«La stele di Axum….

… da bottino di guerra a patrimonio dell’umanità. Una storia italiana», recensione al libro di Massimiliano Santi

di  Fabrizio Cracolici e Laura Tussi (*)

 

Recensione al libro di Massimiliano Santi

Il libro di Massimiliano Santi «La stele di Axum da bottino di guerra a patrimonio dell’umanità. Una storia italiana» – introduzione di Angelo Del Boca, con una nota di Oscar Luigi Scalfaro – edito da Mimesis è un’opera ampia e dettagliata riguardante la vicenda della stele di Axum. Una significativa introduzione dello storico Angelo Del Boca sintetizza in modalità molto chiara ed eloquente il susseguirsi delle vicende della famosa stele, dal suo trasporto a Roma nel 1937, fino alla restituzione avvenuta nel 2005. Importante è la nota di Oscar Luigi Scalfaro, dove vengono ringraziati gli storici, le istituzioni, gli archivi, le biblioteche, gli istituti storici della Resistenza e i nostri partigiani per aver garantito a chi scrive il diritto di poterlo fare in una Repubblica democratica e antifascista.

Nel prologo vengono descritti gli orrori che gli italiani hanno commesso in Etiopia. L’eccidio di Debrè Libanòs costituisce una delle pagine più oscure della storia coloniale italiana, con un numero di vittime che si aggira oltre le migliaia (tra le 1423 e le 2033 vittime, secondo le fonti). C’è anche una lezione magistrale sul mito degli “italiani brava gente” inviata da Angelo Del Boca il 31 ottobre 2002 a una manifestazione di cittadini italiani e etiopi, per il sessantacinquesimo anniversario della posa della stele. Del Boca descrive i metodi cruenti e criminali – fra cui armi chimiche, campi di sterminio, stragi, leggi razziali, urbanistica da apartheid – utilizzati dal regime fascista per conservare e garantire un “impero” agli italiani. Molto precisa e dettagliata è la sezione “da Axum a Roma” dove viene descritta, dalle origini, la storia del regno di Axum. Il dono di Alessandro Lessona, ministro delle colonie, per garantirsi le simpatie di Benito Mussolini, fu l’invio a Roma di una grande stele a ricordo della vittoria in Eritrea e per esaltare l’opera fascista di conquista coloniale. Il 31 ottobre 1937 viene inaugurato l’obelisco a porta Capena, da cui derivò l’idea di realizzare una nuova sede per il ministero dell’Africa italiana, in un luogo adiacente la stele di Axum. Con il trattato di pace del 10 febbraio 1947, si stabilì che l’Italia doveva restituire tutti quei beni culturali e artistici sottratti all’Eritrea come “bottino di guerra” e riconoscere un risarcimento economico. Fra questi beni figuravano oggetti appartenenti alla famiglia reale, il Leone di Giuda, la biblioteca di sua maestà imperiale Haile Selassie e appunto il famoso obelisco di Axum. Lunghissima fu la trattativa. I molti governi italiani che si susseguirono negli anni compirono passi avanti alternati a brusche frenate, in un’alternanza di tentativi finalizzati a mantenere a Roma la stele di Axum. Il 28 maggio 2002, quando oramai era stabilita la restituzione dell’obelisco, un fulmine colpì il monumento di Porta Capena. Nel marzo 2003 terminano i lavori di restauro e ricomincia la procedura di riconsegna della stele. La partenza del primo frammento avviene il 18 aprile 2005 e il completamento nei giorni successivi.

L’interessamento dell’Unesco nella supervisione del territorio e l’erezione della stele nell’antico sito di Axum costituiscono eventi importanti. Il 5 settembre 2008 è la volta dell’inaugurazione dell’obelisco e della restituzione all’intera umanità di un patrimonio inestimabile, ricollocato nel sito originario.

Quanto alle colonie italiane, Angelo Del Boca ha promosso un appello per l’istituzione di una Giornata della Memoria per i 500.000 africani che l’Italia crispiana, giolittiana e fascista ha massacrato nel corso delle sciagurate campagne di conquista.

(*) da «A-rivista anarchica» 393 del novembre 2014; www.arivista.org

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *