Le bugie di Blackrock sulla lotta ai cambiamenti climatici
L’impegno di BlackRock di operare all’insegna della sostenibilità e della lotta ai cambiamenti climatici sembra essere solo un’operazione di greenwashing
articolo tratto da Re:Common
Foto Americasroof su Wikipedia, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Un grande spreco di fanfare. Così appare, un anno dopo il suo annuncio, l’impegno di BlackRock di operare all’insegna della sostenibilità e della lotta ai cambiamenti climatici.
Il più grande fondo di investimenti del Pianeta, quote rilevanti in Intesa Sanpaolo, Telecom Italia, Eni ed Enel, è stato sbugiardato dal partner di Re:Common Reclaim Finance, che ha appena rilanciato uno studio in cui si evidenzia come BlackRock abbia “piazzato” ben 85 miliardi di dollari nel settore del carbone, il più inquinante dei combustibili fossili.
Eppure Larry Fink, grande capo e fondatore di BlackRock, nella lettera della svolta ambientalista aveva scritto che “con l’accelerazione della transizione energetica globale, non crediamo che la logica economica o di investimento a lungo termine giustifichi continui investimenti nel comparto del carbone”.
Ma il “trucco” c’era e si vedeva pure. Il fondo aveva spiegato che avrebbe tolto entro la metà del 2020 dai suoi portafogli di investimento attivo le obbligazioni e le azioni di società che ricavano almeno il 25% del loro fatturato dalla produzione di carbone. Il diavolo è nei dettagli, perché con il criterio del 25% si “salvano” ben 333 società del settore dei combustibili fossili, come denuncia Reclaim Finance. E così BlackRock continua tranquillamente a investire 6 miliardi nella società mineraria anglo-australiana Bhp Group, 2,5 nella tedesca Rwe e quasi un miliardo in Glencore, che, tanto per gradire, è il più grande produttore di carbone al mondo. Dei famigerati 85 miliardi, 24 sono investiti su società che non solo lavorano con il carbone, ma hanno progetti per espandere queste loro attività.
Ma non finisce qui. Il punto di forza di BlackRock si trova negli investimenti “passivi”, cioè nei fondi che replicano l’andamento di un mercato e di una Borsa comprando un proporzionale portafoglio di azioni. Un elemento importante quello degli investimenti passivi, che contraddistingue circa due terzi dei ricavi della società e che è escluso dal piano di uscita dal carbone. Con il risultato, fa notare Reclaim Finance, che “BlackRock può continuare a investire in ogni singola azienda del carbone attraverso i fondi indicizzati”.
Insomma, come purtroppo spesso accade quando in ballo ci sono affari miliardari, alle belle parole non hanno fatto seguito degli atti concreti.