Lennie va in sordina
Una leggenda della musica, forse l’unico musicista di pelle bianca che poteva insegnare il jazz ai neri. Lennie Tristano se ne è andato il 18 novembre 1978 ma il suo piano (da solo o in compagnia) continua a emozionare cuori e testi. Magari mentre lo ascoltate leggete questi versi di Pabuda cioè Paolo Buffoni Damiani. (db)
ASCOLTANDO LENNIE TRISTANO
di Pabuda
ascoltando Lennie Tristano
che ragiona, al piano
io non mi perdo:
seguo il cammino,
a volte mi spavento un po’
per il buio,
ma poi rido.
Quando fa tornare
il sole
e i ragazzi giocano
giù in strada,
quando espone
cartelli colorati
ai due lati
del tragitto:
annunci pubblicitari
pieni di premura
e tenerezza.
Li guardo
voltando
la testa
di qua e di là.
Mi distraggo
solo un attimo,
ma presto sento
il richiamo:
piccolo stralcio
d’una canzone
arcinota,
una mossa insistita,
di cinque, lunghe,
pallide dita,
uno strikeout,
poi un lancio preciso,
dritto nel guantone
dell’esterno centro
ben piazzato al suo posto
sulla tastiera.
Seguo con lo sguardo
la traiettoria del suono
del piano di Lennie Tristano
e mi sembra, all’improvviso,
che la partita di baseball,
una volta spalancate le finestre,
sia interrotta
da un ubriaco mambo turco.