La paura ci guida

evoluzVeramente uno strano periodo quello che stiamo vivendo. Torna in mente una “vecchia” canzone dei 99 Posse: “… vivere una vita intera come sbirri di frontiera in un paese neutrale, anni persi ad aspettare qualcosa, qualcuno, la sorte o perché no la morte…” Aspettare, questo sembra il motto, aspettare cercando di far finta di non capire che la situazione precipita e che le fantastiche previsioni per il futuro che i media ci regalano sono solo delle bufale. Aspettare con un barlume di speranza che le riforme in corso, per quanto schifose, magari, qualcosa faranno.

Così nelle settimane scorse tutte le grandi agenzie del mondo hanno previsto un + 10% per il PIL italiano nei prossimi anni grazie alle riforme. Sembra che non si voglia accettare il fatto che queste previsioni fantastiche si rivelano sempre sbagliate con dei periodici aggiustamenti al ribasso. Eppure questi grandi personaggi di queste grandi agenzie sono dei guru che guadagnano milioni all’anno per raccontare favole ai bambini e vengono pure commentati sui profili del faccia libro.

La realtà ci parla di altro ma la realtà appare molto sfumata, sullo sfondo. Mercoledì il nuovo mirabolante presidente di questa repubblica ha pure firmato il tanto atteso Jobs Act che farà salire alle stelle le assunzioni. Un atto per cui il governo si è vantato di aver rottamato 200.000 co.co.pro., ha rottamato 200.000 lavoratori ma per Twitter è un post di successo. Nuove assunzioni dove? Le aziende hanno chiuso i battenti e i macchinari hanno preso la strada oltre confine. L’emigrazione in Italia è ripartita, qualunque cosa ne dicano i populisti sempre pronti ad attaccare l’immigrazione. Pure gli immigrati se ne stanno andando.
Attorno abbiamo un mare di guerra che si avvicina sempre più. Dalle coste del nord-africa passando per il vicino oriente fino al cuore del continente europeo, scorre il sangue in scontri fratricidi che fanno la fortuna dei soliti noti. Questa volta con una grande novità: per fare le guerre non serve nemmeno più mobilitare ingenti eserciti o la leva obbligatoria, basta la propaganda a spingere i civili ad imbracciare le armi per improbabili lotte di liberazione.

Se si accetta questo quadro diviene più facile anche realizzare che quello che ci raccontano è una montagna di fregnacce: perché investire su istruzione e lavoro dei giovani se queste generazioni serviranno solo come carne da cannone? Perché preoccuparsi delle pensioni se i vecchi sono tra le prime vittime delle guerre assieme ai bambini?

Eppure stiamo tutti continuando in questa falsa normalità, aggrappati ad un’ultima speranza che non possano essere così stronzi. Stiamo tutti mantenendo in vita questo sistema che ci vuole uccidere.

La paura ci guida

 

 

 

 

Rom Vunner

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