Le onde del cestino
riprendo l’editoriale dell’ultimo numero de “Il dirigibile” on line. Le catastrofi giapponesi e le annesse bugie sono ben peggiori di quanto era qui stato scritto a caldo ma il ragionamento complessivo non fa una grinza (db)
Lo tsunami col suo carico di fango si abbatte sul Giappone travolgendo
ogni cosa, soprattuto l’idea criminale che esista un nucleare sicuro.
Nel momento in cui scriviamo, quando lo sciame sismico terrestre e quello marino sono ancora in atto, si contano già duecento vittime
dirette, ma leggiamo di decine paesi in cui sono crollate tutte insieme
fino a trecento abitazioni, stavolta prepariamoci a un bilancio senza
precedenti per questa ennesima rivolta della natura contro l’uomo.
Potremo poi contare da subito, ritrovando i corpi, le vittime dirette,
ma come potremo valutare le conseguenze catastrofiche dell’immateriale
dispersione di materiale radioattivo che è in atto nonostante le
rassicurazioni di maniera del governo di Tokyo? Quelle altre vittime che
si accumuleranno nel corso dei prossimi decenni avranno avuto un senso
solo fermando l’ostinata e sciocca corsa verso un’energia che l’unica
cosa certa che ha dimostrato al cento per cento è di non rispondere al
controllo dell’uomo ma a quello terribile e autonomo della natura. Anche
se esistessero le centrali nucleari sicure di cui vaneggia
religiosamente quello stesso professor Veronesi che è invece molto laico
e razionale sul biotestamento, a nulla sarebbero servite contro il
rivolgimento della crosta terrestre e marina che ha devastato il
Giappone, perchè se la centrale sicura scivola inghiottita dal terreno o
se anche si rivolta senza rompersi su se stessa o se soltanto cede una
piccola parte di essa, avrà distrutto per sempre ogni forma di vita
presente da lì a centinaia di chilometri.
Sono invece rispuntati giovedì scorso in Grecia i militari olandesi
catturati in territorio libico dai fedelissimi di Gheddafi. La notizia,
timidamente accennata da Skynews, come sempre non è stata ripresa da
nessuno. A nessuno interessa sapere come ci sono arrivati in Grecia
dalla Libia, cosa stavano facendo in Libia, per conto di chi e quale
missione eseguivano? Benvenuti nel fantastico mondo dell’informazione
italiana, quella che da stamane sta consultando freneticamente gli
atlanti per capire dove stanno le città del Giappone di cui devono
parlare domani sui loro organi d’informazione, perchè lor signori di
stranieri, cioè del resto del mondo, si occupano solo quando sbarcano
sulle nostre coste per essere ammassati come bestie nei Cie. Un collega
giorni fa mi contestava di aver usato la parola lager per definire i Cie
in un articolo di qualche numero fa, accusandomi di usare un linguaggio
estremista da centro sociale (e pure io che ritengo asociali e
autoreferenziali i centri sociali rimango colpito che vengano sempre
additati come causa di ogni male!). Siccome ho stima di quel collega
sono andato a rileggere il significato attribuito a questa parola dal
dizionario online della Hoepli, che recita: 1) Campo di sterminio
nazista; 2) Campo di concentramento per prigionieri di guerra o
politici; 3) Campo di lavori forzati. Escludiamo l’1) e il 3), il
significato di campo di concentramento per prigionieri politici c’è
tutto. Perchè non ci sono le camere a gas e i lavori forzati, ma lo
stesso meccanismo che non analizza lo status o meno di rifugiati dei
migranti, che mai come adesso scappano proprio da guerre e rivolgimenti
politici delle loro nazioni, li rende politici, e li rende prigionieri
perchè a loro viene tolto il diritto fondamentale alla libera
circolazione in violazione della Carta dell’Onu sul diritto alla
mobilità degli esseri umani.
Abbiamo voluto dedicare polemicamente questo numero de Il Dirigibile
all’amore, agli amori non allineati col tempo, all’amore come scacco
esistenziale e come ricerca, nonostante il tasso di romanticismo nella
nostra redazione farebbe rabbrividire anche il più incallito e cinico
battutista specializzato in problemi delle coppie. E’ la nostra polemica
a testa alta contro un Paese che parla solo delle orgettine del suo
mandante morale, è una polemica contro gli stupri che oltre ad aumentare
trovano complicità nelle redazioni dei giornali attribuendo come sempre
alle donne la responsabilità per le violenze che subiscono, è una
polemica contro il mondo intero della destra e della sinistra per la
loro incapacità di riportare alla dimensione umana e relazionale gli
esseri umani. Le storie che raccontiamo non hanno la pretesa di esaurire
la gamma di amori possibili, ma di mostrare come una complessità umana
infinita come il mare venga ridotta a burletta e stereotipi anche da chi
fa informazione fregiandosi del cappello da capostazione con sopra
scritto “sinistra”. Per noi non sono importanti uomini e donne in
generale, ma proprio Mario, Lucia, Daniele, Silvia, Antonio, Mirella, le
persone con la loro individualità. Solo così potremo superare il
giornalismo che dimostra tutti i suoi limiti con la formula delle
classiche 5 W. Solo portando le persone vere dentro ai giornali potremo
ripristinare un giornalismo attento ai cittadini e non testate uguali
proprio perchè una volta raccontate le 5 W non sanno cos’altro dire,
perchè raccogliere la soggettività delle persone è fatica, significa
uscire dalle redazioni e vivere accanto agli altri, non sopra.
Un’ultima cosa da dire noi però ce l’abbiamo: ogni numero che esce de Il
Dirigibile si attesta ormai sulla soglia di oltre 5 mila visite da ip unico. Grazie a tutti, il meglio deve ancora venire.
Peccato per la caduta di stile sui Centri Sociali Occupati ed Autogestiti asociali e autoreferenziali.. attenzione a non fare di tutti i CSOA (magari avendone frequentato un giorno solo e uno famoso,e non faccio nomi),senza sapere che per esempio a Roma dove dal sindaco all’ultimo vigile sono tutti ex NAR e Terza Posizione,ovvero ex terroristi nazifascisti e la sera si torna a casa scortati dai compagni… sono l’unico posto dove non rischi di essere massacrato dieci contro uno prechè gay o “compagno,o con i dreads,o semplicemente…Donna…peccato.
…accanto agli altri, non sopra.
Mi associo.
Molto interessante, grazie di averlo riportato, Daniele.
c.
Ovviamente riportato, l’articolo, non la frase da me estrapolata. (maledetto soggetto mancante).
Sono d’accordo con Marco Pacifici per gli ingiusti aggettivi attribuiti ai centri sociali…
Per il resto, al nucleare bisogna opporsi ora e con tutte le forze…