L’amianto va bonificato non “stagionato”
Parliamone a San Lazzaro di Savena
di Vito Totire (*)
Da alcuni giorni cerchiamo di attirare la attenzione sulla bonifica del cementoamianto presente nell’impianto di via Val Fiori; ieri pomeriggio – ore 17.30 – il “pacco” di lastre della tettoia era ancora lì… depositato al suolo quantomeno dal 20 ottobre.
Allora dobbiamo ribadire un quesito: esiste un tempo “ragionevole” per la collocazione dei rifiuti in condizioni di maggiore sicurezza? Secondo noi a lavoro finito il rifiuto deve essere smaltito (almeno allo stoccaggio provvisorio) entro poche ore. Poiché la questione rappresenta tuttavia solo la punta dell’iceberg, ci troviamo – visto anche il silenzio dei media sul problema – nella condizione di dovere chiedere un incontro alla sindaca del Comune per affrontare questi temi:
- bilancio della ordinanza per il censimento;
- proposta di estensione della ordinanza, quantomeno, a tutti i comuni limitrofi (Bologna compresa) e a quelli dell’Unione Idice-Savena;
- estensione del censimento all’amianto “underground” (tubazioni acque “potabili” e altro);
- anticipazione dei tempi di bonifica del capannone di via Val fiori (quello che è stato già asportato infatti è una parte minima ed è costituito dalla sola piccola tettoia all’entrata dell’impianto, veramente messa in condizioni disastrose da dover essere bonificata immediatamente; in realtà anche il capannone, secondo noi, deve essere bonificato subito, diciamo entro il 31.12.2017);
- motivazioni della mancata sanzione al proprietario; a nostro avviso infatti se l’onere della autonotifica del cemento amianto era a carico della vecchia proprietà, questo onere è transitato anche alla nuova, con l’acquisto; questo grazie anche alla ostinazione con cui l’Italia rifiuta di adottare una norma analoga alla legge francese che obbliga il vecchio proprietario a vendere solo previa bonifica… ma purtroppo abbiamo avuto sempre governi timorosi di disturbare i poteri forti tanto da rifiutare proposte semplicissime e salutari per l’ambiente.
- improcrastinabile un confronto pubblico sull’acquedotto e sulle rotture delle tubazioni in cemento-amianto; QUESTE ULTIME LE ABBIAMO NOTIFICATE SENZA RISCUOTERE INTERESSE E ATTENZIONE DA PARTE DEI MEDIA MA RITENIAMO CHE AI CITTADINI INTERESSINO E LE RENDIAMO DISPONIBILI PER CHIUNQUE CE LE CHIEDA.
Sarebbe il caso che i vigili urbani facessero un sopralluogo in via Val fiori e che la Ausl si esprimesse sulla congruità del periodo di attesa fra smontaggio delle lastre e collocazione in sicurezza; o vogliamo “all’italiana” intervenire sempre il giorno dopo?
Bologna-s.Lazzaro di Savena, 4.11.2017
(*) Vito Totire, AEA-associazione esposti amianto e rischi per la salute via Polese 30 40122