόμη λίγου χρόνου, να μην απαντήσει,
να μην προδοθεί. Γι’ αυτόν, λοιπόν, είχε ξοδέψει είκοσι χρόνια,
είκοσι χρόνια αναμονής και ονείρων, για τούτον τον άθλιο,
τον αιματόβρεχτο ασπρογένη; Ρίχτηκε άφωνη σε μια καρέκλα,
κοίταξε αργά τους σκοτωμένους μνηστήρες στο πάτωμα, σα να κοιτούσε
νεκρές τις ίδιες της επιθυμίες. Και: «καλωσόρισες», του είπε,
ακούγοντας ξένη, μακρινή, τη φωνή της. Στη γωνιά, ο αργαλειός της
γέμιζε το ταβάνι με καγκελωτές σκιές· κι όσα πουλιά είχε υφάνει
με κόκκινες λαμπρές κλωστές σε πράσινα φυλλώματα, αίφνης,
τούτη τη νύχτα της επιστροφής, γύρισαν στο σταχτί και μαύρο
χαμοπετώντας στον επίπεδο ουρανό της τελευταίας καρτερίας.
Λέρος, 21.ΙΧ.68
Γιάννης Ρίτσος – Πέτρες, Επαναλήψεις, Κιγκλίδωμα. Επαναλήψεις, 1972
(*) Qui, il sabato, regna “cicala” ma…. adesso è iniziata una nuova avventura mensile. Come spiega lei stessa: la collaborazione (a ogni inizio mese) con un carissimo amico, gotansefini, che per quest’anno ha scelto il tema Penelope. Per usare le sue parole «[Penelope] introduce un tema più generale sulla donna, il suo riscatto, la sua forza, il suo valore, su cui tanto ho fatto ricerca negli ultimi anni, trovando poesie davvero meravigliose, quasi tutte scritte da donne». Dunque appuntamento con la coppia cicala-gotansefini fra un mese e con la “cicala del sabato” fra 7 giorni. [db]