Letizia Battaglia a Roma alle Terme di Caracalla
(senza fine non temo neanche la fine), di Doriana Goracci (ripreso da www.agoravox.it)
Sono una persona che fotografa, che ha fatto volontariato psichiatrico, che ha fatto teatro, che ha avuto l’amore, che l’ha dato, che ha avuto tre figli. Sono bisnonna! La fotografia è una parte di me, ma non è la parte assoluta, anche se mi prende tantissimo tempo…
Senza fine non temo neanche la fine
Inizio questa volta con un magico Senza Fine Letizia Battaglia, per 92 foto che saranno esposte dal 27 maggio al 5 novembre 2023 alle Terme di Caracalla.
La mostra che ho avuto il piacere di visitare oggi per la conferenza stampa, è a Roma, in una calda giornata romana, per giunta sconvolta da uno sciopero di treni e bus. Arrivata, mi sono resa conto che non ero mai stata dentro alle Terme di Caracalla, dove tutti i romani andavano: mens sana in corpore sano. Furono edificate dall’imperatore Caracalla sull’Aventino, tra il 212 e il 217 d.c, enormi…e proprio lì in due ambienti diversi ci sono le foto, su cavalletti di cristallo,ideati dall’architetta Lina Bo Bardi, che vanno dal 1971 al 2020. La maggior parte di quelle 92 foto è poco conosciuta. E lei Letizia è lì, come per magia, come una strega o una fata. Pare aleggiare su Palermo ma anche a Napoli, anche al mare.
Le foto corrono tra anni diversi, i poveracci sono sempre uguali, i ricchi e i potenti pure, continuano a essere uccisi i primi, molto meno i secondi. Ma c’è anche la sua voglia di accarezzare con lo sguardo i corpi sdraiati che godono il sole, Dario Bellezza dal barbiere, un gatto e un topo a pancia piena per la spazzatura, Franca Rame a Milano, Portella della Ginestra per un 1 maggio felice, Boris Giuliano che la farà entrare a casa sua dopo che lei aveva urlato, una spiaggia, Totò e Maradona a Napoli, i pazzi e l’ospedale psichiatrico. i misteri pasquali a Gangi, Berlinguer, Roberto Scarpinato pubblico ministero al processo a Giulio Andreotti e i bambini che giocano a fare i killer le donne di casa…
Ho avuto la fortuna di guardare una foto, Olimpia a Mondello, mentre lei, Olimpia Cavriani era lì, felice di vedersi, di ritrovare quel vissuto, le ho chiesto se potevo fotografare anche lei e mi ha detto di si, sorridendo.
E girovagando si sobbalza tra morti e bambini, donne sdraiate al sole e in una camera a vegliare il morto. Anche questa è vita, vita italiana senza fine, raccontata da una grande che rimarrà a testimoniare quanto una donna possa raccontare, vivere e promuovere la solidarietà, la lotta per la libertà e l’affrancamento dal potere e godere del sole, della vita.Prendetevi del tempo per andare alle Terme di Caracalla, avete sei mesi per farlo e incontrare Letizia Battaglia.
26 maggio 2023
“…fotografo perché devo stare da quella parte e lo devo dimostrare in qualche modo, lo devo testimoniare e lo devo raccontare. Sono a Palermo. E Palermo ho raccontato e racconto. Oggi in un modo diverso, perché avendo le gambe non più forti non posso andare in giro, ma mi dispero perché non posso, perché vedo cose bellissime che nessuno racconta più. È incominciato così. Io sono una persona, non sono una fotografa. Sono una persona che fotografa, che ha fatto volontariato psichiatrico, che ha fatto teatro, che ha avuto l’amore, che l’ha dato, che ha avuto tre figli. Sono bisnonna! La fotografia è una parte di me, ma non è la parte assoluta, anche se mi prende tantissimo tempo…E anche quest’altro punto interrogativo: che cosa succederà di tutto questo archivio, di tutto questo impegno, che cosa ne sarà quando non ci sarò più? Non lo vorrà nessuno. Per noi fotografi che abbiamo tanto documentato l’Italia è importante. Non sappiamo chi potrà curare questo materiale, divulgarlo.” Letizia Battaglia Intervista andare al cuore delle cose
n.b. le foto che allego sono miei scatti, non sono una professionista ma rendono forse meglio dove si trovano.Tutte sono visibili sulla mia pagina FB