L’emergenza scuola così mal gestita
90esima puntata dell’«Angelo custode» ovvero le riflessioni di ANGELO MADDALENA per il lunedì della bottega
Antonella è insegnante di sostegno in un istituto comprensivo del Nord Italia. E’ responsabile per i progetti del sostegno e RSU. All’inizio dell’allarme per i primi contagi, a febbraio 2020, aveva scritto una breve testimonianza poi pubblicata nel libro Se canti non muori (autoproduzioni Malanotte, maggio 2020).
Adesso le chiedo a che punto siamo, dal suo punto di vista di insegnante di sostegno (di ruolo da 15 anni o più). Mi dice che è stremata: «Di questo passo non ce la facciamo più, speriamo finisca presto questo ritmo».
Le chiedo in che senso. «Dall’inizio di ottobre faccio almeno 10 ore al giorno senza sosta, ho a stento il tempo di mangiare a pranzo».
Come mai? «La mattina a scuola con i bambini, il pomeriggio riunioni di coordinamento, adesso sono anche vice preside ma era così anche prima».
Cosa pesa di più? «Per esempio stiamo facendo un corso pomeridiano, on line, con un esperto esterno sulla sicurezza, tipo 4 ore davanti il computer. Lui ci parla di chi è caduto in una cisterna o da un’impalcatura. Io a un certo punto mi sono inalberata e ho fatto notare che con tutto il rispetto per le disgrazie altrui, noi a scuola non saremo mai coinvolti da incidenti di questo genere».
Qual è il punto cruciale? «Sarebbe importante ci spiegassero per esempio come soccorrere un bambino con un attacco di epilessia, ma anche questo lo fanno ogni tre anni».
Cos’altro non ti convince? «Questo esperto si prende tanti soldi, molti più di un insegnante, e va bene; rispetto il suo lavoro e non voglio ridire ma qual è l’utilità di una figura del genere, quando con i soldi che diamo a lui potremmo assumere personale e avere più insegnanti?».
Mancano insegnanti nelle scuole? «Sì, mancano insegnanti di sostegno e di cattedra, soprattutto dopo il Covid».
Spiegami bene «Dall’inizio del Covid ci sono state assunzioni di insegnanti per l’emergenza ma sempre meno di quelli che dovrebbero essere: per esempio l’anno scorso 10 nella nostra scuola, quest’anno ridotti a 3. Poi all’inizio dell’anno li hanno assunti “a rate” e così facendo costringono me, che mi occupo dell’assegnazione delle insegnanti di sostegno, a riprogrammare ogni volta il calendario».
Perché lo fanno? «Per fottersi i soldi: se li assumessero tutti e 3 gli a settembre li dovrebbero pagare subito ma dilazionando lo Stato risparmia un mese di stipendio per ogni insegnante».
Antonella poi mi racconta che l’altra notte si è svegliata alle 4 e mezzo del mattino per preparare una lezione per i ragazzi che segue. Le dico che avevo letto da qualche parte (forse lo scrive Solange Hutter e l’ho riportato nel libro A piedi in un mondo sospeso) che la scuola va avanti solo perché ci sono quelle poche insegnanti appassionate come lei. Mi rispondeche è così: ce ne sono tante che timbrano e non pensano più a niente. Poi mi racconta delle migliaia di mascherine che arrivano dal ministero ma spesso sono inutilizzabili; «capisco che stanzino dei fondi per i dispositivi di protezione, ma spenderli così è ancora una volta uno spreco» conclude Antonella irritata da tanta emergenza mal gestita.
QUESTO APPUNTAMENTO
Mi piace il torrente – di idee, contraddizioni, pensieri, persone, incontri di viaggio, dubbi, autopromozioni, storie, provocazioni – che attraversa gli scritti di Angelo Maddalena. Così gli ho proposto un “lunedì… dell’Angelo” per aprire la settimana bottegarda. Siccome una congiura famiglia-anagrafe-fato gli ha imposto il nome di Angelo mi piace pensare che in qualche modo possa fare l’angelo custode della nuova (laica) settimana. Perciò ci rivediamo qui – scsp: salvo catastrofi sempre possibili – fra 168 ore circa che poi sarebbero 7 giorni. [db]
LE IMMAGINI – scelte dalla “bottega” – SONIO DI GIULIANO SPAGNUL