La verità sugli alberi
(“The Truth About Trees”, di Julia Mitchell per Energy Bulletin, 7.12.2010, trad. e adattamento Maria G. Di Rienzo. Julia Mitchell è co-fondatrice dell’organizzazione ecologista “Southern Alberta Permaculture”.)
Quando pensiamo agli alberi, ed ai benefici che essi portano a noi esseri umani, sono le cose ovvie a saltare in mente:
gli alberi contribuiscono a ridurre l’effetto del surriscaldamento globale riducendo la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera; il processo della fotosintesi provvede nutrimento agli alberi ed agli esseri umani l’elemento primario che sostiene la vita, l’ossigeno; agli alberi ci si riferisce spesso come ai “polmoni del mondo”.
Tutto questo è di pubblico dominio. Si tratta delle informazioni base che riceviamo alle elementari. Ma se vi dicessi che ciò è solo la punta dell’iceberg? Gli alberi sono ben più che i “polmoni del mondo”. Il loro ruolo su questa terra è pervasivo, perciò lo si dà spesso per scontato. Un albero è una cooperativa, un protettore, un moderatore, un creatore ed un insegnante.
L’albero come cooperativa:
Un albero si erge con il fusto e la chioma: questo è ciò che è visibile mentre lo si guarda. La comune rappresentazione mentale dell’albero è composta da queste parti “al di sopra del terreno”. Le parti dell’albero a cui spesso non pensiamo sono l’humus e i detriti collezionati alla superficie del suolo, e le radici ed i loro associati che stanno sotto i nostri piedi. Queste parti sono ugualmente importanti, se non essenziali, all’esistenza dell’albero, delle parti più visibili menzionate. In breve, un albero si erge perpetuamente nella sua stessa decomposizione. Molto dell’albero, nel mentre esso conta moltissimo per la terra e l’aria, diventa erba, funghi, vita per insetti, uccelli e mammiferi. E’ la cooperazione di tutti questi elementi a rendere l’albero così ricco: essi esistono a causa dell’albero, gli appartengono e funzionano come parte di esso. Gli uccelli vi fanno il nido, gli scoiattoli scavano tane e mangiano funghi, gli insetti sfrondano e contribuiscono alla decomposizione delle foglie eccedenti, ed attivano gli essenziali batteri del suolo. Gli animali sono messaggeri per l’albero, e l’albero agisce come loro giardino. Questo è un chiaro esempio di come la vita dipende dalla vita. E’ un essere completo che comprende minerali, piante, animali, detriti e vita. Tutti gli elementi citati compongono la “cooperativa dell’albero”.
L’albero come protettore:
Gli alberi ci proteggono da numerosi elementi. I margini delle foreste, le più resistenti collezioni di alberi, non dovrebbero mai essere tagliati. Gli alberi si adattano a sopportare venti forti allargando il tappeto di radici di modo che possa sostenere il loro peso, o ancorando le radici profondamente alla roccia. Creano speciali cellule lignee per sopportare la tensione e la compressione dovute al vento. Assieme al vento arrivano particelle di polvere, ghiaccio, sabbia, eccetera. In sole poche centinaia di metri, una foresta rimuove le polveri fini e gli aerosol industriali: perciò, gli alberi ci proteggono dal vento che potrebbe danneggiare il nostro habitat, e dalle piccole particelle aeree che potrebbero danneggiare i nostri polmoni.
L’albero come moderatore:
Gli alberi moderano la temperatura attraverso due distinti processi: l’evaporazione e la condensazione. L’evaporazione causa localmente perdita di calore durante il giorno, il che rinfresca l’aria durante la stagione calda. La condensazione causa localmente il collezionarsi del calore, il che riscalda l’aria durante la notte. Inoltre, le foglie hanno il doppio di calore specifico (la capacità per massa unitaria di un corpo) del suolo, il che significa che le piante possono essere fino a 15 gradi più calde dell’ambiente che le circonda. In alcuni climi, gli alberi agiscono persino da deumidificatori, assorbendo direttamente l’umidità dell’aria. Se dell’aria secca entra in una foresta, viene sfumata, raffreddata e umidificata. Se aria fredda ed umida entra in una foresta, viene riscaldata, deumidificata e lentamente rilasciata attraverso le foglie degli alberi. Noi esseri umani possiamo strategicamente piazzare alberi ed altre piante per moderare la temperatura. Le foglie di colore rossastro e bianco riflettono la luce (sino all’85%): ciò può essere usato per raffreddare aree nei caldi mesi estivi. Le foglie verde scuro riflettono solo circa il 2% della luce, il resto è assorbito ed irradiato come calore. L’assorbimento e l’irradiazione del calore possono essere usati per provvedere calore durante i freddi mesi invernali. Gli alberi moderano le temperature e l’umidità estreme, rendendole abbastanza tollerabili per servire alla vita. E gli alberi non moderano solo la temperatura, moderano e conservano l’energia che arriva ad essi. Ogni albero o pianta intercetta le gocce di pioggia, diminuendone l’impatto per prevenire l’erosione. Le foglie catturano la pioggia, parte della quale viene da esse assorbita, mentre il resto è rilasciato e torna all’aria tramite l’evaporazione. Ogni goccia di pioggia che passa attraverso il baldacchino di foglie colleziona, prima di arrivare giù, cellule delle piante ed elementi nutritivi che la rendono molto più ricca della pioggia normale. La pioggia filtrata è poi diretta alle radici periferiche, e serve a tutti i bisogni di crescita della foresta. Perciò gli alberi usano, raccolgono, arricchiscono e dirigono propriamente l’acqua, di modo che essa sia ottimizzata nel sistema della foresta naturalmente, senza intervento umano.
