L’autistico e il piccione viaggiatore
Un romanzo di Rodaan Al Galidi
di Monica Macchi
«L’arte trasforma il legno in un violino,
il violino in un’anima
e le dita in note che si alzano.
Era come se Geert stesse facendo
la conoscenza del mondo per la prima volta»
Premio dell’Unione europea per la letteratura, questo libro di Rodaan Al Galidi racconta la vita di Geert, un ragazzo autistico che prende le cose alla lettera, di sua madre Janine, un’alcolizzata che l’ha concepito con una cannuccia, di un ostinato piccione viaggiatore che torna sempre e di un maiale di nome Sinatra che gli mostra la libertà e il potere in un violino. Innamorato della cultura europea e in particolare di Dante, Rodaan omaggia l’arte e in particolare la musica che apre le porte del mondo esterno soprattutto per chi è debole e resta o è lasciato ai margini (l’autismo è una potente metafora del suo essere immigrato in una terra ostile che l’ha accolto a fatica). Infatti dopo la laurea in ingegneria elettronica scappa dall’Iraq e dopo mille peripezie finisce in Thailandia dove si procura un passaporto falso olandese per tentare di raggiungere l’Australia: bloccato, viene “riportato in patria”…ossia in Olanda dove resta nove anni in un campo profughi. (E di questa esperienza tratta il suo ultimo libro che speriamo venga presto tradotto in italiano). In quei lunghissimi nove anni in cui non aveva nulla da fare tutto il giorno perché gli era stato impedito persino l’accesso ai corsi di lingua, ha imparato l’olandese da autodidatta… anche se ha confessato che quando legge i testi e le poesie c’è sempre qualcuno che fa fatica a capire, perché la musicalità e l’intonazione dell’arabo rende il suo olandese una nuova lingua più rotonda.
«L’autistico e il piccione viaggiatore»
Il sirente editore
traduzione dall’olandese di Stefano Musilli