Lettera a Michele
Così cantava Ivan Della Mea…
Mio caro Michele, ricordi la lotta,
le grida infuocate? «La fabbrica è nostra,
così è la città, è nostra la vita!»;
ma poi qualcosa è cambiato, Michele.
E dopo la lotta, ricordi Michele?
con giusta premura si fecero i quadri
del nuovo partito, ma il termine nuovo
non fu così nuovo, non troppo, Michele.
Mio caro Michele, nel nuovo partito
la nuova avanguardia di fatto sono io:
ti dò la teoria e la strategia;
non è presunzione, Michele, ma è mia.
Mio caro Michele, qui scopri l’errore
e dici convinto: «Se non sono io,
da oggi in eterno, per scelta di classe,
la vera avanguardia, può tutto avvenire.
Può tutto avvenire, magari il partito,
magari il potere, ma ciò che non viene,
che non può venire, sarà il comunismo»;
tu questo per oggi hai capito, Michele.
E allora, Michele, rifammi compagno
e uniti e insieme lottiamo l’errore:
per essere nuovi, per esser diversi
e comunisti da oggi, Michele.
Da oggi sappiamo che questo programma
avrà tempi lunghi, e non si farà
se chi è compagno non imparerà
a vivere da compagno, Michele.
Pigliarsi la fabbrica e poi la città,
far nostra la vita, vuol dire imparare
da oggi tra noi il nuovo rispetto,
il solo rispetto che è comunista.
E questo rispetto fra liberi e uguali
non è un merletto o un fatto formale:
è violenza di classe, rifiuto totale
del vecchio errore nascosto tra noi.
L’errore che ormai possiamo vedere,
l’errore del tuo, del mio potere,
di ogni potere un po’ personale…
per oggi è tutto; avanti, Michele.
GRAZIE A GIORGIO (di Roma) CHE ME L’HA RICORDATA. QUI in “bottega” di IVAN DELLA MEA si è parlato più volte, anche dandogli… voce”: a esempio in Strike – 18 ricordando «O cara moglie» oppure qui Scor-date: 27 ottobre 1962 con la canzone che ricorda «Giovanni Ardizzone l’era el so nom … a l’han cupà visin al noster Domm» (db)
https://www.youtube.com/watch?v=R7giKFoQC14
in giro si trova questo:
http://www.alabianca.it/store/ala-bianca-records/ivan-della-mea-antologia-ivan-della-mea/
“Chi può chiamare scienza …” una riflessione epica quella del buon, vecchio Ivan ( aggettivazione charliebrowniana), articolata in una serie sociologica di casi tuttora sempre più evidente, quasi profetica.
Per chi non la ricordasse: “Compagno di conosco” (in “Fiaba grande”, 1975 …”l’anno del sorpasso”, se ricordo bene) > http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=48601
Non la trovo su youtube… consoliamoci con “La nave dei folli”, altrettanto epica :
https://www.youtube.com/watch?v=xMOEYobmWqA
https://www.youtube.com/watch?v=TLKjKxqkOZc