L’albero come creatore:
Gli alberi giocano un ruolo decisivo nella creazione del terreno, producendo pressione delle radici ed acido dell’humus per spezzare la roccia sottostante. Gli alberi contribuiscono anche alla creazione dell’atmosfera tramite la produzione di ossigeno ed il mantenimento del ciclo acqua-vapore. In più, gli alberi creano precipitazioni attraverso la compressione, la condensazione, l’evaporazione/traspirazione e lo scioglimento. Il vento che soffia ai margini di una foresta sarà compresso; tale compressione produrrà più vapore acqueo che, a sua volta, raffredderà l’aria ascendente. Tale fenomeno, conosciuto come la “Spirale Ekman”, può produrre pioggia nelle giuste condizioni. Perciò, file di alberi hanno impatto sull’aria che si muove su di essi, il che può avere effetto sul clima e sulla piovosità delle aree locali. Questa spirale che di aria umida che va verso l’alto dalla foresta porta con sé insetti, polline e batteri; tali particelle organiche creano i nuclei della pioggia ed i materiali dati dalla vegetazione possono essere un fattore critico nell’avere pioggia sulle zone attorno alle foreste. Sulla riva del mare, la superficie più calda del terreno causa il fluire di aria fresca; quando l’aria è umida, può cadere sulle foglie come condensazione e la pioggia da condensazione può essere più intensa delle precipitazioni usuali. Un grande albero può incrementare la superficie disponibile per la condensazione grazie alle molte foglie. Alberi grandi intercettano più aria umida, creando maggior condensazione. Anche la nebbia aumenta le precipitazioni tramite la condensazione, sopra di essa, di aria pulita. Le foreste creano nubi. Le nubi si formano grazie all’evaporazione delle foglie durante il giorno ed alla traspirazione dell’acqua come parte del processo vitale. Gli alberi sono in grado di restituire sino al 75% dell’acqua all’aria: il che è sufficiente a formare nuove nuvole cariche di pioggia. Il 25% di acqua che non ritorna all’aria transita dagli alberi al terreno ed eventualmente raggiunge torrenti e fiumi. E’ assai probabile che la siccità di una zona qualsiasi sia in relazione diretta alla deforestazione. E’ importante sottolineare che la foresta ricicla continuamente acqua ed aria e pioggia, producendo nel contempo il 50% della sua stessa pioggia. Gli alberi rallentano anche lo scioglimento della neve, prevenendo la sublimazione della stessa direttamente nell’aria. Persino una cintura piccolissima di alberi trattiene grandi quantità di neve caduta, ed il rilascio dello scioglimento della stessa diventa un processo più graduale.
L’albero come insegnante:
Gli alberi danno la direzione e l’intensità dei venti locali, e grazie a tali indicazioni noi possiamo piazzare paraventi per ridurre la perdita di calore nelle case, possiamo evitare danni da venti catastrofici ed indirizzare i venti verso turbine collocate in modo strategico. Gli alberi sono biologicamente equipaggiati per proteggerci dai venti forti che potrebbero danneggiare i nostri habitat. Gli alberi ci insegnano anche cos’è la natura: attraverso l’osservazione della “cooperativa dell’albero”, noi possiamo conoscere comportamenti e cicli di animali, batteri, funghi, insetti, acqua, sole ed ombra. In conclusione, gli alberi non sono là solo a convertire anidride carbonica in ossigeno per farci respirare. Il loro scopo va molto più in profondità e non deve essere ignorato. Gli alberi combattono la siccità, prevengono l’erosione del suolo, stabilizzano la terra, ci riparano dal sole, sono fondamentali nella conservazione dell’acqua, ci forniscono calore, controllano gli effetti del vento, provvedono rifugio agli animali, incoraggiano la biodiversità e nutrono il terreno. Perciò, la prossima volta in cui vedete un bell’albero, non pensate unicamente che è bello: ringraziatelo per l’essere una delle cose più preziose del pianeta.