L’Iran delle forche
ripreso dal «Foglio di collegamento» 221 del «Comitato Paul Rougeau» (contro la pena di morte). A seguire l’editoriale e il sommario del nuovo numero
UN NUMERO ENORME E IN CRESCENDO DI ESECUZIONI IN IRAN
Con ineffabile orrore il mondo assiste al moltiplicarsi delle impiccagioni “lente” in Iran.
«43 esecuzioni in 3 giorni. Tra le 6 esecuzioni compiute mercoledì [15 aprile] vi sono quella di un minorenne all’epoca del crimine e un’esecuzione pubblica …
Secondo le fonti di IHR (*) 5 prigionieri sono stati impiccati nel carcere Rajaishahr di Karaj (a ovest di Tehran), nelle prime ore del mattino del 15 aprile …
Prima delle esecuzioni di mercoledì, 37 prigionieri sono stati messi a morte nelle carceri Rajaishahr e Ghezelhesar di Karaj lundì 13 e martedì 14 aprile …
26 esecuzioni nella prigione di Rajaishahr: 17 prigionieri sono stati messi in isolamento sabato 11 aprile. Essi sono stati impiccati 2 giorni dopo, lunedì 13 aprile … Tutti questi erano stati trasferiti dal carcere di Ghezelhesar in seguito a una rivolta scoppiata l’anno scorso. Altri 9 prigionieri sono stati posti in isolamento domenica 12 aprile e messi a morte martedì 14 …
In coincidenza con le esecuzioni di massa nella prigioni di Ghezelhesar a Karaj e in altre città, l’inumano regime dei mullah ha mandato altri 16 prigionieri sul patibolo a Mashhad e Birjand (nell’Iran orientale). 12 di essi sono stati impiccati insieme nel carcere Vakilabad di Mashhad il 16 aprile, altri 4 sono stati giustiziati nella prigione di Birjand il giorno seguente. Così il numero delle esecuzioni tra il 12 e il 18 aprile è stato di 81: in media 12 esecuzioni al giorno …
Dopo l’ondata di esecuzioni in varie città dell’Iran, l’inumano regime clericale ha mandato altri 30 prigionieri sulla forca tra il 22 aprile e il 26 aprile. 9 prigionieri sono stati impiccati assieme il 22 aprile nel carcere Vakil Abad di Shiraz. Il 23 aprile sono stati messi a morte altri 16 prigionieri a Bandar Abbas, Kerman e Jiroft. Il 25 e il 26 aprile, 3 prigionieri del carcere di Rasht e altri 2 prigionieri sono stati giustiziati nelle città di Zanjan and Abhar… ».
Chi si occupa di pena capitale riceve ogni giorno notizie sullo stillicidio di esecuzioni capitali che avvengono in Iran: si tratta per lo più di cifre, di nomi geografici… Più raramente arrivano articoli e foto che mostrano la particolare crudeltà delle impiccagioni “lente” che avvengono, a volte anche in pubblico, in quel Paese.
Come abbiamo ripetutamente sottolineato, ormai l’Iran ha superato largamente la Cina per numero di esecuzioni pro capite, un numero in netta crescita. Dal rapporto pubblicato il 13 marzo da Iran Human Rights (Ihr) e Ensemble Contre la Peine de Mort (Ecpm) risulta che più di 1193 persone sono state messe morte in Iran dopo l’elezione, a giugno del 2013, del presidente Rouhani, il “moderato” che aveva suscitato molte speranze. È come se negli Stati Uniti venissero messe a morte 5.000 persone ogni anno (invece di alcune decine).
Le associazioni iraniane per i diritti umani moltiplicano i loro comunicati come se chiedessero aiuto, sentendosi sempre più isolate nella battaglia che compiono, dall’estero, sul proprio Paese.
(NCRI Iran News)
Sembra, purtroppo, che la pressione mondiale sull’Iran riguardo la pena di morte ultimamente si sia affievolita per il mutare delle relazioni internazionali del Paese mediorientale (riguardo alla “lotta al terrorismo”, al controllo della produzione di armi nucleari… ).
(*) IHR sta per Iran Human Rights.
PRESENTAZIONE DEL NUMERO 221
Questo numero riguarda i mesi di marzo e aprile nei quali è successa una quantità di fatti di nostro interesse. Ne troverete una traccia più o meno marcata ma, speriamo, abbastanza precisa, chiara e utile.
Vorremmo aiutarvi a capire quello che accade riguardo alla pena di morte e ai diritti umani in Italia e nel mondo.
Come potete immaginare, nella preparazione del «Foglio di Collegamento» il lavoro più impegnativo è quello di selezionare, confrontare e controllare l’enorme massa di informazioni che… ci piove addosso.
Il numero si apre con una buona notizia: la Corte Europea dei Diritti Umani condanna l’Italia (o meglio il governo e le “forze dell’ordine” di allora) per la «mattanza» dei contestatori del G8 di Genova del 2001. La Corte definisce TORTURA il trattamento che fu inflitto da Polizia e Carabinieri a giovani e meno giovani.
