La Luna è una vecchia, infida stronza

recensione ad «Artemis» di Andy Weir

«Artemis al momento ha bisogno di una stronza, perciò eccomi qui»: la stronzetta si chiama Jasmine Bashara ma per tutte/i è Jazz. In teoria la ventenne Jasmine/Jazz è «cittadina dell’Arabia Saudita» ma da quando ha 6 anni vive ad Artemis, «la prima (e finora l’unica) città sulla Luna», duemila abitanti: con le sue 5 grandi sfere chiamate bolle, «sembra proprio uscita da un vecchio libro di fantascienza». Errore: è un nuovo libro di fantascienza, scritto dal giovane (insomma: 45enne) statunitense Andy Weir, famoso per «L’uomo di Marte – The Martian» (*) diventato quasi subito un film di successo, come potrebbe accadere a questo «Artemis, la prima città sulla Luna» – pubblicato da Newton Compton nella traduzione di Marta Lanfranco: 382 pagine per 10 euri – visto che la 20th Century Fox ha già preso i diritti.

Ho il consueto, piccolo mucchio di libri “martediani” (fantascienza e fantastico) sul comodino ma nei giorni scorsi mi era esplosa la voglia – anzi: la fregola – di leggere un nuovo romanzo molto hard e altrettanto avventuroso, alla maniera della prima fantascienza tecnoinformata quanto entusiasta però aggiornata ai linguaggi e alle conoscenze di oggi. Ho fatto un giro fra i libri nuovi e ho deciso che «Artemis» faceva per me (e poi «The Martian» mi era piaciuto). In effetti corrisponde alla mia fregola: non un capolavoro; improbabile qb ma avvincente.

Plin-plon, informazione di servizio per chi leggerà. Troverete qualche frase (25-30?) tipo questa: «La tramoggia si trova all’esterno… Nel forno l’anortite viene scissa… L’anodo viene immerso in una soluzione di sale fuso e l’elettrolisi estrae letteralmente gli atomi. Ah, e i catodi di carbonio di conseguenza vengono erosi perciò…». Bene se capite ma si possono anche saltare i passaggi più tecnici.

Niente trama – al solito – ma vi dò qualche parola chiave: contrabbando lunare, la lungimiranza del Kenya, airlock (camera di equilibrio), il denaro artemisiano (ovvero slug), Gizmo, un pazzo ucraino, lo schema Ponzi (Weir dà per scontato che tutti la ricordino: è una vecchia truffa), il cibo dei poveri, come risparmiare sui profilattici, mafiosi in arrivo, colpi di scena bum-bum…

Se «la Luna è una vecchia infida stronza» per togliersi dai guai aveva bisogno di una giovane stronza come Jazz Bashara. Non proprio una legalitaria eppure dalla parte giusta della storia (futura).

(*) cfr L’uomo che pisciava carburante per razzi (*) – con 3 commenti – ma anche Ancora su «Sopravvissuto – The Martian» (con 2 commenti), The martian (Il sopravvissuto) – Ridley Scott e La filosofia di “The Martian – Sopravvissuto” (NO SPOILER)

 

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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