La scuola dell’infinito
di Enzo Franchina (*)
Infiniti sono i mondi possibili, le religioni, le filosofie, le stelle, i discendenti di Abramo, i pensieri, i fiori, le parole, i numeri, i battiti dell’orologio, i corsi e ricorsi storici,
i fili d’erba, le pretese, i punti di vista, le tessere di un mosaico, le onde del mare, i baci, gli abbracci, gli amori, i rimpianti, i visi degli uomini, i pregiudizi, i geni della lampada, le potenzialità del Dna, i casi della vita, i vantaggi di un politico, i soldi delle banche, i segreti dell’universo, le foglie d’autunno, gli amici degli amici, i contatti di facebook, le vie del Signore, le maschere di un voltagabbana, i misteri del Vaticano, le cause legali, le richieste di un bambino, i centri commerciali, le preoccupazioni dei benestanti, i clic sullo smartphone, i buchi dell’eroina, i buchi neri, i buchi nello Stato, i giorni di lavoro, i file di un computer, gli articoli per la casa, i siti Web, le vittime di una guerra, le energie di un bambino, i pezzi di un puzzle e le debolezze degli uomini.
Nonostante i tagli, i compromessi, le ambiguità e lo spezzatino di ogni giorno, la scuola dell’infinito nutre ancora una diversa visione educativa e lavora per un contesto dell’ascolto piuttosto che della trasmissione; delle domande piuttosto che delle risposte; dell’attenzione al mondo piuttosto che agli interessi immediati; dell’inafferrabile piuttosto che di soli quiz, voti, compiti ed esercizi; dei grandi sogni da portare nella realtà; dello sguardo negli occhi piuttosto che nei risultati; dell’attesa e non del già acquisito; dell’incontro e dello scambio reciproco, delle risorse riconosciute in ogni limite umano, della novità inspiegabile di ciascuno, della libertà e dell’inquietudine piuttosto che della paura, della convenienza e dell’abitudine.
(*) Enzo Franchina è autore del libro «Il paradosso educativo»