Lance Henson ricorda Cochise
Il meglio (FORSE) del blog-bottega /318…. andando a ritroso nel tempo (*)
Arizona
Following the eastern edge of a winter storm
near teec nos pos
i think of you
shi ka sha
warring giant of the Chirichua
a howling presence in the wind and rain
in the red blood like dust staining my window
i stop the car
and place tobacco on the earth….
teec nos pos, dine trading post
shi ka sha, tribal name of Cochise
Lance Henson
Cheyenne nation of Oklahoma
march 16, 2014
(*) Questa poesia è stata scritta da Lance Henson per la “bottega”; non ci siamo azzardati a tradurla… speriamo lo faccia qualcuna/o che sa davvero bene l’inglese (e che abbia sensibilità poetica). Per sapere qualcosa di Lance Henson – che è spesso in Italia e disponibile per incontri o reading poetici – potete partire dal blog (trovate molti articoli suoi e su di lui) e/o dai suoi libri tradotti in italiano.
Se non conoscete Cochise ecco due notizie storiche al volo. Potremmo tradurre il suo vero nome come «Legno ardente». Era nato nel 1815, probabilmente (la sicurezza non c’è) il 18 marzo. Dopo una disperata e coraggiosa lotta – una lunga insurrezione iniziata nel 1861 – fu arrestato e morì in una «riserva» l’8 giugno 1874. Fu un capo dei Chokonen che erano un gruppo dei Chiricahua nella grande tribù degli Apache. E oggi la contea Cochise, in Arizona, ha preso il suo nome: tardivo riconoscimento.
(*) IL NOSTRO “MEGLIO”
Anche quest’agosto la “bottega” recupera – nel pieno dell’estate – alcuni vecchi articoli che a rileggerli, anni dopo, ci sembrano interessanti. Il motivo? Un po’ perché 22 mila articoli (appena superati) sono taaaaaaaaaaanti e si rischia di perdere la memoria dei più vecchi. E un po’ perché d’estate qualche collaborazione si liquefà: viva&viva il diritto alle vacanze che dovrebbe essere per tutte/i. Vecchi post dunque; recuperati con l’unico criterio di partire dalla coda (ma un po’ alla volta siamo arrivati al 2014) valutando quali possono essere più attuali o spiazzanti. Il “meglio” è sempre soggettivo ma l’idea è soprattutto ritrovare semi, ponti, ornitorinchi (cioè stranezze eppur vere), pensieri perduti; ove possibile accompagnati dalla bella scrittura, dall’inchiesta ben fatta, dalla riflessione intelligente. Con le firme più varie, con stili assai differenti e con quel misto di serietà e ironia, di rabbia e speranza che – lo speriamo – caratterizza il nostro blog-bottega. Al solito con l’inizio di settembre terminiamo questo (forse) “meglio”. Per rivederci presumibilmente la prossima estate. O magari a dicembre per farvi in/soliti regali riciclati. [db]