«La moneta…» di John Kenneth Galbraith
Francesco Masala per “Libri da recuperare”: 27esima puntata (*)
«La moneta: da dove viene e dove va»
Per chi non conosce John Kenneth Galbraith ecco tre citazioni che lo faranno diventare l’economista preferito di chi legge:
1 – Lo studio della moneta, sopra tutti gli altri settori dell’economia, è quello in cui la complessità viene usata per nascondere la verità o per evaderla, non per rivelarla.
2 – L’economia è estremamente utile come forma d’impiego per gli economisti.
3 – L’unica funzione delle previsioni economiche è quella di far apparire rispettabile l’astrologia.
Nella mia formazione di economista questo è il libro che ho letto più volte, qualche anno fa l’ho prestato, ma non ha più trovato la strada di casa.
Prima cosa importante, all’Università non lo fanno leggere, quindi vale molto, se fosse inutile sarebbe un libro di testo (scherzo, ma non troppo).
All’Università l’economia ha smesso di essere una disciplina che ha contatti e legami con la filosofia, la politica, l’etica (Adam Smith, Karl Mark e John Maynard Keynes, per dire tre nomi), da anni i professori sono sempre più cinghia di trasmissione della teoria e della pratica del neoliberismo e del capitalismo.
Torno al libro di Galbraith.
E’ uno di quei libri miracolosi che possono capire tutti senza perdere di rigore.
Ricordate quando Falcone diceva “segui i soldi e troverai la mafia”?
Leggendo Galbraith scoprirete – se non lo sapete già – che l’economia sta dietro quasi tutte le cose che succedono. il libro svela il mistero dell’economia, che è la moneta.
E capirete tante cose che sembravano arcane, per esempio l’inflazione nell’antica Roma, cosa c’entra l’oro con le banconote, magari perché tutto si compra e vende in dollari, e se non ti piace è a tuo rischio e pericolo.
Avete visto lo scandalo di questi tempi di un venditore che vuole vendere il suo gas in cambio di rubli? é un pezzo della guerra anche questo?
Troverete una risposta anche per molte cose, “La moneta” è una miniera, un libro profondo e prezioso.
Sul dollaro è scritto “In God we trust”, la moneta è una religione, ma non è God che la sostiene, ma l’esercito Usa.
Mi ricordo quando ero giovane, nell’altro secolo, quando durante il periodo universitario ho letto “Faust” di Goethe, un gran libro. E se studi economia ti colpisce il passaggio nel quale Mefistofele suggerisce all’imperatore un rimedio sicuro per risolvere i suoi problemi: stampare moneta e costringere tutti ad usarla. Il Potere ottiene beni e servizi in cambio di pezzi di carta. Diabolico e geniale.
Stampano (e a volte ristampano) tanti libri inutili, di questo invece si sente proprio la mancanza.
Intanto, come in Fahrenheit 451, chi l’ha letto o riesce a procurarsi una copia, ne parli in giro.
(*) L’idea di questa rubrica è di Giuliano Spagnul: «… una serie di recensioni per spingere alla ristampa (o verso una nuova casa editrice) di libri fuori catalogo, preziosi, da recuperare». Ecco l’elenco:
1 – Gunther Anders: «Essere o non essere» (2 aprile) di Giuliano Spagnul
2 – L’epica latina: Daniel Chavarrì a (14 aprile) di Pierluigi Pedretti
3 – «Poema pedagogico» di Anton Makarenko (30 aprile) di Raffaele Mantegazza
4 – «Il signore della fattoria» di Tristan Egolf (12 maggio) di Francesco Masala
5- «Chiese e rivoluzione in America latina» (26 maggio) di David Lifodi
6 – «Teatro come differenza» di Antonio Attisani (9 giugno) ancora di Giuliano Spagnul
7 – «Dizionario della paura» di Marcello Venturoli e Ruggero Zangrandi (23 giugno) di Giorgio Ferrari
8 – «Arrivano i nostri» di Dario Paccino (il 7 luglio) di Giorgio Stern
9 – «Un debole per quasi tutto» di Aldo Buzzi (21 luglio) di Pierluigi Pedretti
10 – «Protesta e integrazione nella Roma antica» (4 agosto) di Giuliano Spagnul
11 – Athos Lisa: «Memorie» (18 agosto) di Gian Marco Martignoni
12 – «Le donne del millennio»: un’antologia con… (1 settembre) di Giulia Abbate
13 – «Gli antichi Greci» di Moses Finley (15 settembre) di Lella De Marco
14 – «La vita è sovversiva» di Ernesto Cardenal (29 settembre) di David Lifodi
15 – «Il cammino dell’umanità» di Angelo Brelich (13 ottobre) di Giuliano Spagnul
16 – «325mila franchi» di Roger Vailland (27 ottobre) di db
17 – «La favolosa Hollywood» di Otto Friedrich (10 novembre) ancora di Spagnul
18 – «Coscienze di mulini a vento» di Flavio Almerighi (24 novembre) di Lucia Triolo
19 – Charles Bettelheim: «Le lotte di classe in Urss» (8 dicembre) di Mauro Antonio Miglieruolo
20 – «Le note, vol. 2» di Ludwig Hohl (22 dicembre) di Francesco Masala
21- «Plotone di esecuzione» di Enzo Forcella e Alberto Monticone (5 gennaio) di Daniele Barbieri
22- «I giorni» di Taha Hussein, con un occhio ad… (19 gennaio) di Karim Metref
23 –«America latina: l’arretramento de los de arriba» (2 febbraio) di David Lifodi
24 – «Sardigna ruja» (e non solo) di Gianfranco Pintore (16 febbraio) di Francesco Masala
25 – «Metti l’aquila a dormire» di Marge Piercy (2 marzo) di Giuliano Spagnul
26 – Erich Fromm e «L’Umanesimo Socialista» (30 marzo) di Gian Marco Martignoni
Ci siamo dati una scadenza quattordicinale (anche se abbiamo saltato il 16 marzo ma era solo per “prendere nuovo slancio”) all’incirca. Se qualcuna/o vuole inserirsi troverà le porte aperte. [db per la “bottega”]