Le sale cinematografiche ci aspettano
si possono leggere le recensioni (di Francesco Masala) di Nomadland, di Chloé Zhao e Un altro giro, di Thomas Vinterberg, in sala questi giorni, cosa sono i film per Bob Dylan e un ricordo di Shadi Habash (scritto da Francisco Soriano, ripreso da carmillaonline)
Nomadland – Chloé Zhao
prima di tutto bisogna dire che Frances McDormand* non interpreta Fern, lo è.
non sono molte le attrici (e gli attori) che vestono non (solo) i panni del personaggio, ma ci entrano dentro, anima e carne, e non sai più chi è chi, Frances McDormand è di questa schiera.
la storia, per chi non la sa, è verissima, milioni di cittadini degli Usa hanno perso la casa (crisi dei mutui subprime, nella seconda parte del primo decennio di questo secolo, ricordate?), anche in Europa, ma in misura meno devastante.
cosa fanno gli ex proprietari?
mettono quello che si può in un camper, e via, insieme a tanto come loro, a vivere per strada, in campeggi per loro (non troppo diversi dai campi nomadi)
quello che succede nella vita di Fern, e di quelle e quelli come lei non ve lo racconto, lo vedrete voi, in questo film un po’ documentaristico girato da una bravissima Chloé Zhao.
nel film appare (nelle parole della sorella di Fern), e anche in molte recensioni, anche italiane, il concetto che questi infelici sarebbero come i pionieri, come nomadi in cerca di qualcosa; secondo me è assolutamente rivoltante pensare che questi scarti umani, a causa del sistema economico prevalente (capitalismo finanziario, potremmo chiamarlo), amino la vita di merda che sono costretti a fare.
certo, poi cercano di tirare fuori qualcosa di buono, se e quando c’è, il punto è che a quella vita on the road (sembra figo, detto così, in realtà la traduzione è scarti umani del sistema economico e sociale costretti a vivere in strada) è una maledizione.
agli entusiasti, anche da noi, di questa vita avventurosa suggerirei di provare a farsi sfrattare, o a farsi sbattere fuori di casa (dalle banche alle quali non riuscissero a pagare le rate di mutuo), dormire in macchina, fare qualche lavoretto precario malpagato e godere della vita che gli sorride, che ne godano a sazietà.
guardate questo grande film (premio Oscar), al cinema, non ve ne pentirete
https://markx7.blogspot.com/2021/05/nomadland-chloe-zhao.html
Un altro giro (Druk) – Thomas Vinterberg
attori bravissimi, Mads Mikkelsen anche di più, nel film premio Oscar 2021 per il miglior film straniero.
a un certo punto quattro amici, poco felici nella vita, insegnanti nello stesso istituto, decidono di applicare sulla loro pelle una teoria che afferma che se sei mediamente ubriaco, la vita ti sorriderà, amore, lavoro, tutto sarà un successo.
tutto questo succede a persone in contatto costante con i giovani, che potranno essere tutto, loro quattro ormai non potranno essere diversi da come sono diventati.
il loro esperimento è anche quello di sentirsi sempre al massimo e ridiventare forever young, ma, come capita troppo spesso agli umani, non si sa mai quando è arrivato il momento di fermarsi.
film poco adatto a chi sta cercando di disintossicarsi dall’alcol (o da qualcos’altro), ma per tutti gli altri, forse la maggioranza, chissà, superconsigliato.
non perdetevelo, al cinema, naturalmente.
https://markx7.blogspot.com/2021/05/un-altro-giro-druk-thomas-vinterberg.html
oggi compie 80aanni Bob Dylan, ecco cosa dice dei film:
“Quando vado a vedere un film mi aspetto di venire commosso. Non vado al cinema solo per passare il tempo o perché il film mi mostri qualcosa che non conosco. Voglio essere commosso, perché questo è il senso dell’arte e anche il senso di tutti i grandi teologi. L’arte deve trascinarti via dalla tua sedia. Il suo compito è trasportarti da una dimensione all’altra”
all’inizio di questo mese è morto in galera (egiziana!) Shadi Habash, dopo tre anni da incubo. la sua colpa è stata di fare il regista di questo video musicale (il cui titolo significa dattero, che è il soprannome del dittatore, o boia, scegliete voi, Al Sisi)
il presidente (dittatore) egiziano Abdel Fattah al-Sisi non vuole essere chiamato dattero
il presidente (dittatore) egiziano Abdel Fattah al-Sisi non vuole essere chiamato dattero
il presidente (dittatore) egiziano Abdel Fattah al-Sisi non vuole essere chiamato dattero
il presidente (dittatore) egiziano Abdel Fattah al-Sisi non vuole essere chiamato dattero
il presidente (dittatore) egiziano Abdel Fattah al-Sisi non vuole essere chiamato dattero
il presidente (dittatore) egiziano Abdel Fattah al-Sisi non vuole essere chiamato dattero
il presidente (dittatore) egiziano Abdel Fattah al-Sisi non vuole essere chiamato dattero
il presidente (dittatore) egiziano Abdel Fattah al-Sisi non vuole essere chiamato dattero
qui Francisco Soriano ricorda Shadi Habash
*se qualche anno fa avete perso Olive Kitteridge recuperatelo, vogliatevi bene