Tale condanna dovrebbe aiutare Amnesty International, l’associazione Antigone, Medici contro la Tortura… impegnati da ben 26 anni nel titanico sforzo di ottenere l’introduzione del reato di tortura nel nostro Codice penale.
Con qualche trepidazione abbiamo inserito fotografie e articoli raccapriccianti che possono turbare: lo abbiamo fatto per provocare una salutare reazione e la messa in campo di energie positive.
Sì, è veramente orribile quello che accade in Iran, Pakistan, Arabia Saudita… e anche, lontano da noi, in Indonesia e nei civilissimi Stati Uniti d’America.
Ma questa è la realtà di oggi; non possiamo ignorarla se vogliamo preparare l’avvento di un mondo migliore. La speranza ci sorregge in uno sforzo che altrimenti non ci sogneremmo di fare.
Le dinamiche in atto sono ovviamente proseguite dopo la chiusura di questo numero: vi anticipiamo che purtroppo negli Stati Uniti è arrivata la condanna a morte per Dzhokhar Tsarnaev, il giovanissimo attentatore della maratona di Boston del 2013.
Fra pochi giorni ci sarà a Torino l’Assemblea annuale del Comitato Paul Rougeau. Alcuni di noi si riuniranno per fare un bilancio del lavoro fatto e rilanciare con rinnovato entusiasmo la nostra azione…
Il principale obiettivo sarà di rinforzare il gruppo dei soci ATTIVI, ciò di coloro che non si limitano a pagare la quota annuale o a dare un’occhiata al «Foglio di Collegamento»…
Anzi comincio SUBITO a pregarvi di farci sapere se volete dedicare un po’ del vostro tempo a combattere insieme a noi la battaglia contro la pena di morte e per l’affermazione dei diritti umani. Scriveteci!
Sperando di sentirvi presto, vi invio i più cordiali saluti
Giuseppe Lodoli
per il Comitato Paul Rougeau
Al momento di spedire questo messaggio ci è arrivata da Claudio Giusti la notizia che ieri (27 maggio) Paula Cooper è morta per un colpo di pistola alla testa, probabilmente suicida. Non poteva esserci notizia più tremenda.
FOGLIO DI COLLEGAMENTO INTERNO DEL COMITATO PAUL ROUGEAU
Numero 221 – marzo/aprile 2015
Sommario
Corte europea dei Diritti Umani: alla Diaz atti di tortura
Dichiarazione di Antonio Marchesi, presidente di Amnesty Italia
Cadono a pioggia le teste in Arabia Saudita
In Arabia Saudita il blogger Raif Badawi è tuttora in pericolo
Esplosione di esecuzioni in Pakistan
Amnesty: il pakistano Shafqat Hussain nel 2004 aveva solo 14 anni
Un numero enorme e in crescendo di esecuzioni in Iran
Dzhokhar Tsarnaev giudicato colpevole di reato capitale
Udienza della Corte Suprema USA sull’iniezione letale
Fortemente contestata la moratoria in Pennsylvania
Salva per il momento in Indonesia Mary Jane Veloso
Come l’Indonesia esegue la pena di morte: regole dell’esecuzione
Giovanni Lo Porto, cooperante italiano, ucciso da un drone Usa
USA, continue uccisioni della polizia
Importanti ospiti in Campidoglio per i 40 anni di Amnesty Italia
Amnesty International sulla pena di morte nel 2014
Ecatombe di migranti nel Mediterraneo
La primavera è qui. È un tempo di rinascita di Fernando Eros Caro
Notiziario: Armenia, Kenya, Oklahoma, Texas, USA, Vaticano
Il 31 maggio si svolgerà a Torino l’Assemblea ordinaria del Comitato Paul Rougeau, regolarmente convocata per posta e/o per e-mail, al riguardo potete scriverci a: http://paulrougeau.org/
ISTRUZIONI PER ISCRIVERSI AL COMITATO PAUL ROUGEAU
Per aderire al Comitato Paul Rougeau invia un messaggio e-mail all’indirizzo prougeau@tiscali.it con una breve autopresentazione e con i tuoi dati. Appena puoi paga la quota associativa sul c. c. postale del Comitato Paul Rougeau.
Responsabile dei contatti con i soci è Grazia Guaschino (Tel. 011 8991482).
Le quote associative annuali sono le seguenti:
Socio Ordinario € 35
Socio Sostenitore € 70
Per ricevere il Foglio di Collegamento su carta, aggiungere € 18
L’edizione e-mail del Foglio di Collegamento è gratuita per soci e simpatizzanti, chiedetela a: prougeau@tiscali.it
Versa la tua quota associativa sul conto corrente postale 45648003 intestato al Comitato Paul Rougeau (o fai un bonifico al Comitato Paul Rougeau con l’ IBAN: IT31Q0760112600000045648003 ), specificando la causale “quota associativa”.
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